Genetica
Raffaella Elli
(XVI, p. 509; App. II, i, p. 1022; III, i, p. 716; IV, ii, p. 7; V, ii, p. 372)
Le tecniche veloci e sensibili sviluppatesi a partire dalla metà degli anni Settanta, che complessivamente [...] è particolarmente complesso: serie multiple di proteine regolatrici possono agire insieme su un promotore, ma non sono ancora nell'uomo, nel verme e nella mosca.
Nell'embrione umano l'inattivazione si verifica allo stadio di blastocisti quando l' ...
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Neuroscienze
Pietro Calissano
Jacopo Meldolesi
Flavia Valtorta
Francesco Clementi
Parte introduttiva
di Pietro Calissano
Per neuroscienze si intende quell'insieme di discipline che studiano come [...] a riconoscere, per es., i visi degli esseri umani, pur mostrando normali capacità per tutte le altre funzioni destinate a convogliare i neurotrasmettitori ai siti specifici dove devono agire. Una parte di queste vie è schematizzata nella fig. ...
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(XIV, p. 560)
Termine introdotto da F. Galton (1822-1911) nel 1883 nel libro Inquiries into the human faculty, per indicare il programma di miglioramento della specie umana attraverso matrimoni selettivi. [...] è irrilevante per il presente e il futuro delle istituzioni umane, e che l'unica caratteristica della natura biologica dell' luogo l'enunciato etico fondamentale che la possibilità di agire e intervenire nel testo genetico dev'essere usata solo per ...
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IMMUNITÀ
Gino Doria
(XVIII, p. 893; App. II, II, p. 8; III, I, p. 844; IV, II, p. 155)
L'i. o resistenza dell'individuo verso le malattie infettive risulta dalla risposta dell'organismo contro l'invasione [...] precursori dei linfociti T e B ma non sembra agire su linfociti maturi. È quindi possibile che prelinfociti radiomarcato dimostra la presenza di circa 4000 recettori/cellula sui fibroblasti umani e circa 12.000/cellula su macrofagi di topo. Anche per ...
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UOMO
Antonio Ascenzi
Guido Modiano
Origine (XXXIV, p. 748; v. anche paleoantropologia, App. II, ii, p. 486; III, ii, p. 348; IV, ii, p. 720). − In paleontologia umana, si definisce come origine dell'u. [...] scoperte a Laetoli in Tanzania (fig. 4).
Tra i caratteri non umani il principale è il volume cranico, inferiore a 650 cc, cioè e dalla selezione (che hanno avuto l'opportunità di agire per tutte le generazioni durante le quali la popolazione donatrice ...
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Il termine complessità è oggi frequentemente usato, in campo scientifico, in contesti diversi. In quello dell'informatica, dell'analisi numerica e dell'ottimizzazione, corrisponde alla caratteristica quantitativa [...] C, fra i sistemi a noi noti, si ha nel caso del cervello umano, rappresentato convenzionalmente, nella fig. 1, dal punto b.
A proposito del sostanza la sessualità sembra essere importante perché può agire ed essere favorita a molti livelli di ...
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Alla fine del 20º sec. le conoscenze nel campo della b. c. sono aumentate in modo consistente, a tal punto che è difficile tratteggiare in maniera sintetica quali siano state le nuove acquisizioni in quest'area [...] della reazione enzimatica sarà determinata da quanto rapidamente può agire l'enzima.
Per molti enzimi questo valore, detto più discorsiva. Il numero di cellule che compongono l'organismo umano si aggira intorno a 1014 e comprende circa 200 tipi ...
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Il nostro sistema immunitario può essere considerato un 'sesto senso' in grado di riconoscere e contrastare tutto quello che può arrecarci danno. Nel corso dell'evoluzione si è sviluppato in maniera da [...] la IL-2. Per quanto molte delle informazioni sulla AICD dei linfociti umani ci derivino da studi in vitro, sappiamo che topi con difetti di . Per mediare gli effetti soppressivi, le Treg, oltre ad agire sulla IL-2, producono anche la IL-10 e il ...
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Gli studi embriologici degli ultimi anni sono stati notevolmente influenzati dal sorgere della biologia molecolare, cioè di quella scienza che ha dimostrato come tutti i caratteri di un organismo vengano [...] 'eventuale sostanza induttrice non pare che essa possa agire per diffusione dall'induttore all'indotto, ma pare un substrato di collagene. Un mezzo per coltivare gli ovociti umani prelevati dall'ovaio in modo che siano fecondabili è stato descritto ...
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ll fenomeno dell'accrescimento è, più di ogni altro, specifico della sostanza vivente. Se è vero che anche nelle individualità del mondo inorganico. quali ad es., i cristalli, come negli organismi, l'aggiunta [...] è nella pecora 31,5, nell'uomo 6,69.
Nella specie umana il periodo di accrescimento ha una durata più lunga e la velocità e fegato, anche nei tumori in cui è supposta agire come principio promotore della moltiplicazione cellulare, nonché in tessuti ...
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persóna s. f. [lat. persōna, voce di origine prob. etrusca, che significava propr. «maschera teatrale» e poi prese il valore di «individuo di sesso non specificato», «corpo», e fu usata come termine grammaticale e teologico]. – 1. a. Individuo...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...