Sultano musulmano della dinastia moghul d'India (Umarkot nel Sind 1542 - Agra 1605). Nipote del fondatore Bābur, più che alle sue conquiste (Afghānistān orientale, Bengala, Kashmīr, gran parte del Deccan), deve la fama al tentativo di un'audace riforma religiosa e sociale, mirante a parificare di fronte allo stato sudditi musulmani e indù. Introdusse perciò una sincretistica religione di stato, fondata ...
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Uomo politico iraniano (n. Rafsangiān, Kermān, 1934). Seguiti studî religiosi, affiancò Khumainī nell'opposizione allo scià e, nel 1979, dopo la destituzione di questo, fu tra i fondatori del Partito repubblicano islamico. Durante il conflitto con l'Iraq (1980-88) è stato membro del Consiglio supremo di difesa e, nel 1988-89, comandante in capo delle forze armate. Morto Khumainī, R. è stato eletto ...
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Religioso e politico iraniano (Rafsanjan 1934 - Teheran 2017). Presidente del Parlamento (dal 1980), alla morte di Khomeini (1989) fu eletto presidente della Repubblica islamica dell'Iran, carica che mantenne fino al 1997. Riformatore molto moderato, alle presidenziali del 2005 è stato sconfitto al secondo turno da M. Ahmadinejad. Nel 2007 è diventato presidente dell’Assemblea degli esperti, un corpo ...
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Primo ministro di Akbar Gran Mogol d'India, e storico dell'opera di lui (Agra 1511 - Narwār 1602). Oltre all'Akbarnāme ("Libro di Akbar"), si deve a lui un rifacimento in persiano del Kalīla wa Dimna, [...] sotto il titolo ῾Iyār-i dānish ("Pietra di paragone della saggezza"). Fece anche compiere una traduzione in persiano del Mahābhārata ...
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Miniatore indiano (sec. 16º-17º), attivo alla corte degli imperatori Akbar, Giahāngīr, Shāh Giahān tra il 1581 e il 1620 circa. Sotto la sua guida la tecnica europea della prospettiva e del chiaroscuro [...] fu adottata dalla scuola Mughal ...
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Bahadur Shah II
Imperatore dell’India (Delhi 1775-ivi 1531). Figlio di Akbar Shah II, fu l’ultimo sovrano della dinastia mughal dal 1837 al 1858. Dopo aver esercitato un potere esclusivamente formale [...] – essendo quello reale nelle mani del governatore britannico – nel 1847 assunse la guida della rivolta delle truppe coloniali dei sepoy (➔ Mutiny of Indian sepoys) che, ribellatesi agli inglesi, presero ...
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Imperatore moghūl dell'India (Kābul 1508 - Delhi 1556), figlio di Baber e padre di Akbar. Colto e cavalleresco, ma senza qualità strategiche e politiche, conquistò il Malwa, il Gujarāt e il Bengala, ma [...] non riuscì a mantenerli. Cacciato dall'India dall'afghano Sher Shāh (1540), si rifugiò alla corte persiana. Solo nel 1555 recuperò Delhi, ma morì subito dopo per una disgrazia ...
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Jahangir
(pers. «conquistatore del mondo») Nome di sovranità dell’imperatore mughal Nur al din Salim (Agra 1569-Lahore 1627). Figlio di Akbar e succedutogli nel 1605, J. fu sovrano colto e amante dell’arte [...] e il suo regno, pur caratterizzato da uno stato di guerra ininterrotto con i signori hindu confinanti, fu ispirato a una relativa tolleranza religiosa ...
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Imperatore musulmano d'India (sec. 16º-17º), della dinastia Moghūl (1569-1727). Il suo regno segna un'agitata parentesi fra quello del padre, l'illustre Akbar, e quello del figlio di G., Shāh Giahān, che [...] ridiede all'impero l'ultimo periodo di splendore ...
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Calligrafo e pittore persiano, originario di Shīrāz, attivo nella seconda metà del sec. 16º in Persia e in India. Pittore di corte degli imperatori moghūl Humāyūn e Akbar, grazie alla sua attività e al [...] suo insegnamento la pittura detta "moghūl" penetrò in India. La sua prima opera firmata è una miniatura nella biblioteca di Teheran, datata 1551, strettamente aderente ai modi persiani; seguono opere più ...
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