Omayyadi
Dinastia califfale araba, successiva al primo califfato dei Rashidun, regnò dal 661 al 750 sull’impero islamico. Ne fu fondatore Mu‛awiya ibn Abi Sufyan, che, alla morte di ‛Ali ibn Abi Talib, [...] Sotto Walid I (705-715), fu raggiunta la massima estensione territoriale, con la conquista di al-Andalus e della Transoxiana, e l’impero rimase saldo fino al regno di Hisham (724-743). Il risentimento dei non arabi delle regioni orientali, malamente ...
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califfato (ar. khilafa «successione, vicariato»)
califfato
(ar. khilafa «successione, vicariato») Istituzione che, in base alla discendenza più o meno prossima dalla famiglia di Maometto e con regola [...] Nel periodo abbaside, altre rivendicazioni califfali furono sostenute con successo, per periodi più brevi, dagli Omayyadi di al-Andalus (929-1031) e dai Fatimidi egiziani (909-1171), discendenti alidi. Successivamente, un c. fittizio fu mantenuto in ...
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Tangeri
Città del Marocco sullo Stretto di Gibilterra. Antica Tingis (toponimo prob. berbero), T. fu conquistata all’islam da Musa ibn Nusayr e da Tariq ibn Ziyad, durante la conquista di al-Andalus [...] (711). Al centro delle comunicazioni fra regione iberica e nordafricana, la sua importanza decrebbe tuttavia a favore di Ceuta Mediterraneo. Ripresa da Mulay Isma‛il nel 1684, fu affidata al comandante del cd. esercito del Rif e costituì un territorio ...
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Cerulli, Enrico
, Orientalista (n. a Napoli nel 1898), alto funzionario dell'amministrazione statale italiana, poi ambasciatore a Teheran (1950-1954), indi consigliere di Stato; socio nazionale dell'Accademia [...] Scala sulla genesi della Commedia dantesca, v. ISLAM.
Del C. è anche un pregevole studio su D. e l'Islam, in " Al-Andalus " XXI (1956) 229-253, poi in Oriente ed Occidente nel Medio evo. Convegno di scienze morali, storiche e filologiche, presso l ...
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Nome di due dinastie berbere regnanti nell’Occidente islamico.
Z. di Ifriqiya, appartenenti alla grande confederazione Sanhaja e originari del Maghreb centrale. La dinastia fu istituita nel 972 da Bulujjin [...] 176 anni ca., fino alla conquista del regno da parte dei normanni di Sicilia.
Z. di al-Andalus, collaterali dei primi, furono richiamati nella Penisola Iberica da al-Mansur ibn Abi ‛Amir alla fine del 10° secolo. Dopo il crollo del califfato, il loro ...
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Idrisidi
Dinastia alide marocchina, fondata nel 789 da Idris I, che regnò per circa due secoli su parte del Marocco, avendo come capitale Fez. Indeboliti da una lunga guerra di successione al capostipite, [...] gli I. furono attaccati dai Fatimidi, che ne ridussero il potere alla sola Fez. Con l’intervento degli Omayyadi di al-Andalus contro i Fatimidi in Marocco, gli I. riuscirono a recuperare il loro regno, finendo per riconoscere l’autorità dell’emiro ...
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Hisham ibn 'Abd al-Malik
Hisham ibn ‛Abd al-Malik
Decimo califfo omayyade (n. 691-m. 743). Successo al fratello Yazid II, dovette affrontare rivolte e guerre ai confini dell’impero, dal Sindh, dove [...] hindu mise in pericolo il potere omayyade, al Nord Africa, dove una grande sommossa a sfondo religioso agitò la popolazione berbera. Durante il suo regno, nel 732, Carlo Martello fermò a Poitiers l’esercito del governatore omayyade di al-Andalus. ...
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Madinat al-Zahra'
Madinat al-Zahra’
Città reale costruita, nel 936, dal primo califfo omayyade di al-Andalus, ‛Abd al-Rahman III al-Nasir, a ca. 5 km a N-O di Cordova, sulla Sierra Morena. La città, [...] intesa a rappresentare la potenza del nuovo califfato andaluso, fu saccheggiata e distrutta durante la guerra civile che seguì alla fine del califfato, all’inizio del sec. 11°; ne restano le rovine, oggetto di estesi restauri. ...
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Boabdil (propr. Abu 'Abd Allah Muhammad XI)
Boabdil
(propr. Abu ‛Abd Allah Muhammad XI) Ultimo emiro dei Nasridi di Granada, e ultimo dei signori musulmani di al-Andalus (m. Fez 1538). Salito al trono [...] nel 1482, dovette cedere (1492) il suo Stato, ridotto quasi alla sola Granada, a Ferdinando e Isabella, sovrani d’Aragona e di Castiglia. Andò esule in Marocco, dove morì ...
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Hakam II al-Mustansir
al-Mustansir Secondo califfo omayyade di al-Andalus (Cordova 915-ivi 976). Successo al padre ‛Abd al-Rahman al-Nasir in età già avanzata (961), si distinse per la protezione accordata [...] ai sapienti, per la costruzione di edifici religiosi e aulici, fra i quali una famosa biblioteca, e per l’elaborazione di un complesso cerimoniale palatino ...
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feta (Feta) s. f. (non com. m.) inv. Formaggio di latte di pecora o di capra, ma anche, in tempi più recenti, di vacca, a pasta semidura e friabile, da consumare fresco o leggermente stagionato, prodotto in Grecia e in altre zone dell’area balcanica....
pettine
pèttine s. m. [lat. pecten -tĭnis, der. di pectĕre «pettinare»]. – 1. a. Strumento di materiale vario (avorio, osso, tartaruga, metallo, materie plastiche) usato per ordinare, ravviare, acconciare i capelli; è costituito da una costola...