al-Andalus
Nome, di etimo incerto, con cui fu nota presso gli arabi la Penisola Iberica sotto dominazione musulmana in epoca medievale. Fu nel 711 che una piccola armata formata da guerrieri arabi e [...] crollo del califfato nel 1009, ritardato per pochi decenni dalla fortunata reggenza di al-Mansur ibn Abi ‛Amir, fu seguito dall’instaurazione sul territorio andaluso di numerose signorie, i cosiddetti reinos de taifas, di varia estensione e potenza ...
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al-Mansur, ibn Abi Amir
Reggente di al-Andalus dal 978 al 1002, l’Almanzor delle fonti cristiane (Algeciras 938-Medinaceli 1002). Di stirpe araba, ascese la burocrazia civile fino a diventare ciambellano [...] . Dopo aver trasferito l’amministrazione nella sua nuova residenza nei pressi di Cordova, governò al-Andalus come vicario del califfo, costringendo al tributo i signori cristiani, che sconfisse nel corso di una serie di fortunate campagne nel ...
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Hakam I
Emiro omayyade di al-Andalus (Cordova 770-ivi 822). Terzo della sua dinastia, salito al trono nel 796, dovette domare rivolte dei sudditi musulmani e tentativi di autonomia dei signori cristiani, [...] meritandosi per questo fama di spietatezza ...
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al-Muqtadir
Califfo abbaside (n. 895-m. 932). Alla morte di al-Muqtafi, nel 908, una parte della corte preferì ad al-M., allora appena tredicenne, il pretendente abbaside Ibn al-Mu‛tazz, che fu poco [...] califfato abbaside, segnato da numerose rivolte politiche e religiose e dal sorgere del califfato sciita dei Fatimidi in Egitto e di quello marwanide di ‛Abd al-Rahman III in al-Andalus, e dall’avvento degli sciiti Hamdanidi nella Jazira e in Siria. ...
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al-Mu'izz
al-Mu‛izz
Quarto califfo fatimide (al-Mahdiyia 931-Il Cairo 975). Salito al trono nel 952, si dedicò a rafforzare il dominio nordafricano contro i ribelli berberi e contro il califfo di al-Andalus, [...] imponendo il controllo della propria flotta sul Mediterraneo. Negli ultimi anni di regno, il suo generale, Jahwar al-Siqilli, condusse a termine la conquista dell’Egitto (969), dove fu trasferita la sede califfale, lasciando il dominio nordafricano ...
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al-Mu'tamid, Ibn 'Abbad
al-Mu‛tamid, Ibn ‛Abbad
Ultimo sovrano dei Banu ‛Abbad (Siviglia 1040-Aghmat 1095). I Banu ‛Abbad regnarono su Siviglia fra il 1023 e il 1095, nel periodo della storia di noto [...] tributo le principali taifas, fra cui Siviglia, mentre l’intervento degli Almoravidi, richiesto dallo stesso al-M., condusse all’invasione di al-Andalus (1090) da parte dell’esercito berbero. Fatto prigioniero, al-M. fu condotto in Marocco dove morì. ...
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al-Ma'mun, Abu l-'Ala'
al-Ma’mun, Abu l-‛Ala’
Califfo almohade (n. Malaga 1185-m. 1232). Dovette lottare per gran parte del suo regno contro il pretendente almohade al-Mu‛tasim, che aveva preso il potere [...] in Marocco mentre al-M. era in al-Andalus. In questo conflitto cercò l’aiuto del re di Castiglia, che, in cambio di cessioni territoriali e della libertà di culto per i cristiani, gli fornì mercenari, grazie ai quali al-M. poté riconquistare ...
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al-Walid I
Califfo omayyade del ramo marwanide. Figlio di ‛Abd al-Malik ibn Marwan, regnò dal 705 al 715. Il suo califfato rappresenta l’apogeo dell’impero omayyade, che con le conquiste della Transoxiana [...] (706) e di al-Andalus (711) toccò la massima estensione. Egli si dedicò particolarmente a una grandiosa attività edilizia e monumentale; tra l’altro adibì interamente al culto islamico la basilica cristiana di San Giovanni in Damasco, che, secondo ...
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Stato dell’Europa occidentale, confinante a NE con la Francia e Andorra e a O con il Portogallo. La S., bagnata a NO e a SO dall’Atlantico, a S e a E dal Mediterraneo, comprende la maggior parte (85%) [...] 8° sec.), che conserva il più importante complesso scultoreo visigoto.
La conquista islamica della Penisola Iberica (al-Andalus) porta alla grande fioritura della civiltà ispano-moresca che originalmente combina tradizioni iberico-visigote con quelle ...
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Almohadi
G. Ventrone Vassallo
Intorno al primo quarto del sec. 12°, furono chiamate al-muwaḥḥidūn ('i professanti l'Unità di Dio', al-tawḥīd 'l'unicità', il fatto di essere l'unico), da cui A., le popolazioni [...] les géographes arabes du Moyen Age, ivi, 18, 1934, pp. 41-48.
R. Caño, La ermita del castillo de Almonaster la Real (Huelva), Al-Andalus 2, 1934, pp. 364-366.
L. Torres Balbás, La Torre de Oro de Sevilla, ivi, pp. 372-378.
G. Marçais, Les échanges ...
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feta (Feta) s. f. (non com. m.) inv. Formaggio di latte di pecora o di capra, ma anche, in tempi più recenti, di vacca, a pasta semidura e friabile, da consumare fresco o leggermente stagionato, prodotto in Grecia e in altre zone dell’area balcanica....
pettine
pèttine s. m. [lat. pecten -tĭnis, der. di pectĕre «pettinare»]. – 1. a. Strumento di materiale vario (avorio, osso, tartaruga, metallo, materie plastiche) usato per ordinare, ravviare, acconciare i capelli; è costituito da una costola...