BIONDO Flavio
Riccardo Fubini
Nacque a Forlì da Francesca e da Antonio di Gaspare Biondi nel novembre o dicembre 1392. Il nome di famiglia, stabilito da più generazioni (cfr. la soscrizione "Blondus [...]
In quel di Bagnacavallo B., come si compiacque di ricordare, incontrò Alberico da Barbiano, impegnato nel recupero delle terre pontificie intorno al 1403 ( "unum vicium" su cui riposavano le virtù gentili - la polemica diventa esplicita. Giunto a ...
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Amore
Emilio Pasquini
Guido Favati
. Per eccellenza il termine-chiave dello Stilnovo, fin dagli esordi al centro del lessico di D., anche perché la possibilità di considerarlo quasi costantemente personificato [...] di chi lo prova (amore, cioè... unimento de la mia anima con questa gentil donna) anche se poi dell'anima è interessata in modo specifico la mente (Cv Amore, abbiamo veduto, che sonan sì dolci; e Alberico da Montecassino c'informa d'altro canto che " ...
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GENTILE, Valentino (Giovanni Valentino)
Stefano Calonaci
È incerta la data di nascita del 1520, indicata da Del Re senza supporti documentari (e comunque le fonti sulla vita del G. sono scarsissime e [...] Elia. Nessun legame di parentela sembra sussistere invece tra il G. e il medico marchigiano Matteo Gentili e i suoi figli giuristi Alberico e Scipione, tutti dissidenti religiosi.
Giovane d'ingegno acuto, dopo aver ricevuto un'istruzione letteraria e ...
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FOGLIETTA, Oberto (Uberto)
Carlo Bitossi
Nacque a Genova forse nel 1518 da Giambattista, probabilmente nella parrocchia di S. Donato, dove fu battezzato il fratello Paolo e la famiglia aveva case.
Schiatta [...] quale ragione per la religione non si sia fatta guerra tra i gentili e perché si faccia tra i cristiani", riconosceva che le guerre la "gola delli contanti" del F. e la disponibilità di Alberico, la trattativa non andò tuttavia in porto. I tre scritti ...
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ANTICO
O. Grabar
Aggettivo sostantivato invalso nel linguaggio degli studi storico-artistici per designare globalmente elementi o procedimenti formali, iconografici, tecnici e anche presupposti ideologici [...] stessa dello scrivere, già, embrionalmente, dal Roman d'Alexandre di Alberico di Pisançon (ca. 1135).Nel Roman de Rou, nel Roman de a Parigi presso il re di Francia. Si vedano Spirto gentil, che quelle membra reggi (Canzoniere, LII), tutta intessuta ...
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FROMOND, Giovanni Claudio (al secolo Guglielmo Giuseppe)
Renato Pasta
Di famiglia originaria di Dôle, nella Franca Contea, nacque a Cremona il 4 febbr. 1703, terzogenito di Gian Simone e di Lucia Binda.
La [...] Mozzi e la sua compagna, lady Margaret Walpole, Alberico Archinto, cardinale e nunzio in Polonia, e il Morelli, A Livorno, nel Settecento. Medici, mercanti, abati, stampatori: Giovanni Gentili (1704-1784) ed il suo ambiente, Livorno 1997, pp. 35 s., ...
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VINCENTI MARERI, Ippolito Antonio.
Marco Emanuele Omes
– Nacque a Rieti il 20 gennaio 1738, quintogenito di Cinzio Francesco e di Caterina Razza di Sermoneta.
La famiglia godeva di ingenti patrimoni [...] terrieri in quanto erede delle casate Vincenti, Gentili e Mareri, antichi feudatari della Sabina. Investita nel 1800 del patriziato sabino come collaboratore dei nunzi Lazzaro Pallavicino, Cesare Alberico Lucini e Luigi Valenti Gonzaga, ma anche ...
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RUGGIERI, Costantino
Giovanni Pizzorusso
– Nacque a Sant’Arcangelo di Romagna, nella diocesi di Rimini, l’8 giugno 1714 da Francesco e da Anna Maria Teresa Rastelli di nobile famiglia perugina trasferitasi [...] uso e la forma degli ombrelli appresso gli antichi, tanto gentili, quanto Cristiani indirizzata al teatino Paolo Maria Paciaudi in lo stesso Benedetto XIV), quali Domenico Passionei, Alberico Archinto, Fortunato Tamburini; presuli e laici nobili ...
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vivo
agg. e s. m. [lat. vīvus, corradicale di vīvĕre «vivere»]. – 1. agg. Che vive, dotato di vita, che ha le funzioni caratteristiche della vita proprie degli organismi viventi sia animali e umani sia vegetali (contrapp. spesso, in modo esplicito...
muovere
muòvere (pop. o letter. mòvere) v. tr. e intr. [lat. movēre, con mutamento di coniug.] (pass. rem. mòssi, movésti, ecc.; part. pass. mòsso; fuori d’accento le forme senza dittongo [moviamo, movéte, movéssi, movèndo, ecc.] si alternano...