GIAMBULLARI, Pierfrancesco
Franco Pignatti
Nacque a Firenze nel 1495 da Bernardo e da Lucrezia degli Stefani.
Il padre, rimatore dell'ambiente laurenziano, avviò precocemente il figlio agli studi letterari [...] ampie: egli si spinge a comparazioni anche con il caldeo, l'arabo).
A parte la tesi aramea, gli interessi linguistici del G. 1945, pp. 56-64; P. Fiorelli, P. G. e la riforma dell'alfabeto, in Studi di filologia italiana, XIV (1956), pp. 177-210; F. ...
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ALBONESI, Teseo Ambrogio degli
Giorgio Levi della Vida
Antesignano dello studio delle lingue orientali nella prima metà del sec. XVI, nato a Pavia, o nei dintorm, nel 1469, morto ivi quasi certamente [...] 'A. ha saputo presentare un sistema grammaticale coerente, e tanto meno dell'arabo, dell'etiopico, del copto, dei quali tratta a più riprese. Dei numerosi alfabeti riprodotti soltanto alcuni sono autentici; siquanti sono fantastici, altri, desunti da ...
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LUCCHESINI, Cesare
Domenico Proietti
Nacque a Lucca il 2 luglio 1756, ultimo dei tre figli del marchese Francesco e di Maria Caterina Montecatini. Nel 1764, con i fratelli Girolamo e Giacomo (1753-1820), [...] il copto, il siriaco, l'ebraico e l'arabo, che considerava strumenti indispensabili per intendere correttamente il testo 'origine del politeismo in Grecia; la Congettura intorno all'alfabeto greco; Dell'istituzione della vera tragedia greca per opera ...
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arabo
àrabo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Arăbus]. – 1. Dell’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; relativo o appartenente agli Arabi, denominazione che designa in senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia e più comunem. tutti gli...
z, Z
(żèta) s. f. o m. – Venticinquesima e ultima lettera dell’alfabeto latino, derivata dalla zeta dell’alfabeto greco, che nella forma maiuscola ha lo stesso segno Z (svoltosi da quello originario che era simile a una I con i due tratti...