Astronomia
Stella v. o, semplicemente v., è ogni stella il cui splendore non rimane costante nel tempo. Vengono considerate v. soltanto le stelle soggette a variazioni di luminosità intrinseche: non rientrano [...] di x; gli elementi di I si diranno i valori della x. Per le costanti si usano per lo più le prime lettere dell’alfabeto: a, b, c; con significato in un certo senso intermedio fra v. e costante è usato anche il termine parametro; più precisamente, con ...
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Cabalista ebreo spagnolo (n. Medinaceli 1248 - m. 1325 circa), vissuto a Segovia; allievo (1272-74) di Abrāhām Abū'l-῾Afiya, ha dato nei suoi scritti una sistematica e lucida esposizione delle dottrine [...] sue prime e più importanti opere, Ginnat Ĕgōz (1274), è un'introduzione ai significati mistici e simbolici dell'alfabeto, in particolare in rapporto ai nomi divini; legato a suggestioni filosofiche e all'insegnamento di Maimonide, in quest'opera ...
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GUBBIO (A. T., 24-25-26)
Riccardo RICCARDI
Arduino COLASANTI
Arturo SOLARI
Bernardino BARBADORO
Giacomo DEVOTO
Città dell'Umbria, in provincia di Perugia, posta tra 478 e 529 m. d'altezza sulle [...] o e u.
Al Lepsius risale anche la numerazione, diventata poi tradizionale, delle tavole: I-IV in alfabeto etrusco, V nei due alfabeti, VI-VII in alfabeto latino. Le tavole I da una parte, VI-VII dall'altra si riferiscono agli stessi argomenti. Il ...
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I monosillabi, cioè le parole costituite da una sola sillaba, sono forme particolari dell’italiano; sono infatti poco numerosi e presentano diverse peculiarità dal punto di vista fonologico.
Se si escludono [...] i ➔ prestiti e le ➔ sigle, come stop, bar, TAC, i nomi delle lettere dell’alfabeto e delle note musicali, il gruppo delle parole monosillabiche è rappresentato da pochissimi nomi (come re, gru), aggettivi (come blu) e avverbi (come già, là), da ...
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Compositore. Nato sulla fine del Cinquecento nel Napoletano, visse a Roma (1616), a Firenze (1615 e 1619), in Spagna (1621). Nel 1650 fu maestro della Real Cappella di Napoli. Probabilmente fu anche in [...] Francia.
Pubblicò nel 1616, a Roma, Villanelle a 1, 2 e 3 voci con l'alfabeto per la chitarra spagnuola; nel 1619 a Firenze il Quinto libro delle musiche; pure nel 1619, a Venezia, mottetti a 5 e 6 voci, il libro sesto delle musiche e uno di ...
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santal
La più popolosa comunità indigena dell’India (ca. 10 milioni), largamente diffusa sull’altopiano del Chota Nagpur tra Bihar, Jharkhand, Orissa e West Bengal. Si ritiene che i s. siano originari [...] del Nord-Est indiano, oppure del Sud dravidico; parlano una lingua del gruppo mundari (famiglia austro-asiatica) e utilizzano l’alfabeto olchiki introdotto nel 1925. Un’ingente migrazione di s. verso le alture di Rajmahal avvenne nel 18°-19° sec., ...
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GE‛EZ (pron. ghe‛ez)
Enrico Cerulli
Nome indigeno della lingua etiopica. Esso deriva, pare, da quello di una delle genti degl'immigrati Arabi meridionali in Etiopia. Questa gente Ge‛ez (plurale: Ag‛āzyān) [...] tedeschi). Egualmente il q non è la velare semitica comune, ma un k postpalatale seguito dall'Absatz; così il ṭ dell'alfabeto etiopico non è una enfatica, ma un t labiodentale con Absatz, ecc. Anche in questa pronunzia delle enfatiche sono chiari gl ...
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Tecnica di rappresentazione di un messaggio in una forma tale che l’informazione in esso contenuta possa essere recepita solo dal destinatario; ciò si può ottenere con due diversi metodi: celando l’esistenza [...] di cifra che consisteva nel sostituire ciascuna lettera con quella che la segue di un numero fisso di posizioni nell’alfabeto ( cifrario di Cesare). Un sistema di questo tipo si dice monoalfabetico, in quanto ciascun simbolo del testo in chiaro è ...
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Grammatico alessandrino (prima metà sec. 3º a. C.); allievo di Filita di Coo, fu il primo bibliotecario di Alessandria (fra il 290 e il 270 a. C.). Diede l'edizione critica dell'Iliade e dell'Odissea e [...] forse risale a lui la divisione in 24 libri di ognuno dei due poemi, contrassegnati dalle lettere maiuscole dell'alfabeto per l'Iliade, minuscole per l'Odissea. Inventò il più antico segno critico, l'obelo (ὀβελός "spiedo"). Inaugurò nell'edizione di ...
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Apparecchio per segnalazioni acustiche, consistente in un diaframma fatto vibrare elettricamente, capace di emettere suoni di elevata intensità utili alla navigazione in tempo di nebbia. Viene posto, come [...] i fari e i fanali, in prossimità di punti pericolosi (capi, punte, secche) e di entrate di porti, a scopo di individuazione precisa; il suono è modulato secondo lettere dell’alfabeto Morse. ...
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alfabeto
alfabèto s. m. [dal lat. tardo alphabetum, gr. tardo ἀλϕάβητος, comp. dei nomi delle due prime lettere ἄλϕα e βῆτα]. – Complesso di segni, ciascuno dei quali indica un suono consonantico o vocalico di una lingua determinata o di un...
alfabeta
alfabèta agg. e s. m. e f. [tratto da analfabeta, cui è contrapposto] (pl. m. -i), burocr. o letter. – Chi sa leggere e scrivere, chi non è analfabeta: o tribù di lettori fino a un certo segno alfabeti, ascolta (Carducci).