Il termine enumerazione (dal lat. enumeratio «enumerazione») fa riferimento a un procedimento discorsivo, comune in ogni tipo di testo, sia scritto che orale, che prevede che un concetto generale venga [...] ), e quindi attraverso segni interpuntivi (virgola, punto e virgola) o indicatori testuali (numeri progressivi, lettere dell’alfabeto, simboli che segnalano la presenza di un elenco puntato);
(b) per sindesi, cioè con congiunzioni coordinative ...
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o
Alla vocale ‛ o ' D. accenna soltanto in Cv IV VI 4: allorché spiega il verbo molto lasciato da l'uso in gramatica [" latino "], che significa tanto quanto ‛ legare parole ', cioè ‛ auieo ', e che [...] le vocali posteriori, o e u, la cui articolazione è " rivolta ", cioè opposta, a quelle.
O indica " omega ", ultima lettera dell'alfabeto greco, e, per metafora, il " termine ultimo " dei sentimenti che D. prova, in Pd XXVI 17 Lo ben che fa contenta ...
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PRAXITELES (Πραξιτέλης)
Red.
2°. - Supposto scultore ateniese, che si è pensato padre di Kephisodotos (1°) e nonno del grande Prassitele.
Gli si attribuisce la statua bronzea di un auriga che era sopra [...] gruppo di Demetra, Kore e Iacchos nel Metroon di Atene poiché Pausania (i, 2, 3) dice che la firma dell'artista era in alfabeto attico, sostituito da quello ionico nel 403; ma il tema conviene a P. il grande e i tipi statuarî noti sono del IV secolo ...
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mùsica, grammàtica della Insieme delle regole che permettono di comprendere e utilizzare il sistema di simboli necessari per la scrittura e l'esecuzione della musica.
Il suono e i suoi parametri
Il suono, [...] Giovanni utilizzato da Guido d'Arezzo come espediente mnemonico per i suoi cantori), in quelli anglosassoni mediante lettere dell'alfabeto, a partire dalla A che rappresenta il 'la'. Le note musicali vengono scritte nel pentagramma e la loro altezza ...
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MAZZUCHELLI, Giovanni Maria
Giulio Natali
Erudito, nato a Brescia nel 1707, morto forse a Verona nel 1768. Discepolo del Quadrio a Bologna, del Lazzarini a Padova, studiò lettere e scienze, fece della [...] , di cui furono pubblicati 2 volumi in 6 parti (Brescia 1753-63), comprendenti solo le prime due lettere dell'alfabeto (una buona parte del resto giace manoscritta nella Biblioteca Vaticana e, in copia, nella Biblioteca Vittorio Emanuele di Roma ...
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HERBIN, Auguste
Pia Pascalino
Pittore, nato a Quiévy presso Cambrai il 29 aprile 1882, morto a Parigi il 1° febbraio 1960. Ha iniziato la sua carriera di pittore, dopo aver frequentato la scuola di [...] 1937 dirige con Vantongerloo la rivista Abstraction-Création e dal 1940 si dedica alla messa a punto del suo "Alfabeto pittorico" basato su una struttura di vocaboli figurativi. Dal 1981 al 1960 vengono organizzate sue personali alla galleria Denise ...
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MEDDĀḤ
Ettore Rossi
. Vocabolo arabo (maddāḥ), che propriamente significa "colui che canta le lodi" (di Dio o d'altri), ma che in Algeria ed Egitto è dato a poeti cantori erranti e in Turchia ai cantastorie [...] degli Ebrei, degli Albanesi, degli Armeni.
Bibl.: Kúnos, in Radloff, Proben der Volksliteratur der Osmanen, VIII; G. Jacob, Vorträge türkischer Meddâh's, Lipsia 1904 e 1923; Selīm Nüzhet, Türk TemaŞasī (in turco, nuovo alfabeto), Costantinopoli 1930. ...
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Popoli e culture dell'Italia preromana. I Camuni
Raffaele Carlo De Marinis
I camuni
Popolazione che abitava l’attuale Val Camonica, sottomessa dai Romani nel 16 a.C. con la spedizione militare di Publio Silio [...] o rientrante dalla parte dell’ansa, e da iscrizioni su ceramica e pietra in alfabeto di Sondrio, il significato delle quali rimane ancora oggi del tutto oscuro.
Con l’alfabeto retico di Bolzano, quello di Sondrio o Camuno condivide l’assenza della ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giorgio Strano
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Negli anni Cinquanta del Novecento furono proposti due approcci allo studio matematico [...] formali.
Un linguaggio formale è un insieme di stringhe di simboli di lunghezza finita costruiti sulla base di un dato alfabeto, mentre una grammatica è un insieme di regole perfettamente esplicite che trasformano una stringa di simboli in un’altra ...
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Michele Tagliabracci
Luca Persiutti, figlio di Orfeo e nipote abiatico di Giuliano, nasce a Fano attorno al 1546 e similmente al fratello Ercole adotta il cognome patronimico. L'appartenenza alla famiglia [...] Sistino. In questo caso, l'O. sembra compiere tale scelta per dimostrare la sua abilità nel riprodurre anche altri stili alfabetici, di fantasia e non latini, eclettismo che si evince anche per la scelta di un corredo didascalico composto in corsivo ...
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alfabeto
alfabèto s. m. [dal lat. tardo alphabetum, gr. tardo ἀλϕάβητος, comp. dei nomi delle due prime lettere ἄλϕα e βῆτα]. – Complesso di segni, ciascuno dei quali indica un suono consonantico o vocalico di una lingua determinata o di un...
alfabeta
alfabèta agg. e s. m. e f. [tratto da analfabeta, cui è contrapposto] (pl. m. -i), burocr. o letter. – Chi sa leggere e scrivere, chi non è analfabeta: o tribù di lettori fino a un certo segno alfabeti, ascolta (Carducci).