OBIZZI, Domenico
Paolo Cecchi
OBIZZI, Domenico. – Nacque, probabilmente a Venezia, nel 1611 o 1612.
La data si ricava dalla dedica, datata 15 marzo 1627, dei suoi Madrigali concertati a due, tre, quattro [...] su madrigali e sonetti intonati di lungo e canzonette strofiche dal ductus melodico più accattivante e immediato, corredate dall’alfabeto per la chitarra spagnola.
Per certi aspetti peculiare è la scelta dei testi poetici: i nove componimenti fin qui ...
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Onomatopea
Domenico Russo
Parole come suoni
Il termine onomatopea, dal greco onomatopoiìa («fare, costruire una parola»), si applica a quell’insieme di espressioni linguistiche che imitano quasi alla [...] o per chiedere silenzio (sss!).
Grande amica delle onomatopee è poi la risata: ne esprimono le diverse sfumature tutte le vocali dell’alfabeto. Onomatopeici sono anche i cin cin e i bla bla che li accompagnano, mentre zzz... è, a quanto pare, l’unica ...
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Gutenberg, Johann
Nicola Nosengo
Il padre della stampa
Vissuto in Germania durante il 15° secolo, Johann Gutenberg inventò la stampa a caratteri mobili. Questa tecnologia ha permesso la nascita dell'industria [...]
Il sistema di Gutenberg si basava su cubetti di metallo che recavano in rilievo, sulla faccia superiore, una lettera dell'alfabeto vista allo specchio. Questi cubetti potevano essere disposti l'uno accanto all'altro su una intelaiatura, in modo da ...
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PASSATO REMOTO, INDICATIVO
Il passato remoto (o perfetto semplice) è un tempo verbale dell’indicativo e si usa per indicare un fatto avvenuto nel passato, concluso e senza legami di nessun tipo con il [...] dicemmo, voi diceste, loro dissero
Nel caso di risposi e dissi si parla di passato remoto sigmatico, dalla lettera dell’alfabeto greco sigma (che corrisponde alla nostra s), perché il passato remoto di questi verbi si forma aggiungendo una -s- tra ...
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Attore, regista e autore italiano (Firenze 1929 - Roma 2016). Dopo varie esperienze nel cinema (Le due orfanelle, 1954; Le braghe del padrone, 1978), in televisione e nel teatro d'avanguardia, nel 1961 [...] autobiografico Sempre fiori mai un fioraio. Ricordi a tavola; è dello stesso anno il testo a cura di L. Scarlini Alfabeto Poli, atipico "romanzo parlato" che raccoglie memorie e riflessioni dell'artista. Nel 2015, dopo quarant'anni, P. è tornato in ...
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(gr. 'Oδύσσεια, lat. Odyssēa) Poema omerico che narra le vicende dell'eroe Ulisse (gr. 'Oδυσσεύς), il suo ritorno da Troia alla patria Itaca e la riconquista del trono. Tranne singole parti, le più [...] ed è diviso in 24 libri (divisione che risale, come quella dell'Iliade, a Zenodoto), contrassegnati dalle lettere dell'alfabeto greco (minuscole, essendo le maiuscole riservate all'Iliade). Il mondo morale dell'Odissea sembra meno arcaico di quello ...
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Erudito gesuita (Geisa, Fulda, 1602 - Roma 1680). Eminente rappresentante dell'enciclopedismo seicentesco, i suoi eclettici interessi spaziarono dal campo degli studi linguistici alla geologia, dalla [...] K. si misurò anche nel progetto di definire un metodo di conoscenza universale basato su un "nuovo alfabeto" (Ars magna Sciendi, 1669). Raccoglitore di antichità classiche, cristiane, orientali e della civiltà dell'America Meridionale, costituì ...
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Editore-libraio, calligrafo e disegnatore (Bourges 1480 circa - Parigi 1533), "imprimeur du Roi" dal 1530. Umanista, conoscitore dell'arte italiana e dell'Italia, T. deve considerarsi uno degli iniziatori [...] dei suoi studi linguistici e le sue allegoriche meditazioni sulle forme grafiche e sui rapporti tra le lettere dell'alfabeto e le proporzioni del corpo umano, influenzato, per questa parte dell'opera, dai modelli italiani, che tuttavia esamina ...
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Per quanto perdesse il suo nome nel diventare, come Costantinopoli o Nuova Roma, la capitale dell'Impero d'Oriente, Bisanzio ebbe la sorte di essere ancora ricordata quando si volle designare l'arte, la [...] ) quelli che non hanno nulla di comune con gli enchiridia ufficiali, come la Sinossi dei Basilici del sec. X in ordine alfabetico (Synopsis maior, Ius Gr.-Rom., VI), l'opuscolo de iure di Michele Attaliata dell'anno 1072 (ed. Sgouta nella Θέμις, VIII ...
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Sotto questo nome fu composta, in tarda età ellenistica una serie di scritti la cui origine è analoga a quella che determinò il fiorire della letteratura neopitagorica. Negli ambienti egiziani ellenizzati [...] stati i maestri. Platone aveva parlato, nel Fedro e nel Filebo, dell'egiziano Theuth inventore, tra l'altro, dell'alfabeto e della scrittura; e alla connessione con la cultura egiziana, quale la tradizione attribuiva a Pitagora e a Platone, questi ...
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alfabeto
alfabèto s. m. [dal lat. tardo alphabetum, gr. tardo ἀλϕάβητος, comp. dei nomi delle due prime lettere ἄλϕα e βῆτα]. – Complesso di segni, ciascuno dei quali indica un suono consonantico o vocalico di una lingua determinata o di un...
alfabeta
alfabèta agg. e s. m. e f. [tratto da analfabeta, cui è contrapposto] (pl. m. -i), burocr. o letter. – Chi sa leggere e scrivere, chi non è analfabeta: o tribù di lettori fino a un certo segno alfabeti, ascolta (Carducci).