Ciascuno dei segni con cui si rappresentano graficamente i suoni delle vocali e delle consonanti di un alfabeto.
Comunicazione scritta che una persona indirizza a un’altra, oppure a un ufficio, a un ente [...] dispositiva (più propriamente chartae), per es., le litterae testamentales, civitatis, securitatis ecc.
Le lettere dell’alfabeto
All’origine di ogni alfabeto, si cerca di rappresentare ciascun fonema con un segno proprio (l. o gruppo di l.); l ...
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metasimbolo
metasìmbolo [Comp. di meta- e simbolo] [ALG] [FAF] Nella logica matematica, simb. non appartenente all'alfabeto di una teoria e che viene introdotto con funzione ausiliaria per semplificare [...] l'esposizione della teoria medesima ...
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binario
binàrio [agg. Der. del lat. binarius, da bini "a due a due", e quindi "composto di due unità, di due elementi"] [ELT] [INF] Alfabeto, o codice, b.: codice basato sul sistema di numerazione b. [...] (v. oltre). ◆ [FSD] Asse b.: lo stesso che asse cristallografico di giro: → cristallografia. ◆ [ALG] Cifra b.: cifra del sistema b. di numerazione, lo stesso che bit. ◆ [ELT] Dispositivo b.: dispositivo ...
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In riferimento alla linguistica matematica, e in genere all’informatica, gli elementi f. del linguaggio, sono quelli più concreti e più facilmente analizzabili dell’espressione linguistica, quelli cioè [...] rappresentati dai segni dell’alfabeto o da altri codici, la posizione delle parole nella frase, la loro frequenza ecc., in opposizione a quelli più astratti e perciò meno facilmente traducibili in codici, tra i quali soprattutto i valori semantici ...
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Computazione, teoria della
Fabrizio Luccio
La necessità del calcolo, pur riconosciuta dall'uomo in tutte le epoche storiche, ha condotto solo in tempi relativamente recenti a una sistemazione teorica [...] a pila (AP) come collezione di sette entità (S,Σ,Π,s′,p′,F,∂) ove:
S è un insieme finito di stati;
Σ è l'alfabeto d'ingresso;
Π è l'alfabeto della pila;
s′∈S è lo stato iniziale;
p′∈Π è il carattere iniziale;
F⊆S è l'insieme di stati finali;
∂ è una ...
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La grande scienza. Automi e linguaggi formali
Dominique Perrin
Automi e linguaggi formali
La teoria degli automi e dei linguaggi formali ha lo scopo di descrivere le proprietà delle successioni di simboli. [...] funzioni sono spesso chiamate serie formali e denotate come somma:
[5] ∑(S,w)w
di parole w con un coefficiente (S,w). Una serie su un alfabeto A si dice razionale se esiste un morfismo μ da A* nel monoide delle matrici n×n tale che (S,w)=λμ(w)γ per ...
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variabile
variàbile [agg. e s.f. Der. del lat. variabilis, da variare "variare"] [ANM] Di una quantità che può assumere valori in un certo insieme numerico, o, più in generale, di un simb. che rappresenta [...] successiv. tutti gli elementi di un dato insieme; si denota, di solito, con una delle ultime lettere dell'alfabeto (x, y, z, t,...). ◆ [ASF] Lo stesso che stella v., stella la cui magnitudine apparente varia, in genere periodicamente: v. stelle ...
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Matematico e logico russo (Pietroburgo 1903 - Mosca 1979), figlio del precedente. Il suo nome è legato agli algoritmi normali o di M., alla computabilità secondo M., che è equivalente alla ricorsività, [...] , che corrisponde in termini algoritmici alla tesi di Church, può essere così espresso: "Tutti gli algoritmi in un alfabeto A sono pienamente equivalenti, relativamente ad A, a qualche algoritmo normale su A". Nella sua teoria degli algoritmi M ...
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In matematica, insieme che può essere posto in corrispondenza biunivoca con l’insieme dei numeri interi naturali. Un insieme n. è dunque necessariamente un insieme infinito; ogni suo sottoinsieme è finito [...] cardinale transfinito (➔ transfinito). Tale numero cardinale si chiama potenza del n. e si usa denotare con la prima lettera dell’alfabeto ebraico, accompagnata dall’indice 0: ℵ0 (alef zero). Esempi di insiemi aventi la potenza del n. sono l’insieme ...
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lògica matemàtica Branca della logica, che utilizza un linguaggio simbolico e adotta un sistema di calcolo di tipo algebrico per esaminare le espressioni di un discorso deduttivo. Queste ultime possono [...] .m. si deve prima di tutto stabilire il linguaggio, che è basato su un adeguato insieme di simboli fondamentali detto alfabeto; una sequenza di tali simboli si dice espressione e le espressioni ottenute in conformità a regole di formazione prefissate ...
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alfabeto
alfabèto s. m. [dal lat. tardo alphabetum, gr. tardo ἀλϕάβητος, comp. dei nomi delle due prime lettere ἄλϕα e βῆτα]. – Complesso di segni, ciascuno dei quali indica un suono consonantico o vocalico di una lingua determinata o di un...
alfabeta
alfabèta agg. e s. m. e f. [tratto da analfabeta, cui è contrapposto] (pl. m. -i), burocr. o letter. – Chi sa leggere e scrivere, chi non è analfabeta: o tribù di lettori fino a un certo segno alfabeti, ascolta (Carducci).