Favorita (m. 1573) di AlfonsoI d'Este, duca di Ferrara, poi, probabilmente, sua terza moglie. Da lei discesero gli Este duchi di Modena e Reggio che Clemente VIII alla morte di Alfonso II, nel 1597, non [...] volle riconoscere come duchi di Ferrara ...
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Figlio (m. 789) di AlfonsoI re delle Asturie e di una schiava mora (donde il nome), succedette nel 783 al marito di una sua sorellastra, Silo. Una tradizione vuole che egli concedesse agli Arabi un tributo [...] di cento donzelle, donde lo sforzo dei cronisti di cancellare tale vergogna dalla dinastia dichiarandolo usurpatore al posto del cristiano Alfonso II il Casto, salito poi al trono nel 792. ...
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Figlio (Coimbra 1154 - ivi 1211) di AlfonsoI, dapprima associato al governo dal padre; salito al trono (1185), proseguì l'opera di colonizzazione delle terre conquistate ai Mori, già cominciata da Alfonso [...] I. Fu più volte in guerra con Alfonso IX di León, e spesso in dissenso con la Santa Sede, per la pretesa di Innocenzo III d'ottenere il pagamento di un contributo di due marchi d'oro, e per un aspro contrasto col vescovo di Porto, che gli valse la ...
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Figlio (722 - 768) di AlfonsoI il Cattolico, gli successe nel 757. A lui si attribuisce la fondazione di Oviedo (760). Lottò contro i nobili ribelli e gli Arabi, vittoriosamente, approfittando dello spostamento [...] verso il sud delle popolazioni berbere stanziate precedentemente dagli Arabi ai confini del suo regno ...
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Alfònso II d'Este duca di Ferrara, Modena e Reggio. - Combatté contro i turchi al fianco dell'imperatore Ferdinando I d'Austria per la riconquista dell'Ungheria, ma non riuscì a ottenere in cambio il [...] 1561), per avere un titolo maggiore cercò l'appoggio dell'imperatore Ferdinando I d'Austria sposandone la figlia Barbara (1565) e aiutandolo nell'infelice spedizione contro i Turchi in Ungheria (1566), ma invano, mentre Cosimo diventava granduca. Non ...
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Figlio (n. 1104 - m. Fresneda 1157) di Raimondo di Borgogna, conte del Portogallo, ereditò la Castiglia e il León dalla madre Urraca (1126) e dovette lottare contro il padrigno AlfonsoI d'Aragona, alla [...] Saragozza; all'omaggio feudale già concessogli da suo cugino Alfonso Enríquez di Portogallo aggiunse quelli di García Ramírez di dell'"Imperatore", che però morendo dovette dividere il regno tra i figli: a Sancho III andò la Castiglia, e a Fernando ...
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Alfonso V, nato nel 1396, succedette a suo padre Ferdinando I, il 2 aprile 1416, nei regni d'Aragona, Valenza, Maiorca, Sicilia, Sardegna e nella contea di Barcellona. Richiamò subito dalla Sicilia il [...] regina Giovanna II d'Angiò, Lanciano 1904; id., Storia della lotta tra Alfonso V e Renato d'Angiò, Lanciano 1908; E. Rogadeo, Un registro sconosciuto della cancelleria di AlfonsoI, in Arch. stor. nap., XXXVIII (1913). - Per la sua politica interna ...
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Figlio (Napoli 1448 - Messina 1495) di Ferdinando I, nominato principe di Capua dall'avo AlfonsoI, ebbe il titolo di duca di Calabria quando il padre divenne re (1458); acquistò, dalla giovinezza, fama [...] nel corso della quale fu nominato capitano generale della Lega contro i Veneziani. Con la sua rudezza intransigente s'inimicò il papa in moglie, anziché a Ludovico il Moro (secondo i propositi di Ferdinando I) a Gian Galeazzo Sforza; ciò portò a un ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
I regni cristiani di Spagna
Massimo Pontesilli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nei secoli XI e XII si costituiscono in Spagna quegli [...] diviene anche re di Navarra. Le corone di Aragona e Navarra restano poi unite sotto i regni dei due figli di Sancho, Pietro I e AlfonsoI el Batallador, perseverante e glorioso artefice, quest’ultimo, della prima riconquista aragonese (vittoria di ...
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manettismo s. m. Nel linguaggio giornalistico e politico, in senso polemico, tendenza ad assumere posizioni fortemente colpevoliste in àmbito giudiziario. ◆ Anche Enzo Carra torna indietro con la memoria. A quando lui, all'epoca portavoce della...
iperoggetto s. m. Oggetto o evento le cui enormi dimensioni spaziali e temporali, congiunte alla pluralità di forme con cui si manifesta, lo rendono non direttamente esperibile come unicità concreta (l’esempio tipico è il riscaldamento globale...