Figlio (Camaiore 1889 - Coira 1977) dell'ultimo duca di Parma, Roberto, collaborò col fratello Sisto (v.) nelle trattative di pace separata dell'Austria del 1917; nel 1936 suo zio, il pretendente carlista [...] Alfonso Carlo Ferdinando di Borbone-Spagna, gli trasmise per testamento i suoi diritti nominali al trono di Spagna; ma egli, ufficiale dell'esercito belga nel 1940, catturato dai Tedeschi, fu costretto a rinunciarvi. ...
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Uomo politico spagnolo (m. 1492), primo duca di Albuquerque, favorito di Enrico IV di Castiglia e amante di sua moglie, Giovanna di Portogallo, fu il padre di Giovanna detta appunto la Beltraneja. Appoggiò [...] però contro il partito della Beltraneja la successione del fratello del re, Alfonso, e, morto questi, combatté valorosamente contro i Mori per la regina Isabella, sorella di Enrico IV. ...
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Storico portoghese (sec. 15º), fu incaricato da re Edoardo di redigere le storie dei re portoghesi (1434); poi (1459) Alfonso V gli nominò un successore, giudicandolo vecchio e malato. Autore delle Cronache [...] di Pietro I, Ferdinando I e Giovanni I, e, ormai con ogni certezza, della Crónica do Condestável de Portugal Nuno Álvares Pereira, è scrittore accurato, vigoroso e colorito. ...
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Figlia (n. Barcellona 1108 - m. 1149) di Raimondo Berengario (III o IV) conte di Barcellona e di Douce di Provenza, sposò Alfonso VII di Castiglia (1128), distinguendosi al suo fianco per coraggio e virtù. [...] Combatté contro i Mori nei pressi di Toledo, obbligandoli alla ritirata (1139). ...
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Figlio (m. 925) di Alfonso III il Magno, regnò dal 910, e nel 924 riunì sotto di sé i territorî che si era diviso coi fratelli. Ebbe ostile la grande nobiltà, per la sua condotta energica e spietata. ...
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Primogenito (m. 914) di Alfonso III delle Asturie; ebbe nel 909 il León mentre i fratelli Ordoño e Fruela prendevano rispettivamente Galizia e Asturie. È considerato il fondatore del regno di León. ...
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Generale (Ischia 1502 - Vigevano 1546); al servizio dapprima del cugino Ferdinando Francesco, alla morte di questo ne ereditò il marchesato (1525). Prigioniero, nella sconfitta subita nel 1528 nel golfo [...] di Salerno dalla flotta castigliana, di Andrea Doria, forse fu lui a persuadere questo a lasciare i Francesi per Carlo V. Divenuto marchese del Vasto, nel 1535 comandò le truppe di terra nell'impresa contro Tunisi. Governatore del ducato di Milano ...
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VALLADOLID (A. T., 39-40)
Giuseppe CARACI
Giorgio CANDELORO
I.F.R. *
Capoluogo dell'omonima provincia nella Vecchia Castiglia e una delle città storiche più importanti e famose della Spagna. È posta [...] al sec. XI quando, nel 1079, fu infeudata da Alfonso VI al conte Pedro Ansurez. Questo grande signore la fece fece il principale centro culturale della Castiglia: famosi rimasero i giuochi, i tornei e le feste letterarie che vi si celebrarono sotto ...
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. Alla morte di Don Jaime di Borbone (1931), che aveva qualche tempo prima rinunciato ai suoi diritti alla corona spagnola in favore di re Alfonso XIII, non essendo rimasti altri eredi diretti, un ottantenne [...] caldamente appoggiata, non ha ora molti sostenitori e i tradizionalisti cosiddetti "collaborazionisti" sostengono invece i diritti di Don Juan in quanto egli li ha avuti in eredità dal padre Alfonso XIII. Le complicazioni dinastiche non sono ancora ...
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MILANO
Antonio Calzoni
Giuseppe Caraci
Gaetano Cesari
Paolo D'Ancona
Giuseppe Gallavresi
Antonio Monti
Luigi Sorrento
Alda Levi Spinazzola
Giovanni Antona Traversi
Alessandro Visconti
La seconda [...] un nuovo principato, III, p. 297; IV, p. 33; N. Ferorelli, Schema di un tentato accordo tra Alfonso d'Aragona e Francesco Sforza (1442), XII, p. 212; A. Luzio, I preliminari della lega di Cambray concordati a Milano e a Mantova, XVI, p. 245; L. Rossi ...
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manettismo s. m. Nel linguaggio giornalistico e politico, in senso polemico, tendenza ad assumere posizioni fortemente colpevoliste in àmbito giudiziario. ◆ Anche Enzo Carra torna indietro con la memoria. A quando lui, all'epoca portavoce della...
iperoggetto s. m. Oggetto o evento le cui enormi dimensioni spaziali e temporali, congiunte alla pluralità di forme con cui si manifesta, lo rendono non direttamente esperibile come unicità concreta (l’esempio tipico è il riscaldamento globale...