Scrittore francese (Loches 1797 - Parigi 1863). Accademico di Francia nel 1845, V. fu poeta di rara limpidità classica nello stile e nell'ispirazione, ma ricco di temi e fermenti morali ereditati dalla [...] di concezione, che rivela l'intimo e austero pessimismo di Vigny. Tradusse l'Otello di Shakespeare, che fu rappresentato nel 1829 Le cachet rouge, La veillée de Vincennes, La vie et la mort du Capitaine Renaud ou La canne de jonc), ispirati a un ...
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Teatro e società
Guido Davico Bonino
La socialità del teatro tra protostoria e cultura primitiva
In una sintesi ancor oggi autorevole (v. Dumur, 1965) A. Schaeffner proponeva agli esperti del fatto [...] ritualità, stavolta profana, in cui ogni emozione - per evocare una stupenda formula di AlfreddeVigny, all'atto della sua traduzione dell'Othello di Shakespeare da lui ribattezzato Le More de Venise - "sia come l'ultima, cioè la più viva e la più ...
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Poeta, commediografo e narratore francese (Parigi 1810 - ivi 1857). Temperamento brillante, ironico e sentimentale, le grandi liriche di M. rendono come poche il fremito della passione d'amore e i capolavori [...] poi quelli di medicina, ma li abbandonò ben presto per seguire la sua vocazione poetica. Legatosi a Ch.-E. Nodier, A. deVigny e Ch.-A. Sainte-Beuve, esordì a vent'anni con i pittoreschi Contes d'Espagne et d'Italie (1830); scrisse brillanti articoli ...
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