Matematico (Morano Calabro 1876 - Roma 1939). Prof. (dal 1912) di geometria nelle univ. di Cagliari, Parma, Catania, Napoli, e infine (dal 1935) di Roma, dove succedette a G. Castelnuovo nella cattedra [...] aritmetica delle funzioni abeliane, che egli chiamò teoria delle matrici di Riemann. Egli la collegò genialmente alla teoria delle algebre, alla quale dedicò le ricerche del secondo periodo della sua attività, che si apre con il fondamentale volume ...
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Matematico (Lugo 1853 - Bologna 1925). Allievo di E. Betti e U. Dini, si perfezionò poi a Monaco di Baviera (1877-78) con F. Klein e A. Brill. Prof. nell'univ. di Padova (dal 1880), vi insegnò per 45 anni [...] fisica-matematica (dal 1891 anche analisi algebrica); socio nazionale dei Lincei (1916), uno dei XL. Il nome di R.-C. rimane essenzialmente legato alla costruzione (1885-94) del calcolo differenziale assoluto. I suoi metodi, da lui stesso applicati a ...
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SINGOLARITÀ
Oscar Chisini
. Nella matematica un ente si dice singolare, in relazione a qualche suo carattere, quando questo non competa alla totalità (o alla maggioranza) degli enti della classe cui [...] per modo che nel suo intorno si ha una funzione polidroma a ν determinazioni. Ad es., il punto x = 0 è di diramazione algebrica per la funzione y = √x, che nel suo intorno assume i due valori corrispondenti ai due segni del radicale, mentre non è di ...
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risoluzione
risoluzione termine utilizzato con significati diversi a seconda del contesto.
☐ In analisi e algebra, indica un procedimento atto a determinare le soluzioni di una equazione, una equazione [...] differenziale, una disequazione, un sistema di equazioni o di formule, un problema in generale.
☐ In topologia algebrica, successione esatta di moduli su un anello A del tipo
oppure del tipo
Una risoluzione di un A-modulo M è una risoluzione in ...
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SCHUBERT, Hermann
Alessandro Terracini
Matematico, nato a Potsdam il 22 maggio 1848. Laureatosi a Halle nel 1870, insegnò per molti anni matematica, quale "Oberlehrer" nel Johanneum di Amburgo, e morì [...] questa città il 20 luglio 1911.
Fu tra i più noti cultori della geometria numerativa, cioè di quella parte della geometria algebrica, che si propone di determinare il numero delle soluzioni, in quanto sia finito, di un dato problema (v. geometria, n ...
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La seconda rivoluzione scientifica: matematica e logica. Algebra
Claudio Procesi
Algebra
Per comprendere la storia dell'algebra del XX sec. è necessario fare un breve quadro dello sviluppo della disciplina [...] Ai e Bi di tutti gli operatori su Ui e Vi rispettivamente, si formano i prodotti tensoriali Ui⊗Vi e Ai⊗Bi (che si identifica con l'algebra di tutti gli operatori su Ui⊗Vi) e le somme dirette W:=⊕Ki=1Ui⊕Vi,R:=⊕Ai, e S:=⊕Bi. Si ha allora che R e S ...
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varieta algebriche birazionali
varietà algebriche birazionali sono tali due varietà algebriche X e Y per le quali esistono due applicazioni razionali ƒ: X → Y e g: Y → X tali che, nel loro luogo di definizione, [...] le composizioni ƒ ∘ g e g ∘ ƒ coincidono con l’identità (→ varietà algebrica). ...
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Matematico (n. Amsterdam 1903 - m. 1996), prof. nell'univ. di Groninga, poi di Lipsia, e dal 1951 a Zurigo. Uno dei più illustri algebristi contemporanei, autore del classico trattato Moderne Algebra (2 [...] e ampliato in successive edizioni). Il suo volume Einführung in die algebraische Geometrie (1939) costituisce il primo tentativo di ricostruzione, con lo strumento dell'algebra moderna, dei risultati già conseguiti per via sintetica dalla geometria ...
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disequazione
disequazione in algebra, formula aperta, contenente cioè una o più variabili incognite, in cui compare uno dei predicati «minore» (<), «minore o uguale» (≤), «maggiore» (>) o «maggiore [...] ƒ e g sono polinomi, si definisce il grado della disequazione come il maggiore tra i loro rispettivi gradi. Una disequazione algebrica si dice frazionaria (o razionale) se le funzioni ƒ e g sono razionali, vale a dire se esse sono il rapporto ...
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Veronese
Veronese Giuseppe (Chioggia, Venezia, 1854 - Padova 1917) matematico italiano. Dopo gli studi a Zurigo e a Roma, si perfezionò a Lipsia alla scuola di F. Klein. Dal 1881 insegnò geometria analitica [...] riduttiva considerando le prospettive teoriche che la nozione di geometria non archimedea ha aperto in ambito geometrico-algebrico. A Veronese si devono significativi contributi anche nella teoria dei modelli e nello studio dei numeri transfiniti ...
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algebra
àlgebra s. f. [dal lat. mediev. algebra, e questo dall’arabo al-giabr, propr. «restaurazione», e quindi «riduzione» (dapprima nel sign. medico-chirurgico, e poi in quello matematico), che compare la prima volta in un trattato arabo...
algebraico
algebràico agg. [der. di algebra] (pl. m. -ci), ant. – Algebrico: più quantità complesse a. ammettono un comune divisore (Beccaria); gli uomini del dì d’oggi vogliono dappertutto analisi, dimostrazioni e ciffre a. (A. Verri).