Poeta inglese (n. forse Diss, Norfolk, 1460 circa - m. Londra 1529). Laureatosi (1493) a Cambridge, fu sino al 1500 precettore del principe Enrico, poi Enrico VIII. Nel 1498 aveva preso gli ordini sacri. [...] The bowge of courte (1509 circa), satira contro vizî e pericoli della vita di corte, ancora secondo i modi dell'allegorismo quattrocentesco; Colyn Cloute (1519), violenta e diretta satira contro il clero in genere e in specie contro il cardinal Th ...
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SJÖBERG, Birger
Mario GABRIELI
Giornalista poeta e compositore svedese, nato a Vänersborg il 6 dicembre 1885, morto a Växjö il 30 maggio 1928. Giunto alla poesia dal giornalismo, ha aperto nuove vie [...] . L'ultima lirica di Sjöberg (Kriser och kransar "Crisi e corone", 1926), che per il suo voluto e compresso allegorismo è stata presa a modello dai più audaci "novecentisti" svedesi, è stata una riprova di quanta sofferta rinuncia fosse dissimulata ...
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Austin, Herbert Douglas
Tommaso Pisanti
, Studioso americano (1876-1960), professore a Princeton, ad Amherst, alla Johns Hopkins, all'università del Michigan e alla Southern California. Ha diretto la [...] intorno a questioni di lingua e di stile, di influenze e di storia, o collegate con aspetti e polivalenze dell'allegorismo e del simbolismo nella Commedia. Nell'ambito del dantismo nordamericano, che all'inizio del nostro secolo s'andava appena ...
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Filosofo inglese (n. 1070 circa - m. 1160 circa), nato probabilmente a Bath, ma formatosi a Laon e a Tours. Dové il meglio della sua erudizione ai suoi viaggi in Italia meridionale (Salerno) e in Sicilia, [...] modi di considerare l'individuale. Interessante anche la sua difesa di una concezione della natura che rompeva gli schemi dell'allegorismo e del miracoloso proprî di una visione puramente "religiosa", e la sua polemica contro l'indiscriminato uso del ...
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favola
Fernando Salsano
Nel senso comune, e cioè relativamente al genere narrativo, in Cv IV XXX 4 come dice Esopo poeta ne la prima Favola, e in If XXIII 4 Vòlt'era in su la favola d'Isopo / lo mio [...] in Studi storici in onore di G. Pepe, Bari 1970, nota 21). Come sotto la finzione è nascosta la verità ([…L'altro si chiamo allegorico], e questo è quello che si nasconde sotto 'l manto di queste favole, Cv II I 3), è evidente che se nell'ordine dei ...
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Lowell, James Russell
Tommaso Pisanti
Poeta e saggista (Cambridge, Mass., 1819 - ivi 1891). Successe nell'insegnamento al Longfellow e dopo la morte di questo (1882) fu presidente della " Dante Society [...] puramente letterari del Longfellow, L. avvertì inoltre il peso e l'importanza delle questioni relative al simbolismo e all'allegorismo nella Commedia.
La lettura del L. seguì in parte gli schemi tradizionali del dantismo harvardiano e bostoniano, ma ...
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Teologo (Novara fine sec. 11º - Parigi 1160), chiamato dai posteri magister sententiarum. Il suo scritto principale, i Libri Sententiarum, il testo teologico più diffuso nel Medioevo, gli fruttò una celebrità [...] la prima illustra il testo biblico versetto per versetto, in completa dipendenza dalla tradizione patristica, con forte allegorismo; la seconda (detta anche Maiores glossae epistolarum o Magnaglossatura) introduce nel commento più ampie questioni ...
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Scrittore, morto a Milano il 28 gennaio 1972. Si è venuta via via confermando in B. una sua disposizione alla favola caricata di risvolti metafisici, al realismo magico avviato a personalissime soluzioni, [...] oppure eticamente impegnato. Tali caratteri, seppure insidiati dal rischio del reimpiego meccanico di situazioni e da un allegorismo di maniera, ispirano gran parte della produzione successiva a Il deserto dei Tartari: I sette messaggeri (1957 ...
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LOWELL, Robert
Biancamaria TEDESCHINI LALLI
Poeta americano, nato a Boston il 1° marzo 1917. Ha studiato a Harvard, a Kenyon College e alla Louisiana State University. Il L. appartiene a una delle più [...] 1939-49, Londra 1950) e successivamente The mills of Kavanaughss (New York 1951). In tutte quesie opere un sostenuto allegorismo poetico, religioso e morale e una non comune complessità di materiale poetico son sorretti da una grande sapienza metrica ...
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STEINHOWEL, Heinrich
Giuseppe Zamboni
Umanista tedesco, nato a Weil nel 1412, morto a Ulm nel 1482. Laureatosi in medicina a Padova (1442), donde recò molti manoscritti di opere allora in voga in Italia, [...] di Poggio), ecc. Nello St. tendenze umanistiche non esclusivamente formali s'incrociano con preoccupazioni morali e con l'allegorismo del medioevo.
Ediz.: Griseldis; Apollonius, a cura di C. Schörder, Lipsia 1873; Von den sinnrychen erluchten wyben ...
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allegorismo
s. m. [der. di allegoria]. – 1. Uso sovrabbondante o eccessivo dell’allegoria nella creazione letteraria. 2. Tendenza all’interpretazione allegorica nella lettura e nel commento di determinati testi.
allegoria
allegorìa s. f. [dal lat. tardo allegorĭa, gr. ἀλληγορία, comp. di ἄλλος «altro» e tema di ἀγορεύω «parlare»]. – 1. Figura retorica, per la quale si affida a una scrittura (o in genere a un contesto, anche orale) un senso riposto...