INGHILTERRA (ingl. e ted. England; fr. Angleterre; sp. Inglaterra; denominazioni che si equivalgono per il significato, che è "terra degli Angli"; in lat. Anglia; A. T., 47-48)
Roberto ALMAGIA
Pietro [...] Rose (il mattino di maggio, il giardino, il canto degli uccelli, il palazzo circondato di mura, il corteo di figure allegoriche: artificiale paradiso a cui il poeta è introdotto in sogno) sarà limite insuperabile. Il Gower sarà un narratore in versi ...
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ALIGHIERI, Dante
Siro A. Chimenz
Nacque a Firenze nel 1265, entro il periodo in cui il sole è nella costellazione zodiacale dei Gemelli - come egli stesso ci fa sapere (Par. XXII, vv. 112-117) -, cioè [...] alle belle opere di pace, era già ben chiaro e saldo nella sua coscienza, almeno fin dal tempo delle rime morali e allegoriche, di cui si è detto più su, contemporanee alla sua partecipazione alla vita politica; e l'uomo politico non smentì il poeta ...
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CONTI (Comes, Comitum, De Comitibus), Natale (Hieronymus)
Roberto Ricciardi
Nacque probabilmente a Milano nel 1520, dove si era trasferita la sua famiglia, di origine romana. Fanciullo, fu condotto [...] era dimostrare che quasi tutti i principi della filosofia naturale e morale sono contenuti nelle favole antiche. L'eccessivo allegorismo si rivelò tuttavia il limite critico dell'opera del C., insieme con il cumulo disorganico del materiale erudito ...
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fiore
Bruno Basile
Il sostantivo è presente in tutte le opere di D. (eccezion fatta per la Vita Nuova); in alcuni casi è adoperato con valore di avverbio.
1. Il senso proprio del termine (" infiorescenza [...] Pg XXXII 73 i fioretti del melo / che del suo porne li angeli fa ghiotti sono, con metafora spinta sino alle soglie dell'allegoria, gli apostoli Pietro, Giovanni e Giacomo; fiori e frutti santi (Pd XXII 48) sono le buone parole e le buone opere; vero ...
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Alighieri, Iacopo
Francesco Mazzoni
Figlio di D. e di Gemma Donati, probabilmente, dopo Giovanni e Pietro, terzogenito; maggiore dunque soltanto di Antonia. Nacque a Firenze sicuramente alcuni anni [...] di categorie concettuali: il che è quanto a dire che la Commedia è letta più guardando alla tradizione dei poemi allegorici mediolatini e romanzi che all'oggettivo superamento di quelle esperienze (primo il Roman de la Rose) compiuto proprio da D ...
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Fulgenzio, Fabio Planciade
Ubaldo Pizzani
Sotto questo nome ci sono giunte tre operette: i Mythologiarum libri tres, l'Expositio virgilianae continentiae e l'Expositio sermonum antiquorum. Al medesimo [...] sentenza li altri sono inchiusi. Così pure l'affermazione dantesca secondo cui impossibile è venire a l'altre, massimamente a l'allegorica, sanza prima venire a la litterale, in quanto è impossibile venire al dentro se prima non si viene al di fuori ...
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FRANCIA
Emmanuel DE MARTONNE
Pino FORTINI
Emmanuel DE MARTONNE
Luigi CHATRIAN
Carlo DE ANGELIS
Giulio COSTANZI
Anna Maria RATTI
Raymond LANTIER
Francesco COGNASSO
Roberto PALAMAROCCHI
Pietro [...] Pierre Gringore, Jean Bouchet, varcando le soglie del sec. XVI, a cui non recarono se non l'ultima eco della tradizione allegorica della Rose, insieme con una vaga e sparuta velleità umanistica. Uno fra di essi, Jean Lemaire de Belges (nato circa il ...
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È il vescovo d'Ippona, il più illustre dei quattro grandi dottori della Chiesa occidentale, figura gigantesca di pensatore e di scrittore.
La vita. - Sino alla conversione (354-386). - Agostino, a cui [...] ). E per restare in armonia con queste idee Agostino è stato costretto a dare del primo capitolo del Genesi una spiegazione piuttosto allegorica (cfr. De Genesi ad litteram, 4, 26, 43-30, 47; 5, 5, 15; De civitate Dei 11, 7: altre interpretazioni del ...
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Con questo nome si indica, in generale, ogni atteggiamento e funzione dell'umano conoscere che miri a distinguere nel proprio oggetto ciò che in esso ha, comunque, valore da ciò che valore non ha. ll nome [...] , meno egocentrico, più disciplinabile; e, benché fra il suo personale buona senso di lettore e il tradizionale metodo allegorico si formasse piuttosto una emulsione che un composto, il suo comento giovò all'interpretazione e alla popolarità della ...
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Nel 1952 P.P. Pasolini, nell'introduzione all'antologia della Poesia dialettale del Novecento, a cura sua e di M. Dell'Arco, forniva il primo ragionato bilancio della produzione dialettale in Italia nella [...] , mimetismo del poemetto Stròlegh (1975, Stregoneria), carico degli umori di una Milano resistenziale e postbellica, e l'ironico allegorismo di Teater (1978), approda alla più distesa narratività del romanzo in versi L'angel (1981 e 1994), e alla ...
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allegorismo
s. m. [der. di allegoria]. – 1. Uso sovrabbondante o eccessivo dell’allegoria nella creazione letteraria. 2. Tendenza all’interpretazione allegorica nella lettura e nel commento di determinati testi.
allegoria
allegorìa s. f. [dal lat. tardo allegorĭa, gr. ἀλληγορία, comp. di ἄλλος «altro» e tema di ἀγορεύω «parlare»]. – 1. Figura retorica, per la quale si affida a una scrittura (o in genere a un contesto, anche orale) un senso riposto...