CASELLI, Tommaso Giovanni
Agostino Lauro
Nacque nel 1511 a Rossano (Cosenza) ed entrò giovanissimo nel locale convento domenicano, nel quale pare abbia compiuto gli studi ed emessa la professione religiosa. [...] di critica testuale adottato da docenti universitari e altri maestri, condannando, con i criteri euristici "personali", l'allegorismo applicato ai Vangeli e alle lettere di s. Paolo a scapito del magistero esegetico tradizionale, e propugnò, invece ...
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CASTELVETRO, Ludovico
Valerio Marchetti
Giorgio Patrizi
Nacque a Modena nel 1505 circa. Era figlio di Giacomo, ricco mercante dell'arte della lana e banchiere, e di Bartolomea Della Porta.
Fece i suoi [...] appiattisce il gioco metaforico di certi versi (appunto ignorandone il livello connotativo) ridotto spesso ad un meccanico allegorismo. È chiaro come da un simile smontaggio il Canzoniere, testo quanto mai legato alle qualità metalinguistiche, ne ...
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GIROLAMI, Remigio de'
Sonia Gentili
Nacque a Firenze da Chiaro in un anno compreso nell'arco del quarto decennio del Duecento.
Dei natali remigiani conosciamo invece piuttosto bene, grazie all'immenso [...] della fazione nera (1304), è anche il trattato Speculum (brano in Panella, 1985, pp. 36-39), in cui l'allegorismo applicato alle parti del corpo umano è esplicitamente finalizzato a interpretare e correggere la realtà contemporanea di Firenze.
Nel ...
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allegorismo
s. m. [der. di allegoria]. – 1. Uso sovrabbondante o eccessivo dell’allegoria nella creazione letteraria. 2. Tendenza all’interpretazione allegorica nella lettura e nel commento di determinati testi.
allegoria
allegorìa s. f. [dal lat. tardo allegorĭa, gr. ἀλληγορία, comp. di ἄλλος «altro» e tema di ἀγορεύω «parlare»]. – 1. Figura retorica, per la quale si affida a una scrittura (o in genere a un contesto, anche orale) un senso riposto...