Il genere Sericaria (dal latino sericarius "lavoratore di seta") fu introdotto dal Latreille nel 1825 per indicare altri Lepidotteri che filano un bozzolo, diversi dal baco da seta; fu applicato al baco [...] più remoto, nel 2900 a. C., la seta era già adoperata per fare le 36 corde del liuto. Certo è che l'uso di allevare il baco, in Cina, fu sempre tenuto in grande onore presso la corte imperiale e dalla corte fu diffuso e insegnato a tutto il popolo ...
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Popolazione dell’India meridionale, che parla un dialetto arcaico del canarese. Pratica l’agricoltura e un attivo allevamento nel massiccio montuoso dei Nilghiri. ...
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(o Emmenthal) Valle prealpina della Svizzera centrale (cantone di Berna), solcata dall’ Emme, affluente dell’Aar. L’allevamento dà vita a un’attiva industria casearia. Sviluppato è il turismo. ...
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Comune della prov. di Modena (22,9 km2 con 23.419 ab. nel 2008). Importante centro di allevamento, ortofrutticolo (famosa la produzione delle ciliegie) e commerciale; industria conserviera, enologica, [...] cartaria, metalmeccanica e dell’abbigliamento ...
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Apicoltore (Lowkowitz, presso Kreuzburg, Alta Slesia, 1811 - ivi 1906); pubblicò numerosi pregevoli lavori sulla biologia e l'allevamento dell'ape; formulò l'ipotesi, che fu in seguito dimostrata, che [...] i maschi (fuchi) dell'ape nascano da uova non fecondate, che si sviluppano partenogeneticamente ...
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(pl. OvaHerero) Popolazione bantu della Namibia settentrionale. Gli H. costituiscono il ramo occidentale dei Bantu meridionali; l’economia è basata quasi esclusivamente sull’allevamento bovino. Presentano [...] uno dei rari casi di discendenza doppia, in cui i vincoli sociali derivanti dall’appartenenza al gruppo di discendenza matrilineo si intrecciano con quelli, di carattere eminentemente religioso, del gruppo ...
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Una delle principali popolazioni nilotiche del Sudan, stanziata sulla sponda sinistra del Nilo Bianco, e in parte sulla destra, presso la confluenza con il Sobat e lungo quest’ultimo fiume. Capaci di opporre [...] alcuni tratti importanti. L’abitazione tipica è la capanna cilindrica a tetto conico; l’economia si basa sull’allevamento bovino e sull’agricoltura. Gli S. sono organizzati in clan esogamici, a discendenza patrilineare inseriti all’interno di ...
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Forma di esistenza sociale che implica spostamenti periodici per la sopravvivenza e la riproduzione del gruppo. Tipico delle società che vivono della raccolta di vegetali selvatici o della cattura di selvaggina [...] (n. di caccia e raccolta) e di quelle che praticano l’allevamento mediante lo spostamento periodico delle greggi di animali addomesticati (n. pastorale), il n. caratterizza anche lo stile di vita dei gruppi ‘senza fissa dimora’ come i Rom asiatici ed ...
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Sottofamiglia di Bovidi. Ruminanti grossi, tozzi, robusti, con corna a sezione circolare, appuntite, presenti in entrambi i sessi e più sviluppate nel maschio. I generi più noti sono Bos con la specie [...] sfruttamento dei bovini.
L’istinto genetico si manifesta precocemente sia nel toro sia nella vacca (6-10 mesi), ma agli effetti dell’allevamento è opportuno non adibire alla riproduzione i tori prima di 12-18 mesi e le vacche prima di 14-18 mesi. La ...
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Nome comprensivo con cui erano note, nel Sudan centro-orientale, le popolazioni nomadi di lingua araba, dedite precipuamente all’allevamento dei dromedari. ...
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allevamento
allevaménto s. m. [der. di allevare]. – 1. Insieme delle cure con cui si nutrono e si assistono nello sviluppo, nella loro prima età, bambini, animali, piante: norme per l’a. dei bambini; l’a. dei polli, degli ovini, dei suini,...
allevare
v. tr. [lat. allĕvare «tirar su», comp. di ad- e lĕvare: v. levare] (io allèvo, ecc.). – 1. Allattare, nutrire il bambino, finché non sia divezzato; con senso più generico, nutrire, sostenere il bambino nella prima età e poi nell’adolescenza,...