Botanica
Produzione fungina che si trova nei nidi di vari insetti, che l’utilizzano quale alimento. I funghi dell’a. sono alcune specie di Basidiomiceti, Ascomiceti e Deuteromiceti, il cui micelio si sviluppa nei termitai in tutte le regioni tropicali; vengono allevati dalle termiti su speciali substrati per ricavarne cibo, che consiste in parte nell’abbondante micelio e in parte negli organi riproduttivi ...
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(gr. ᾿Υάδες) mitologia Presso i Greci, mitiche figlie di Atlante e della Oceanina Pleione (o di Etra), sorelle delle Pleiadi. Sono di solito 7: Ambrosia, Coronide, Dione, Eudora, Feo, Fesile, Polisso. [...] Furono le nutrici di Dioniso ma per timore di Era, dopo aver affidato l’infante a Ino, fuggirono presso Teti e furono trasformate nel gruppo di stelle che prese il loro nome.
Secondo un’altra versione ...
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(o Demofonte; gr. Δημοϕόων) Mitico figlio di Celeo, re di Eleusi, e di Metanira. Secondo Omero, Demetra, grata per l’accoglienza avuta da Celeo, cominciò ad allevare D. per renderlo immortale, nutrendolo [...] di ambrosia, alimentandolo con il suo soffio divino ed esponendolo di notte alla fiamma viva del fuoco. Metanira, ignara di ciò, avendo visto il figlio esposto al fuoco, interruppe l’operato della dea e impedì così la divinizzazione. ...
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(gr. Τάνταλος) Protagonista di uno dei miti greci più diffusi, rappresentato spesso nell’arte classica con molte varianti e spiegazioni. Nella versione più comune del mito, T., figlio di Zeus e di Plutide [...] , padre di Pelope e di Niobe. Uccise Pelope per imbandirlo al banchetto degli dei, chiese vita uguale agli dei, rubò l’ambrosia e il nettare, rapì Ganimede e si macchiò di altre colpe. Anche le pene attribuitegli sono varie: secondo la nèkyia omerica ...
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(gr. ᾿Απόλλων) Divinità della religione greca, figlio di Zeus e di Leto (Latona). La sfera nella quale esercita la sua sovranità è costituita principalmente dalla musica, dalla medicina, dalla mantica; [...] Delo e partorisce dopo 9 giorni di doglie, alla presenza delle grandi dee; A., subito dopo aver gustato il nettare e l’ambrosia, si libera dalle fasce e proclama la sua natura e i suoi attributi essenziali: la lira, l’arco, l’attività oracolare. La ...
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La sinestesia (dal gr. sýn «con, assieme» e aisthánomai «percepisco, comprendo»; quindi «percepisco assieme») è un procedimento retorico (➔ retorica), per lo più con effetto metaforico (➔ metafora), che [...] serve della sinestesia in toni classicheggianti e di riferimento petrarchesco: «mentr’io sentia dai crin d’oro commosse / spirar d’ambrosia l’aure innamorate» (“E tu nei carmi avrai perenne vita”, vv. 13-14).
La sinestesia è preminente in ➔ Giacomo ...
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Stato insulare dell’Oceano Indiano, situato a SE della Penisola Indiana, da cui è separato dallo Stretto di Palk. Già possedimento britannico con il nome di Ceylon, dal 1948 indipendente nell’ambito del [...] ’altro caratterizzata da una vasta produzione in versi a sfondo religioso. Capolavoro di questa letteratura è Amāvatura («Il fiume d’ambrosia») di Guruḷugōmī (12°-13° sec.), l’unica opera in prosa scritta interamente in eḷu, che illustra una delle 9 ...
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MANNI, Giuseppe
Antonio Carrannante
Nacque a Firenze il 21 ag. 1844, da famiglia modestissima nel "popolo" di Badia (della cerchia antica), da Alessio, di professione cuoco, e da Maddalena Marchionni.
La [...] più persuasive e commosse ("Badia felice! Di quell'aura ancora / freschi i sussurri e la fragranza io sento / sento l'ambrosia ancor dei vecchi numi / per le tue sale…": Nel giardino della badia fiesolana, in Nuove rime (1884-1903), Firenze 1903 ...
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FALCONIERI, Costanza
Raffaella De Rosa
Nacque a Roma intorno all'anno 1764. Era figlia, insieme con Alessandro, primogenito, Nicola, Isabella, Girolamo e Carlo, di don Mario, nobile romano coscritto, [...] / E con lo sposo Alcide sembra d'amor la reggia. / Dal labbro giovanetto riso e dolcezza piove / E la sua man ministra l'ambrosia al sommo Giove. / Pur mentr'essa dirige ad alte sfere il volo, / Un vile auriga infame la fa cadere al suolo. / Dal ...
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ambrosia
ambròṡia s. f. [dal lat. ambrosia, gr. ἀμβροσία, der. di ἄμβροτος «immortale»]. – 1. a. Nelle credenze mitologiche antiche, cibo dell’immortalità, di cui si nutrivano gli dei omerici (così come il nettare ne era la bevanda; ma secondo...
ambrosiano
ambroṡiano agg. e s. m. [dal lat. eccles. Ambrosianus, der. di Ambrosius «Ambrogio»]. – 1. agg. a. Di sant’Ambrogio, vescovo di Milano nel sec. 4°, e del rito da lui istituito (detto appunto rito a.): la basilica a.; inni a., quelli...