Dante Alighieri, Opere minori: De vulgari eloquentia - Introduzione
Pier Vincenzo Mengaldo
Scritto successivamente all'esilio (I, VI, 3) e alla pace di Caltabellotta (II, VI, 4), preannunciato anzi [...] giungono a sintetizzare tutta un'evoluzione formale («Le dolci rime d'amor ch'i' solia l cercar ne' miei pensieri, l convien ch polemico di critico, Dante ci costringe ancora a una visione delle nostre Origini tracciata e dominata da lui.
Si capisce ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Irene Zavattero
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La produzione poetica e filosofica di Friedrich Hölderlin ha il suo culmine negli stessi [...] Grecia in cui inizierà a spedire missive a Bellarmino, la visione maestosa e potente della superiore unità del cosmo, ché “ mare
Sfocia il fiume. Ma prende
E dà memoria il mare,
E l’amore, è vero, fissa assiduo gli occhi,
Ma ciò che resta è un ...
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FEDERICO II, ATTIVITÀ POETICA
SStefano Rapisarda
Sono sei i componimenti che, con vario grado di attendibilità, diversi testimoni assegnano al nome di Federico. Pressoché certa è l'attribuzione della [...] / a chui sono ublicato, core e corpp'ò donato", vv. 62-67), dalla visione della quale, come si ribadisce in chiusura, era stato d'altronde generato il sentimento amoroso: "Alora ch'io vi vidi primamente, / mantenente fui jn vostro podere, / che altra ...
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AFRODITE (᾿Αϕροδίτη, Aphrodita)
A. de Franciscis*
Dea greca dell'amore, simbolo dell'istinto e della forza vitale della fecondazione e della generazione. In questo aspetto si ricollega all'Ishtar babilonese [...] aperta d'ogni parte che ne permetteva la completa visione, aveva un carattere sacro nonostante il tema, . 4, p. 9 (Casa di Marte e Venere), tav. 2, p. 7 (Casa dell'Amore punito), tavv. 109-110, pp. 144-146 (Casa del Citarista), tav. 157, pp. 218-219 ...
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dare
Beatrice Guidi
Verbo che ricorre frequentemente in tutta l'opera di D., sia nella prosa che nella poesia. Dal suo significato proprio, che è quello del latino dare, l'uso è esteso a una ricchissima [...] Dammi, Signor mio... lo riposo di te; dammi... che... sia chiamata tua. Riferito ad Amore, in Vn IX 7, Rime XC 72, CXVI 1, Fiore LXXXVII 5; ovvero ad et infine iti alla gloria celestiale dove nella visione di Cristo sarebbe il lor desio quietato ...
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Maria Vergine
. - Prima di essere un tema saliente della poetica della Commedia il dogma di M., vergine e " theotokos ", l'intatta Madre di Dio nel cui grembo il Verbo prese umana carne, è centralissimo [...] 'ispiratrice e la moderatrice della sua perpetua storia d'amore: la quale rivolge all'oggetto una sua trepida attesa, lo trasfigura in una parusia celeste, poi lascia che dalla mistica visione nuova poesia fiorisca.
L'eredità di questa poesia mariana ...
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Buonaccorsi, Biagio
Denis Fachard
Autore di pregevoli liriche di stampo umanistico (poesia amorosa e didattica di carattere morale, liriche d’occasione e canti carnascialeschi) caratterizzate da rielaborazioni [...] «quel grande» di cui non condivideva la dimensione comica né la visione teatrale, e in mezzo a quel gruppo di funzionari e cittadini impegnati Non di rado emergono pure accenti d’ira nell’intimare amore della patria («tu se’ fiorentino et a te s’ ...
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sentire [indic. imperf. I e III singol. anche sentia; pass. rem. I e III singol. anche sentio; pass. rem. III plur. anche sentier]
Alessandro Niccoli
Verbo di notevole frequenza, con circa 230 presenze [...] sentiva osannar di coro in coro. Con una proposizione oggettiva: Vn VIII 5 3 Amor sente a Pietà donne chiamare (ripreso al § 7), e XXI 3 10; era come quei che si risente / di visione oblita.
Più frequentemente, la sensazione avvertita appartiene ...
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natura
Enzo Volpini
A introdurre il tema della n. giova anzitutto ricorrere al passo della Monarchia (II II 2) ove si legge che, quemadmodum ars in triplici gradu invenitur, in mente scilicet artificis, [...] sublunare, concorrono a limitare e determinare, secondo quella visione gerarchica di esseri e di cause ricevuta e accolta è lo ritornare a lo suo principio (Cv IV XII 14), e questo vinco d'amor che fa natura (If XI 56 e 62; cfr. Pg XVIII 26, Cv III ...
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occhio
Federigo Tollemache
Si hanno le occorrenze seguenti: Vita Nuova 56, Rime 68, Convivio 71, Inferno 67, Purgatorio 101, Paradiso 95, Fiore 6.
O. è dato dalle Concordanze dell'I.B.M. come il sostantivo [...] che la Commedia è essenzialmente una visione, che culmina poi nella visione intuitiva di Dio, in cui si e XCV 10; Cv I XI 4 colui che è cieco de li occhi sensibili; II IV 17, III Amor che ne la mente 79, I 10, X 1, IV XXIX 7, Pg XXVIII 57, XXXI 62 e ...
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visione
viṡióne s. f. [dal lat. visio -onis, der. di videre «vedere», part. pass. visus]. – 1. a. Il processo di percezione degli stimoli luminosi, la funzione e la capacità di vedere: v. vicina, lontana, chiara, distinta; v. diretta, indiretta;...
occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando origine alle sensazioni visive; è costituito...