scuola (scola)
Guido Favati
Charles T. Davis
La locuzione ‛ tenere s. ', iterata sinonimicamente con ‛ leggere ', cioè con " tenere lezioni " di livello universitario, appare quanto mai appropriata [...] se vorrà seguire i suoi consigli, diverrà dottissima nella pratica dell'amore, tanto da poter dare lezioni ad altri (tu terrai scuola Mosè ed Elia, i quali però sono scomparsi quando la visione ha termine, e la scuola rimane dunque priva della loro ...
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via (sost.)
Eugenio Ragni
È vocabolo di buona frequenza in tutta l'opera dantesca, nella quale ricorre praticamente in ogni accezione del linguaggio proprio e figurato, spesso peraltro compresenti, particolarmente [...] 12). La v. che D. imbocca e poi percorre fino alla visione di Dio, principio de le nostre anime e ultimo desiderabile (Cv forza della fede (If II 30), abbandonando la via torta che 'l mal amor fa apparire quella del bene (Pg X 3; e si noti l'antitesi ...
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Minnesänger
Andrea Palermo
Premessa: "Was ist Minnesang?"
"Was ist Minne?", 'Che cos'è la Minne?', si domandò in uno dei suoi componimenti il più celebre fra i 'cantori della Minne', i Minnesänger, [...] ; dall'altro, presenta contemporaneamente anche il superamento di questa concezione, giacché nell'audace visione poetica di Heinrich von Morungen il servizio d'amore prosegue nell'aldilà, in un'esaltazione mistica in cui convergono senz'altro anche ...
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lussuria
Giuseppe Santarelli **
Il vocabolo ricorre anzitutto in luoghi specifici della Commedia, e cioè a proposito dei lussuriosi puniti nel secondo cerchio dell'Inferno, e indi nella valutazione [...] di Enea, opposta, in virtù della ragione, ai suoi forti sentimenti di amore e di pietà (Aen. IV 448 ss.).
Nella scelta della pena da Francesca. Del resto un peccato così ‛ centrale ' nella visione etica di D. come la l., giudicato sin dall'inizio del ...
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spirito (ispirito; spirto; spiro)
Paolo Mugnai
Dal latino spiritus, " soffio ", " vento ", " esalazione ", che a sua volta è calco dal greco πνεῦμα assumendone tutta la ricca gamma di significati, derivanti [...] esamina analiticamente e diffusamente gli effetti di tale visione sui diversi s.: In quello punto dico la respirazione.
Per lo più però D., nel trattare gli effetti d'amore, indica gli s., considerandoli nel loro insieme (spiriti umani, Cv II ...
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viso
Domenico Consoli
Il vocabolo è presente in tutte le opere dantesche, con particolare frequenza nella Commedia. Ha due valori fondamentali: " vista " e " faccia " . Di solito la bipartizione del [...] ). E D., mutando l'oggetto e la prospettiva della visione, ma conservandone l'intimo senso: La contingenza... / tutta il bene dell'oggetto amato: perché mai non può da la salute / amor del suo subietto volger viso, / da l'odio proprio son le cose ...
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RABONI, Giovanni
Rodolfo Zucco
RABONI, Giovanni. – Nacque il 22 gennaio 1932 nella casa paterna di via San Gregorio, a Milano, secondogenito – dopo Fulvio (1927-2002) – di Giuseppe (1891-1952) e di [...] nella quête dei remoti presagi di ciò che nell’esperienza amorosa presente si dà come compiutezza esistenziale, poi come riflessione sul fluire della vita umana e sulla visione stessa del tempo. I Versi diedero anche inizio alla sperimentazione ...
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poetica
Rosario Assunto
Si dice p. di un autore l'idea di ciò che, a suo parere, ‛ deve ' essere l'arte da lui praticata: una teorizzazione, cioè, che da quella conoscitivo-descrittiva dell'estetica [...] del dire parole per rima, propuosi di fare uno sonetto, ne lo quale io salutasse tutti li fedeli d'Amore; e pregandoli ché giudicassero la mia visione, scrissi a loro ciò che io avea nel mio sonno veduto. E cominciai allora questo sonetto, lo quale ...
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SINIBULDI, Cino
Stefano Carrai
Paola Maffei
SINIBULDI (Sigibuldi, Sighibuldi, Sigisbuldi), Cino (Cino da Pistoia). – Nacque in una delle più antiche e nobili famiglie pistoiesi da ser Francesco di [...] all’immaginario mitologico (che precorre in certa misura Petrarca) di sonetti come Amor, che vene armato a doppio dardo o Se conceduto mi fosse da Giove, chiuso dalla visione del poeta trasformato in uccellino, il quale, sull’edera, canta alla sua ...
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vista
Domenico Consoli
Vocabolo di uso assai esteso, presente in tutte le opere canoniche di D. e nel Fiore; non figura invece nel Detto.
Si collega in tutti i casi con l'atto del vedere, specificandosi [...] poi non s'è voluto in altra cosa / fuor che n' quella amorosa vista / ch'io vidi rimembrar tuttore, e XXVII 10 I' ti 59, XXX 81) tra le quali si distinguono quelle riferite alla visione di Dio propria delle anime salve: a la vista mia, quant' ...
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visione
viṡióne s. f. [dal lat. visio -onis, der. di videre «vedere», part. pass. visus]. – 1. a. Il processo di percezione degli stimoli luminosi, la funzione e la capacità di vedere: v. vicina, lontana, chiara, distinta; v. diretta, indiretta;...
occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando origine alle sensazioni visive; è costituito...