Gherardi, Giovanni
Pier Giorgio Ricci
Uomo di legge e letterato fiorentino, figlio di Gherardo, e di famiglia originaria di Prato. Non si sa con esattezza quando nacque (probabilmente nel 1360 o poco [...] di D. medesimo, è una scoperta imitazione della Commedia, ma non trascurabile v'è pure la presenza dei Trionfi, dell'Amorosavisione, e dell'Ameto. Il poema s'inserisce dunque in una tradizione gloriosa, e ancora ricca nel primo Quattrocento, ma ...
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TERZINA
Mario Pelaez
. Metrica. - Elemento della seconda parte del sonetto (v.), ma, usata da sola, è la strofe gloriosa della Divina Commedia, composta di tre versi endecasillabi col primo e terzo [...] Dante fu adoperata (fatta eccezione per Cecco d'Ascoli) da chi compose poemi allegorici, come il Boccaccio nell'Amorosavisione, il Petrarca nei Trionfi, l'Uberti e il Frezzi rispettivamente nel Dittamondo e nel Quadriregio, Matteo Palmieri nella ...
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MELITENIOTE (Μελιτηνιώτης)
Silvio Giuseppe Mercati
Varî sono i Melitenioti fioriti a Costantinopoli nei secoli XIV-XV. Sono degni di menzione: 1. L'autore di un poema Εἰς τὴν σωϕροσύνην (Alla saggezza) [...] che interroga e la guida che tutto spiega, l'allegoria morale e l'amore cavalleresco goffamente espresso, il poema anzi che ispirato dall'Alighieri è modellato sull'AmorosaVisione del Boccaccio, il cui poema Teseida fu pure ridotto in greco volgare ...
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Teofilo Folengo: Opere
Carlo Cordié
Nel gennaio 1517 usciva, a Venezia, un volumetto in latino maccheronico, in versi e in prosa, sotto lo pseudonimo di Merlin Cocaio, poeta mantovano. Aveva titolo [...] devota. Riprendeva con il Caos una delle tradizioni più vecchie e più sbiadite della nostra letteratura; dove già con l'Amorosavisione e più ancora con l'Ameto si era impaludato il Boccaccio: che anche nella frequenza e nella gravità di incertezze ...
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La Prosa del Duecento – Introduzione
Cesare Segre
I. Quando all'orizzonte della cultura italiana appaiono i primi albori d'una letteratura volgare, il paesaggio che si rivela, sempre più nitido, alla [...] qui alle pp. 821 e 860; Decameron, 1, 3; X, 9; Amorosavisione, XII, 28; Comento, 11, 59; Trionfo della Fama, II, 148 questo mondo neuna che ti piaccia? .. . - Amico, io ti prego per l'amore di Dio e di neuna cosa ch'al mondo sia, che tu dichi se tra ...
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terzina
Ignazio Baldelli
1. D., come ben si sa, è innovatore, dal di dentro, di schemi metrici ereditati dalla tradizione anteriore: basti pensare alle novità della sestina dantesca, rispetto al modello [...] di serventese o di canzone.
Le imitazioni più notevoli, sia pure a diverso titolo, della t. dantesca vera e propria sono l'AmorosaVisione del Boccaccio (di cui in t. anche la Caccia di Diana e le parti poetiche dell'Ameto) e i Trionfi del Petrarca ...
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Cultura cavalleresca
Maria Luisa Meneghetti
Nell'arco dei cent'anni che precedono gli inizi della Scuola poetica siciliana, un genere letterario del tutto nuovo ‒ il romanzo cortese-cavalleresco ‒ nasce, [...] toscani riprendono e sviluppano, in termini straordinariamente vicini a quelli usati dal romanziere champenois, la teoria dell'"amorosavisione", cioè del procedere del coinvolgimento erotico dagli occhi dell'amante al suo cuore. Chrétien descrive la ...
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Giovanni Boccaccio: Decameron, Filocolo, Ameto, Fiammetta - Introduzione
Natalino Sapegno
Fino a pochi anni or sono la critica erudita accettava per buoni gli indovinelli autobiografici che il Boccaccio [...] Polenta; nel '47 a Forlì, presso Francesco Ordelaffi); ma i libri ch'egli compose allora, dall' Ameto all' Amorosavisione, all'Elegia di madonna Fiammetta, al Ninfale fiesolano stanno ad attestare il lento progresso di un'attività letteraria, ancora ...
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Francesco Petrarca: Rime, Trionfi e Poesie Latine - Introduzione
Natalino Sapegno
I Rerum vulgarium fragmenta del Petrarca si presentano al lettore moderno con un duplice aspetto e consentono, per così [...] faticosamente e segretamente persegue con i più vari modelli, dal Roman de la Rose alla Commedia, all'Amorosavisione, nello sforzo di innalzarli a un tipo di perfezione classicistica, inutilmente vagheggiato nelle nobili, ma stanche, figurazioni ...
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BOCCACCIO (Boccaccino) di Chellino
Zelina Zafarana
Figlio di Chellino (o Golino, o Ghelino: forme varie per Michele) Bonaiuti, di Certaldo, non se ne conosce l'anno della nascita. Sappiamo che svolse [...] in un contesto di onesta dignità e con accentuazione di tratti morali, e non di rado con toni di affetto. Così nell'AmorosaVisione, composta poco dopo il ritorno da Napoli a Firenze, il poeta ravvisa fra la schiera degli avari - dopo il gruppo dei ...
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visione
viṡióne s. f. [dal lat. visio -onis, der. di videre «vedere», part. pass. visus]. – 1. a. Il processo di percezione degli stimoli luminosi, la funzione e la capacità di vedere: v. vicina, lontana, chiara, distinta; v. diretta, indiretta;...
occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando origine alle sensazioni visive; è costituito...