VILLEGAS, Esteban Manuel de
Alfredo Giannini
Poeta spagnolo, nato nel villaggio di Matute presso Nájera nella Rioja nel 1589 di nobile famiglia della Navarra; morto a Nájera nel 1669. Dopo avere studiato [...] come nell'ode di stile culterano a Filippo III, propenso sempre a una bizzarria giovanile, alla ricerca della novità affettata. Le anacreontiche agili e graziose che mise in gran voga, durata sin presso alla fine del sec. XVIII, sono il meglio della ...
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Poeta (Bassano del Grappa 1749 - ivi 1835). Visse tra Bassano, Venezia e Padova ora senza, ora con mediocri uffici. Dopo alcuni poemetti (i pariniani Il tupè, 1772, e lo Specchio, 1773; il Farnetico, 1773; [...] il Naso e i Maccheroni, 1773, berneschi) e una traduzione della Batracomiomachia, lasciò la piena misura di sé nelle 40 Anacreontiche a Irene e in poche altre a Dori, scritte dal 1770 alla fine della vita. Nella raffinata grazia, arguta e patetica, ...
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STUB, Ambrosius
Giuseppe Gabetti
Poeta danese, nato a Gummerup il 17 maggio 1705, morto a Ribe il 15 luglio 1758. Stentò la vita dando lezioni, facendo ora lo scrivano ora l'istitutore ora il maestro.
Nelle [...] forme di poesia che coltivò - ora didattiche o descrittive, ora anacreontiche, ora religiose - è ancora un tipico rappresentante del Settecento. Ma era un'individualità impulsiva e impetuosa, e l'immediatezza del sentimento irrompe spesso nelle sue ...
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Poeta spagnolo (Ribera del Fresno, Badajor, 1754 - Montpellier 1817). Da Salamanca, dove s'iniziò alla poesia preromantica, passò a Madrid, dove si volse agli studî filosofici. Nelle sue Poesías (1785), [...] , elegie, impressioni coloristiche che rivelano evidenti influssi di Cadalso e Villegas, oltre che di Anacreonte e Catullo. Sono da ricordare la serie intitolata La paloma de Filis, le letrillas in settenarî tra cui la famosa La flor del Zurguén ...
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Poeta spagnolo (Salamanca 1748 - ivi 1791), noto anche con lo pseudonimo di Arcadio. Scrisse due poemi di scarso merito, La niñez laureada (1785), in onore di un fanciullo pubblicamente esaminato dai dottori [...] , che comprende ecloghe e apologhi, poesie religiose e satiriche, fu pubblicata postuma nel 1793 col titolo Poesías póstumas. Le anacreontiche e le lettillas, notevoli per finezza e grazia, ricordano i versi di Villegas e Balbuena, mentre la poesia ...
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Letterato ferrarese (1675-1755), arciprete di Cento, coltivò l'erudizione ecclesiastica e la profana (Dissertation de poëtis Ferrariensibus, 1698; Vita della beata Caterina Vigri, 1708); prese parte alla [...] giocoso, Il Grillo (Venezia 1738), un poema didascalico, Il Canapajo (Bologna 1741), e rime sacre e canzonette anacreontiche; più felicemente riuscì nel capitolo burlesco (curiosi i dodici capitoli su Ippolita, una Perpetua posteriore di meno d'un ...
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IGLESIAS DE LA CASA, Jose
Carlo Boselli
IGLESIAS DE LA CASA, José - Poeta spagnolo (noto anche con lo pseudonimo di Arcadio), nato a Salamanca il 31 ottobre 1748, morto a Carbajosa de la Sagrada il [...] ; ma le sue cose migliori sono le facili composizioni giovanili (Poesías, Salamanca 1793 e 1797): epigrammi, satire, anacreontiche, letrillas, che ricordano i lirici spagnoli del secolo d'oro, specialmente Góngora e Quevedo. Sono invece dimenticati i ...
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Poeta (Savona 1552 - ivi 1638). Visse in Liguria, a Roma e a Firenze aiutato da varî mecenati (Carlo Emanuele I, Ferdinando I, i Gonzaga, i Medici) ed ebbe come maestri Paolo Manuzio e Sperone Speroni. [...] metriche e, in sostanza, anch'esse imitazioni: così quella delle odi pindariche e l'altra delle cosiddette anacreontiche; in verità una leggera, gradevole, musicale imitazione del Ronsard (famose: Belle rose porporine, La violetta, e qualche ...
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Nato ad Acquapendente, in quel di Viterbo, il 29 agosto 1724, studiò nel seminario di Montefiascone, dove a sedici anni era già professore di eloquenza, e vi rimase, probabilmente, sino al 1764. Si era [...] a Roma, ove, già ascritto all'Arcadia, s'era fatto conoscere come poeta. Innamoratosi della marchesa Lepri (la Filli delle sue anacreontiche), l'accompagnò in Francia, poi tornò a Roma, donde fu scacciato, si dice, per la sua sregolata condotta e per ...
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Montani, Giuseppe
Ernesto Travi
, Letterato (Cremona 1789 - Firenze 1833); barnabita, insegnò lettere a Lodi dal 1807. In seguito al decreto del 1810 che scioglieva tutte le istituzioni religiose, scelse [...] filosofia. Autore dei Fiori (1817) dedicati a Isabella Teotochi Albrizzi, delle Canzonette a Venere Italica (1817), cioè di anacreontiche e d'idilli sensibili a esigenze scientifiche e artistiche a un tempo, educatore di Tullio Dandolo a Varese, si ...
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anacreontica
anacreòntica s. f. [femm. sostantivato dell’agg. anacreontico]. – Odicina o canzonetta d’ispirazione leggera, amorosa, bacchica, in metri brevi e di stile vezzoso, coltivata in Italia nella seconda metà del Cinquecento e poi nel...
anacreontico
anacreòntico agg. e s. m. [dal lat. tardo Anacreontĭcus] (pl. m. -ci). – 1. Conforme allo stile, alla maniera di Anacreonte, poeta greco (c. 57o - 485 a. C.), autore, oltreché di giambi vigorosi e crudi nell’invettiva, di liriche...