Filosofia e semiotica
di Stefano Gensini
La nozione di comunicazione (dal lat. tardo e medievale communicatio, l'atto di mettere in comune con altri, di trasmettere a) ha un'ampia nel dibattito filosofico-linguistico [...] introdotta viene segnalata all'ascoltatore mediante una nuova espressione: l'utilizzo del pronome, per es., costituisce un'anafora poiché permette all'ascoltatore di comprendere che l'espressione da esso introdotta si riferisce a qualcosa che è ...
Leggi Tutto
Filosofia e semiotica
di Stefano Gensini
La nozione di comunicazione (dal lat. tardo e medievale communicatio, l'atto di mettere in comune con altri, di trasmettere a) ha un'ampia nel dibattito filosofico-linguistico [...] introdotta viene segnalata all'ascoltatore mediante una nuova espressione: l'utilizzo del pronome, per es., costituisce un'anafora poiché permette all'ascoltatore di comprendere che l'espressione da esso introdotta si riferisce a qualcosa che è ...
Leggi Tutto
* La voce enciclopedica Lingua scritta è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Italiano, parlare, scrivere, arricchita e aggiornata da un contributo di Giuseppe Antonelli.
La scrittura è [...] agisce l’investimento retorico (la doppia anadiplosi di mi tocca e senza stupirmi, l’epifora di resiste, l’anafora di mi abbraccia, l’epanadiplosi di sto, con riformulazione semantica: prima resto immobile, poi sto male), figurale (personificazione ...
Leggi Tutto
anafora
anàfora s. f. [dal lat. tardo anaphŏra, gr. ἀναϕορά «offerta» e «ripetizione»]. – 1. In origine, il pane offerto per la celebrazione eucaristica; quindi, nelle liturgie orientali, la parte principale della celebrazione stessa, cui...
anaforico
anafòrico agg. [dal lat. tardo anaphorĭcus, gr. ἀναϕορικός, der. di ἀναϕορά «anafora»] (pl. m. -ci). – 1. Di anafora, come termine della retorica: costrutto a., quello in cui le proposizioni o i versi incominciano con una o più parole...