«Signori all’ascolto, qualunque cosa io ora dicessi stonerebbe di fronte allo spettacolo che sta svolgendosi all’Olimpico, spettacolo che ci porta alla commozione, perché dopo trent’anni… dopo trent’anni [...] palpabile. In preda all’eccitazione, Caressa pronuncia quindi un elogio all’Italia e alla sua resilienza, rievocando – attraverso l’anafora e l’accumulazione, due dei suoi tratti retorici distintivi – i giorni più bui della pandemia: «Per quelli che ...
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Lei ha ragione, punto e basta. In più, varrebbe la pena di chiedersi se non fosse possibile, in ogni caso, “sburocratizzare” lo stile, evitando il ricorso all'anaforico: non era sufficiente scrivere «Ma [...] la vittoria arrise agli avversari» o, al massi ...
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anaforico
anafòrico agg. [dal lat. tardo anaphorĭcus, gr. ἀναϕορικός, der. di ἀναϕορά «anafora»] (pl. m. -ci). – 1. Di anafora, come termine della retorica: costrutto a., quello in cui le proposizioni o i versi incominciano con una o più parole...
anafora
anàfora s. f. [dal lat. tardo anaphŏra, gr. ἀναϕορά «offerta» e «ripetizione»]. – 1. In origine, il pane offerto per la celebrazione eucaristica; quindi, nelle liturgie orientali, la parte principale della celebrazione stessa, cui...
I pronomi riflessivi sono una sottoclasse di ➔ pronomi personali (➔ personali, pronomi) che hanno alcune proprietà: (a) indicano identità tra l’agente e il paziente di un predicato a due ➔ argomenti (1) o tra l’agente e il ricevente di un predicato...
ciò
Riccardo Ambrosini
. 1. C. ricorre 75 volte nella Vita Nuova, in 33 delle quali ha significato proprio (" questo ", " la cosa o l'evento sopra riferiti "), in strutture libere e formalmente autonome, nelle quali c. è preceduto o no da...