scuola Istituzione sociale, pubblica o privata, preposta all’istruzione, quale trasmissione del patrimonio di conoscenze proprio della cultura d’appartenenza, o alla trasmissione di una formazione specifica [...] , nel giro di un ventennio, dal 1951 al 1971, ha fatto scendere dal 13% al 5% l’incidenza del numero di analfabeti sulla popolazione di età superiore ai 6 anni. Sono stati poi realizzati corsi sperimentali di s. media e di s. secondaria superiore ...
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La lingua e la scuola
Luca Serianni
Prima dell’Unità l’interesse dei vari Stati per l’istruzione era complessivamente modesto. Nel segmento iniziale, quello dell’asilo infantile, si registra addirittura [...] tra il 20-21% di Marche, Umbria e Campania e il 12-13% di Basilicata e Calabria. La correlazione tra analfabetismo e condizione economica è confermata da altri indicatori: lo squilibrio maschi-femmine a vantaggio dei primi (nelle regioni più evolute ...
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I cattolici e la scuola pubblica tra conflitti e partecipazione
Luciano Pazzaglia
Lo Stato italiano è sorto, com’è noto, dallo sviluppo dello Stato sabaudo nell’intreccio con il più ampio movimento [...] ai bilanci, per la verità non molto floridi, delle autonomie locali. Stante tale situazione, non deve meravigliare che l’analfabetismo abbia continuato a costituire, per il paese, una delle sue piaghe più persistenti.
Tuttavia, se la linea di ...
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Lo studio dell’italiano a scuola si affermò tra la fine del Cinquecento e il Settecento (Manacorda 1980; Marazzini 1985; De Blasi 1993; Matarrese 1993: 21-40) con un processo che modificò l’iter della [...] vocabolario di Scoppa 1511).
La diffusione dei libri a stampa favorì la richiesta di alfabetizzazione in volgare (➔ analfabetismo e alfabetizzazione), sostenuta da letture agiografiche o cavalleresche (dalle Vite dei Santi ai Reali di Francia) che ...
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Comune della Campania (119,02 km2 948.850 ab. nel 2020, detti Napoletani), capoluogo di regione e città metropolitana.
Il centro più notevole del Mezzogiorno d’Italia per ampiezza demografica, tradizioni [...] Croce) e una lenta ripresa materiale, pur fra le piaghe, difficilmente eliminabili, dell’affollamento urbano, dell’analfabetismo, della delinquenza, della camorra, delle epidemie; mali combattuti e in parte sanati con provvedimenti vari (sventramenti ...
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analfabetismo
s. m. [der. di analfabeta]. – Condizione di chi è analfabeta: non si vergogna di confessare apertamente il suo a.; a. di ritorno, quello di chi, avendo appreso a leggere e a scrivere, ha perso tale capacità per mancanza di esercizio...
analfabeta
analfabèta (ant. analfabèto) agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo analphabetus, gr. ἀναλϕάβητος, comp. di ἀν- priv. e ἀλϕάβητος «alfabeto»] (pl. m. -i). – Che non sa né leggere né scrivere: era figlia di un montanaro a.; confessò di...