Eraclito
Giorgio Stabile
Filosofo greco, uno dei maggiori rappresentanti della filosofia presocratica, nato a Efeso e vissuto tra la fine del VI e la prima metà del V secolo a.C. (circa 560-420).
Tradizionalmente [...] cui il ricorrente appellativo di " tenebroso ").
D. enumera E. tra i filosofi pagani del Limbo in If IV 138 Dïogenès, Anassagora e Tale, / Empedoclès, Eraclito e Zenone. Quest'unica muta presenza (come nel caso di altri limbicoli) non chiarisce quale ...
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Le ricerche per sapere quando fu sostituito il nome di filosofo e quindi filosofia al termine sofo (o sofista) e sofia, hanno un interesse puramente filologico, poiché quel che importa alla filosofia è [...] minimo, ma non si deve confondere col minimo assoluto. Il minimo non è né l'atomo di Democrito, né l'omeomeria d'Anassagora. La materia sensibile è già un prodotto del minimo, dove il tutto appare in una forma limitata che è la limitazione stessa ...
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Città litoranea d'Asia Minore (Ionia), sul versante meridioriale del Sinus Hermaeus (Golfo di Smirne), fra Erythrae ad ovest e Smirne ad est, costruita in parte sopra un'isola (per riparo dalle invasioni [...] tardi tempi romani. Di particolare interesse artistico le monete di Clazomene del sec. IV a. C.
Fu patria del filosofo Anassagora, di Artemone e di Ermotimo.
Bibl.: Bürchner, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XI, col. 554; M. Besnier, Lexique de géogr ...
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Talete (Tale)
Giorgio Stabile
Filosofo e naturalista greco, cittadino di Mileto, vissuto tra la seconda metà del via e la prima del VII secolo a. C.; è considerato dalla tradizione dossografica il più [...] a 6 ss. e Tommaso Polit. I 9; ancora Aristotele, in Eth. nic. VI 6, 1141b 4 ss., indica T. e Anassagora come esempi di " sapientes " piuttosto che di " prudentes ", in quanto ignorarono l'utile immediato e i " superflua " in nome degli " admirabilia ...
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Rappresentazione degli oggetti nello spazio (nel disegno, nella pittura ma anche nella scultura in bassorilievo o altorilievo), in modo da raggiungere l’effetto della terza dimensione su una superficie [...] nel dipingere le scene teatrali per le tragedie di Eschilo, e scrive un commentario di cui si serviranno Anassagora e Democrito per le loro teorie. Insieme alle ricerche prospettiche si elaborano quelle chiaroscurali, studiando le ombreggiature, per ...
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. Corrente filosofica greca, che trasse il nome da Elea (latinamente Velia: v.), città della Magna Grecia. Fondatore della scuola eleatica, secondo la tradizione, fu Senofane di Colofone, che avrebbe in [...] con quello dell'eraclitismo, sul pensiero greco, determinando molti atteggiamenti speculativi del pluralismo naturalistico (Empedocle, Anassagora, Democrito), delle correnti sofistiche e socratiche - in una delle quali, la megarica (v. megarici) esso ...
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(dal gr. ἀστρονομία) - Le origini dell'astronomia presso i popoli primitivi si confondono con quelle della civiltà e della religione. Non è da pensare tuttavia che la psiche collettiva degli aggregati [...] a spiegazioni attendibili dell'eclissi, pari a quella che poco dopo il suo tempo fu data da Anassagora.
Nato verso il 500 a. C., Anassagora di Clazomene presso Smirne è uno dei maggiori rappresentanti dell'ultimo naturalismo anteriore a Socrate. La ...
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CRITICA DELL'ARΤΕ (v. vol. Il, p. 946)
M. M. Sassi
A rigore, nell'antichità classica non esiste una c. intesa come «genere» autonomo, con testi suoi propri e una corrispondente definita figura professionale. [...] caratteristica del V sec. a.C. (quando scrivono sulla pittura e sulla decorazione scenica, anche filosofi come Anassagora e Democrito). Il presumibile carattere manualistico dei primi scritti deve avere fatto posto ben presto (già con Policleto ...
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Scienza greco-romana. Aristotele
Enrico Berti
Aristotele
Il ritorno al naturalismo presocratico nelle opere perdute
L'originalità di Aristotele rispetto a Platone nel modo di concepire quell'indagine [...] se ne distingue nettamente per la chiara impronta finalistica che la caratterizza e che sembra tener conto della critica rivolta ad Anassagora già da Platone (Phaedo, 97 c-98 b). Il finalismo di Aristotele, tuttavia, si distingue da quello di Platone ...
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BAZZICALUVA (Bazicaluva, Bezzicaluve), Ercole
Alfredo Petrucci
Attivo a Firenze dalla prima metà del sec. XVII; nella dedica in data 24 ott. 1638 al granduca di Toscana di una sua serie di "pochi e [...] aveva dedicati al granduca, con l'augurio che questi arrivasse a possedere "tanti veri mondi quanti non ne seppe immaginare Anassagora", vedeva la luce il poema tragico-eroicomico Le pazzie de'savi, o vero il Lambertaccio di Bartolomeo Bocchini, con ...
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omeomeria
omeomerìa s. f. [dal gr. ὁμοιομέρεια, comp. di ὁμοιο;- «omeo-» e μέρος «parte»]. – Termine con cui Aristotele designa le particelle elementari infinitamente piccole, da Anassagora denominate «semi», che costituiscono i corpi e tali...
nous
noùs 〈nus〉 s. m. [traslitt. del gr. νοῦς «intelletto»]. – Nella terminologia filosofica, l’intelletto, la mente, la ragione, sia umana sia divina: Anassagora chiamò n. la divina ragione ordinatrice del mondo. Talora usato al femm. (forse...