Filosofo e scienziato greco (610 - 547 a. C.). È il rappresentante della scuola ionica, immediatamente successivo a Talete; mentre questi pone come principio dell'universo una delle tante realtà particolari dell'universo stesso (l'acqua), A. pone come ἀρχή (egli fu il primo ad usare questo termine, poi rimasto tipico, per designare la primitiva sostanza materiale) l'illimitato o infinito (ἄπειρον), ...
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Filosofo greco (585 o 584 - tra 528 e 524 a. C.), forse condiscepolo di Anassimandro e suo ideale successore nella scuola di Mileto. Egli pone, con Talete, l᾿ἀρχή, "principio" delle cose, in una delle [...] sembra fornita di limite e di forma (il che dimostra che in qualche modo egli ha tenuto presente la dottrina di Anassimandro), e cioè l'aria, dalla quale tutte le cose derivano e nella quale si dissolvono, attraverso un duplice e antitetico processo ...
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Storico e geografo greco (seconda metà del 5º sec. a. C.). Sulle orme di Anassimandro ed Ecateo, tracciò una carta del mondo accompagnandola con descrizioni della terra e delle genti (un piccolo brano [...] sugli Iperborei ci è conservato). Scrisse anche una trattazione storica sulle guerre persiane; altre opere attribuitegli non è certo che siano sue ...
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Matematico e filosofo del sec. 6º a. C. Figlio di Mnesarco, nato a Samo nella prima metà del VI sec. a. C. Apollodoro colloca la sua acmè nel 532-531 a. C. Fu scolaro di Ferecide e di Anassimandro. Un [...] la tradizione, P., figlio di Mnesarco, nacque a Samo nella prima metà del sec. 6º a. C. Scolaro di Ferecide e di Anassimandro, si recò in Egitto per apprendervi la sapienza di quei sacerdoti. Tornato a Samo e trovata la sua patria sotto il governo ...
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Filosofo e fisico (Moulins 1592 - Padova 1663). Dal 1627 insegnò allo Studio pisano e dal 1639 allo Studio di Padova. Le sue Dubitationes in Dialogum Galilaei Galilaei (1632), dirette contro il Dialogo [...] obiezioni alle tesi di Galilei. Nel Circulus Pisanus (varî trattati 1643-1647, 2a ed. 1661) invece il B. accoglie le critiche della nuova scienza contro l'aristotelismo e svolge una concezione genericamente corpuscolare ispirata ad Anassimandro. ...
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Rovelli, Carlo. – Fisico e saggista italiano (n. Verona 1956). Dopo essersi laureato in fisica presso l’Università di Bologna, ha svolto il dottorato all’Università di Padova. Ha lavorato anche nelle Università [...] quantistica a loop. Si è anche occupato di storia e filosofia della scienza con il libro Che cos'è la scienza. La rivoluzione di Anassimandro (2011). Tra le sue altre opere: Che cos'è il tempo? Che cos'è lo spazio? (2010), La realtà non è come ci ...
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Scrittore greco, di cui sono incerti il nome, l'origine (forse di Laerte in Cilicia) e l'epoca (ma probabilmente verso la metà del 3º sec. d. C.). Di lui ci è pervenuta una raccolta delle vite dei più [...] Riprendendo classificazioni precedenti, D. L. distingue due grandi correnti filosofiche: ionica e italica. Quella ionica parte da Anassimandro (Talete è incluso fra i Sette saggi) e giunge, attraverso Anassimene, Anassagora e Archelao, a Socrate; qui ...
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MADDALENA, Antonio
Claudia Montuschi
Nacque ad Adria, presso Rovigo, il 1 marzo 1913 da Giovanni e da Vittoria Guarnieri. Conseguì la licenza liceale da privatista al ginnasio liceo Tito Livio di Padova; [...] unico: Talete scoprì la pura antitesi (partendo non dall'acqua, ma dall'opposizione acqua-terra), approfondita da Anassimandro che individuò quella tra simultaneità e successione, e da Anassimene che teorizzò quella tra unità e variazione. Il ...
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DEL NOCE, Augusto
Stefano Di Bella
La vita
Nacque a Pistoia l’11 agosto 1910 da Ubaldo, alto ufficiale dell’esercito, e da Lia Dratis, di origini savoiarde. La famiglia si trasferì a Savona, per poi [...] rifiuto del tema biblico della caduta. A quest’ultimo si sostituisce la concezione espressa dall’antico frammento di Anassimandro, per cui il male è ontologicamente connesso con la finitezza: si tratta allora di negare l’individualità passando ...
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Scienza greco-romana. Aristotele
Enrico Berti
Aristotele
Il ritorno al naturalismo presocratico nelle opere perdute
L'originalità di Aristotele rispetto a Platone nel modo di concepire quell'indagine [...] concetto di "infinito" (ápeiron). Questo non è, per Aristotele, un corpo esistente in atto, come era per i presocratici (Anassimandro e, forse, i pitagorici), né un principio della realtà ugualmente in atto, come era per Platone la cosiddetta "diade ...
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apeiron
àpeiron s. m. [traslitt. del gr. ἄπειρον, agg. neutro, «illimitato, indeterminato»]. – Termine con cui il filosofo Anassimandro designa il principio (ἀρχή) ingenerato e imperituro, da cui ogni definita realtà particolare deriva e in...
ionico1
iònico1 agg. e s. m. [dal lat. Ionĭcus, gr. ᾿Ιωνικός] (pl. m. -ci). – Degli Ioni, antica stirpe greca insediata nell’Attica, nell’Eubea, sulla costa dell’Asia Minore fra le valli del Caico e del Meandro (Ionia), e sulle adiacenti isole...