CRESPI, Luigi
Renato Roli
Nacque a Bologna il 23 genn. 1708 da Giuseppe Maria e da Giovanna Cuppini (Bologna, S. Pietro, Registro d. Battistero, ad a., c. 18v; Ibid., Bibl. com., ms. B 872: B. Carrati, [...] Bartolomeo della Buona Morte di Finale Emilia (Madonna e ss. Andrea Avellino e Giovanni Nepomuceno), ora trasferita nel duomo.
Nel dipinto come l'Annunciazione del Cossa (allora creduta del Mantegna) e di due scomparti di predella di Ercole ...
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CRIVELLI, Taddeo (Taddeo da Ferrara)
Lijuba Eleen
Figlio di Niccolò di Bongrazia; sia il padre sia il nonno erano notai e cittadini naturalizzati di Ferrara, molto probabilmente originari della Lombardia. [...] della corte, come Piero della Francesca, Pisanello e Mantegna.
Il suo stile è stato paragonato a quello di da lui eseguite intorno al 1470, forse in occasione delle nozze fra Andrea Gualenghi e Orsina d'Este celebrate nel 1469; un Corale (Reggio ...
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GIOVANNI da Bologna
Mauro Minardi
Non si conoscono le date di nascita e di morte di questo pittore di origine bolognese, attivo nel Veneto, tra Treviso e Venezia, e forse in Emilia, nella seconda metà [...] II, Milano 1972, p. 560; L. Grossato, in Da Giotto al Mantegna (catal.), Milano 1974, n. 47; L. Gargan, Cultura e arte nel 96-99, 217; S. Skerl Del Conte, Stefano e Andrea Moranzon. Un esempio di collaborazione tra pittori e intagliatori, in Critica ...
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BALDINI, Baccio (Bartolomeo)
Alfredo Petrucci
Fiorentino, nato forse nel 1436. Arthur M. Hind affermò, in una conferenza tenuta il 29 genn. 1930 all'Accademia Britannica di Londra, di aver letto il nome [...] , e non degl'incisori: essa, è già nei disegni di Andrea Maritegna, di Antonio del Pollaiuolo, del Botticelli, di Cosimo Rosselli, rami incisi dagli stessi pittori, com'è il caso del Mantegna e del Pollaiuolo, si ritrova nell'opera degl'incisori di ...
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BRUSASORCI (Brusasorzi), Domenico
Franco Barbieri
Nasce il 1516 circa a Verona da un Agostino pure pittore, ricordato dalle fonti, ma del quale nulla ci è pervenuto (per le origini della famiglia, cfr. [...] palesa un'eco dei Trionfi mantovani del Mantegna pur sotto la vistosità dell'apparato cinquecentesco, London 1968, I, pp. 67-69; L. Magagnato, I collaboratori veronesi di Andrea Palladio, in Boll. del Centro intern. ... A. Palladio, X (1968), pp. ...
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Nacque a Giacciano con Baruchella (Rovigo) il 16 nov. 1884 da Luigi e Maria Carpani. Dopo una prima laurea in legge, conseguita a Roma nel 1904, si appassionò alla storia dell'arte laureandosi nel 1908 [...] posto le basi di questa sua concezione, individuando la mano di Andrea del Castagno negli affreschi dell'abside della cappella di S. Tarasio pubblicò il primo degli studi dedicati all'arte del Mantegna, cui fece seguito la monografia del 1937. Grazie ...
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ARALDI, Alessandro
Augusta Ghidiglia Quintavalle
Nacque a Parma verso il 1460 da Cristoforo, che esercitava mercatura di drapperie. Di antica famiglia parmense, era già sposato nel 1488 con Paola di [...] Andrea del Piombo da cui ebbe quattro figli.
Nulla si sa di preciso sulla sua formazione artistica, ma le sue prime è evidente, con il ricordo di Ferrara, un preponderante mantegnismo. Tali propensioni per la pittura veneta in questo tempo sono ...
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BIRAGO, Giovanni Pietro
Paul Wescher
Già noto come "Maestro del libro d'orazioni di Bona Sforza di Savoia", o come "Pseudo Antonio da Monza", questo miniatore lombardo che dopo Cristoforo de Predis [...] spiegata con l'arrivo a Milano da Mantova, nel 1476, di Zoan Andrea: è appunto in questo torno di tempo che iniziò l'attività incisoria del e che mostrano l'influenza sia del Mantegna, esercitata attraverso Zoan Andrea, sia del Bramante e, in misura ...
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ANSUINO da Forlì
Renata Cipriani
Visse nel sec. XV, legato alla scuola pittorica padovana più che a quella romagnola, per quanto è noto sia dai documenti sia dalle opere. Marcantonio Michiel, sulla [...] molta acutezza rilevava ancora la eco del fare di Andrea del Castagno, la cui opera a Venezia non era e attribuzioni, Firenze 1947, p. 118); G. Fiocco, L'arte di A. Mantegna, Bologna 1927, pp. 153-163; R. Longhi, Lettera Pittorica a Giuseppe Fiocco, ...
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ANTONIO da Monza
Paolo D'Ancona
Fu uno dei più insigni miniatori lombardi sullo scorcio del sec. XV, sebbene ancor oggi la sua personalità non risulti chiarita. A lui sono infatti attribuite le opere [...] nome di "pseudo Antonio da Monza", personalità fittizia, che è stata un tempo ipoteticamente identificata con Zuan Andrea da Mantova, seguace del Mantegna, ma più recentemente, per ragioni e stilistiche e documentarie, con Giovan Pietro Birago. Fra i ...
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scorcio2
scórcio2 s. m. [der. di scorciare]. – 1. a. Nella prospettiva e nelle arti figurative, rappresentazione di una figura, di un oggetto, i cui elementi sono posti su un piano obliquo, anziché normale, nei rispetti del nostro occhio,...
trionfo
trïónfo (ant. trïunfo) s. m. [dal lat. triumphus, da un prec. triumpus, che si fa derivare dal gr. ϑρίαμβος «canto bacchico, trionfo», di origine incerta]. – 1. Il massimo onore che, in Roma antica, veniva tributato su decreto del...