Teologo, grammatico e scrittore inglese (995 circa - 1020 circa), confuso spesso con omonimi; discepolo di Ethelwold, fu probabilmente monaco ad Abingdon e abate di Cerne, certo di Eynsham (presso Oxford). [...] catholicae (con prefazioni latine) compilate per lo più su quelle di s. Gregorio Magno e in cui gli anglicani del sec. 16º credettero, antistoricamente, di trovare antecedenti alle loro dottrine, come nelle Passiones sanctorum in ritmi allitterativi ...
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Storico ed erudito (Parigi 1657 - ivi 1719), prof. di filosofia a Parigi. È autore di un'importante e monumentale storia della letteratura ecclesiastica (Nouvelle bibliothèque des auteurs ecclésiastiques, [...] l'assolutismo romano. Censurato da J.-B. Bossuet, il Du P. perdette poi la cattedra per essersi opposto alla bolla Unigenitus. Fu in relazione (1718) con l'arcivescovo di Canterbury, William Wake, per l'unione degli anglicani alla Chiesa cattolica. ...
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Freetown
Capitale della Sierra Leone. Fondata nel 1787 dall’associazione filantropica dell’abolizionista inglese Granville Sharp allo scopo di raccogliervi ex schiavi ridotti in povertà in Inghilterra, [...] . Amministrata da una compagnia commerciale (1792), divenne poi colonia della corona (1808). L’attivissima presenza di metodisti e anglicani (➔ Fourah Bay college) ne fece nel 19° sec. il principale centro missionario ed educativo inglese in Africa ...
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Teologo russo (Gottinga 1903 - Parigi 1958), figlio di Nicolaj. Espulso dalla Russia sovietica nel 1923, nel 1942 si stabilì a Parigi, dove alla scuola di F. Lot e E. Gilson si dedicò allo studio della [...] Medioevo. Dal 1945 insegnò dogmatica e storia della Chiesa nell'Istituto St.-Denis di Parigi, partecipò a varî incontri con anglicani e ortodossi (specie sulla questione del Filioque), e nel 1956, su invito del patriarca Alessio, si recò in Russia ...
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. Abitatori dell'Agapemone (da ἀγάπη e μονή: "dimora dell'affetto fraterno"). È il nome degli aderenti ad una sètta fondata in Inghilterra da H. J. Prince (1811-1899). Questi, abbandonato l'esercizio della [...] lo abbandonarono, e quindi a Charlinch, nel Somerset. Nel maggio 1843 si presentò come lo Spirito Santo incarnato. I vescovi anglicani gl'impedirono di predicare nelle varie diocesi in cui tentò di stabilirsi. Aveva già un compagno, il pastore Samuel ...
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Missionario, nato ad Alessandria (Piemonte) il 17 febbraio 1815, morto a Roma il 15 aprile 1889. Nel 1845 entrò nella Pia Società delle missioni fondata (1835) dal ven. Vincenzo Pallotti. Dal 1846 dimorò [...] 1869 alla morte. Scrisse un divulgatissimo opuscolo Catholic Belief (Londra 1882), manuale d'istruzione religiosa per promuovere il ritorno degli anglicani alla Chiesa cattolica.
Bibl.: J. Hettenkofer, De Sociis V. V. Pallotti, Roma 1906, pp. 23-27. ...
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Statista e storico inglese (Dinton, Wiltshire, 1609 - Rouen 1674); nominato consigliere privato e cancelliere dello scacchiere da Carlo I (febbr. 1642), rappresentò il re nelle trattative con il parlamento. [...] si fosse compiuta con il consenso anche dei presbiteriani e dei cattolici, egli non poté opporsi alle pressioni dei conservatori anglicani e consentì alla emanazione delle leggi note sotto il nome di codice di C. La sua opposizione alle parzialità ...
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PEARSON, John
Teologo anglicano, nato a Great Snoring (Suffolk) il 28 febbraio 1612 (nuovo stile, 1613), morto il 16 luglio 1686 a Chester, di cui era vescovo dal 1673. Studiò a Cambridge, dove fu ordinato [...] , per ottenere l'episcopato dopo la caduta del ministero della Cabala.
Dotato di vasta erudizione, difensore dei principî anglicani tanto contro il cattolicismo quanto contro il protestantesimo, il P. deve la sua fama alla Exposition of the Creed ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Paolo Sarpi
Adriano Prosperi
L’opera di Paolo Sarpi come storico e come politico rappresentò il più alto contributo intellettuale italiano dell’età della Controriforma offerto alla riflessione europea [...] contemporanee in cui la religione non era in conflitto con la fedeltà politica, fossero i gallicani francesi o gli anglicani. Nei consulti e nelle scritture relative alla questione dell’Interdetto tenne sempre a ribadire l’obbedienza di Venezia non ...
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Giureconsulto inglese nato nel 1554 in Ernsborough (Devonshire) e morto a Oxford l'11 ottobre 1611. Studiò a Eton e a Cambridge; nel 1594 fu nominato professore di diritto romano al Trinity Hall di Cambridge [...] e solo per intervento di Giacomo I evitò il carcere; l'opera sua fu però data alle fiamme. Oltre a questa opera principale scrisse anche Institutiones iuris anglicani ad methodum institutionum Iustiniani compositae et digestae (ed. 1605, 1630). ...
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tractariano
(o trattariano) agg. e s. m. [dall’ingl. tractarian, der. di tract «trattatello, opuscolo»]. – Denominazione con cui sono noti i teologi anglicani di Oxford che promossero, negli anni 1833-41, la pubblicazione dei Tracts for the...
vescovo
véscovo s. m. [lat. epĭscŏpus, dal gr. ἐπίσκοπος, propr. «ispettore, sovrintendente»]. – 1. Nel periodo ellenistico, soprintendente a varî uffici di carattere sacro o profano. 2. a. Nel cristianesimo primitivo, e in molte Chiese cristiane...