Autorità
Carlo Galli
Introduzione
Il termine 'autorità' riveste, nel linguaggio comune e in quello scientifico, una vasta gamma di significati, designando sia il fondamento o il criterio che origina [...] fra Chiesa e Impero; a differenza dalla religioneromana, eminentemente politica, il cristianesimo è accentuatamente peraltro le molte auctoritates (la Scrittura, il patrimonio intellettuale antico e, dall'XI secolo, il diritto romano, oltre ...
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RELIGIONI, Storia delle (XXIX, p. 29)
Alfonso M. Di Nola
Definizione e fase critica di sviluppo. - Una definizione della s. d. r., nell'attuale sviluppo, non può eludere il problema della crisi d'identità [...] ss.). Dumézil tende a recuperare i frammenti di un'anticareligione comune indoeuropea, ricavabili dalle strutture proprie delle varie gruppi. Sembra, perciò, recuperabile presso la società romana sulla base del celebre Ordo sacerdotum di Festo, nel ...
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Magia
Gilbert Lewis
Evoluzione del concetto
Il termine 'magia', di uso corrente, ha una lunga storia e ha assunto connotazioni diverse nel corso del tempo. Lo scetticismo nei confronti dei poteri o [...] non volevano avere nulla a che fare con la religioneromana, i Romani di classe a Gerusalemme osservavano il sabbath e gli che restava escluso dalla conoscenza delle lingue e della sapienza degli antichi, e temeva forze e poteri che non era in grado ...
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In senso oggettivo, il complesso di norme giuridiche, che comandano o vietano determinati comportamenti ai soggetti che ne sono destinatari, in senso soggettivo, la facoltà o pretesa, tutelata dalla legge, [...] distinzione di razza, sesso, lingua o religione. Il 10 dicembre 1948 l’Assemblea del d. fu principalmente un prodotto della cultura romana. E il d. formatosi a Roma, nel infatti, una sorta di cerniera tra l’antichità e il Medioevo: da essa derivò – ...
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Ente dotato di potestà territoriale, che esercita tale potestà a titolo originario, in modo stabile ed effettivo e in piena indipendenza da altri enti.
Lo S. può definirsi come organizzazione di una comunità, [...] secondo legami giuridici. La città dei Romani non ha dunque gli stessi orizzonti separazione della politica dall’etica e dalla religione. Per la fondazione dello S. tutto è mondo politico come quello della città antica. L’importante è che in esso ...
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Intuizione e rappresentazione della modalità con cui i singoli eventi si susseguono e sono in rapporto l’uno con l’altro (per cui essi avvengono prima, dopo o durante altri eventi), vista o come fattore [...] la cui figura corrisponde nella mitologia romana a quella di Saturno. È dunque tutte le feste delle più varie religioni hanno un aspetto commemorativo, un all’otium delle classi colte delle antiche civiltà occidentali e dell’aristocrazia tardo- ...
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(arabo ‛Arab) In senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia, comunemente tutti gli individui di lingua araba, cioè gli abitanti dell’Arabia, della Siria, del Libano, della Giordania e dell’Iraq. [...] . con Maometto, fondatore di una religione universalistica, l’islamismo, le cui sorti ma con un fondo d’indiscutibile autenticità; i più antichi documenti risalgono al principio del 6° sec. d. etnica, come nell’età imperiale romana del latino; nel 10° ...
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Arte
Nella terminologia architettonica classica, l’organismo a un tempo struttivo e formale che è costituito da una serie di colonne con la sovrastante trabeazione e, talora, il sottostante piedistallo [...] di forme degli esempi più antichi soluzioni più equilibrate, specie nelle un elemento caratteristico degli o. architettonici romani.
L’o. corinzio fu in origine hanno lo stesso tipo d’ordine.
Religione
Nel linguaggio teologico, in relazione al ...
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La produzione filosofica dopo il 1945 ha senza dubbio risentito fortemente della seconda guerra mondiale, del trauma che essa aveva rappresentato nella vita delle nazioni soprattutto europee. La sua conclusione [...] e cioè alle sue funzioni unificanti, e al suo antico sforzo di critica del conoscere e di ricerca di un , seguita nel 1929 dall'accordo con la Chiesa Romana. Se il primo dopoguerra aveva visto il successo morale culminante nella religione. Lo stesso ...
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VICO, Giambattista
Fausto Nicolini
Filosofo, storico, giureconsulto e critico letterario.
1. Primi anni (1668-1686). - Terzultimo degli otto figliuoli di Antonio, figlio d'un contadino maddalonese e [...] con tutto il di più che noi godemo sopra gli antichi, e tutto il sapere, umano e divino, regga egizia, etrusca, greca e romana), e anche a precorrere talune verso la socialità e conseguente civiltà (religioni, matrimonî, sepolture, ecc.). Nella storia ...
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religione
religióne s. f. [dal lat. religio -onis, prob. affine a religare «legare», con riferimento al valore vincolante degli obblighi e dei divieti sacrali]. – 1. a. Complesso di credenze, sentimenti, riti che legano un individuo o un gruppo...
sacro1
sacro1 (ant. sagro) agg. [lat. sacer -cra -crum]. – 1. a. In senso stretto, si definisce sacro ciò che è connesso all’esperienza di una realtà totalmente diversa, rispetto alla quale l’uomo si sente radicalmente inferiore, subendone...