porpresa
Luigi Vanossi
Crudo francesismo che appare in Fiore CXXXVII 2 Tutti quattro passarono il portale, / e si trovaron dentro a la porpresa.
Il poeta si sarà ricordato di un luogo vicino del Roman [...] pourprise? / - Pour prise ! douce mere tendre, / Nous ne venons pas pour vous prendre " (v. 12400). La forma maschile ‛ porpreso ' (anticofrancese pourpris) è due volte in uno stesso luogo di G. Villani (X 105): " Il castello era assai forte di sito ...
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forsennato
Vincenzo Valente
Unicamente in If XXX 20 forsennata latrò sì come cane, detto di Ecuba la quale, avendo visti uccisi i figli Polissena e Polidoro, tratta " fuori di sé " dal dolore, ruppe [...] di senno, cioè insanita, diventata furiosa; questo è vocabolo fiorentino ". In realtà si tratta di un gallicismo (anticofrancese forsener, provenzale forsenar), ma già bene ambientato nel fiorentino (se ne trovano esempi anche nel Mare amoroso 79 ...
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cera
Napoleone Eugenio Adamo
. Nel significato di " volto ", " faccia " (gallicismo, dall'anticofrancese chiere), in Rime LXIX 7 i' ebbi tanto ardir, ch'in la sua cera / guarda', [e vidi] un angiol [...] figurato. Quanto all'identificazione della donna nel cui volto (in la sua cera) D. guardò, il Contini, dissentendo dallo Zingarelli che suppose essere non Beatrice, ma Vanna, sostiene, come il Carducci ...
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dissavorare
Luigi Vanossi
Derivato di ‛ assaporare ', con sostituzione di suffisso (cfr. anticofrancese dessavorer), che appare in Fiore XXXVII 8 ch' ogne vivanda mangi sanza sale, / sì fortemente [...] t'ha dissavorato, dove è da intendere (col Parodi): " t'ha fatto perdere il senso del gusto ", cioè " ti ha precluso ogni godimento ". L'espressione riprende il luogo che di poco precede: Ma davami gran ...
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espiare
Enrico Malato
Variante di ‛ spiare ', più vicina al probabile etimo (antico provenzale espiar, anticofrancese espier), il verbo è usato una sola volta da D., in Rime XCI 89 Se cavalier t'invita [...] saver qual è la sua persona, nel senso dunque di " esplorare ", " indagare ", " cercar di sapere ", ampiamente documentato nell'italiano antico (cfr. Ritmo cassinese 37; Rustico Filippi Se no l'atate 9; G. Villani VII 61, ecc., e Contini, Poeti Il ...
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force
Vincenzo Valente
. Una sola volta per " forbici ", in locuzione figurata: lo tempo va d'intorno con le force (Pd XVI 9). La voce fiorentina è forfici (V. Castellani, Nuovi testi), da cui f. non [...] quasi tutti della terza cantica.
Gli antichi sentirono diversamente: " colle force, cioè colle forbici ed è nome sincopato per fare la rima " (Buti). In questo caso la forma dipenderebbe dall'anticofrancese forces (sec. XII).
Bibl. - Parodi, Lingua ...
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uzza
Per l'unica occorrenza del termine, nello scherzoso sonetto a Sennuccio vestito d'una uzza, / ch'era vergata d'uno scaccatuzzo (Rime dubbie VI 5), si veda la nota del Contini: " Uzza si riconduce [...] direttamente all'anticofrancese houce, ‛ veste amplissima lunga fino ai piedi ' (lo stesso vocabolo che il moderno housse), forse anche per la dialefe che precede; ma poiché in un sonetto cavalcantiano, Guata, Manetto, quella scrignutuzza, si ha in ...
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dispegnare
Luigi Vanossi
Derivato di ‛ impegnare ', con cambio di prefisso (cfr. anticofrancese despeignier), che ricorre in Fiore CLXXVII 14 E que ' procaccierà danari o pegno, / sì che la roba sua [...] fie dispegnata (si rilevi il gioco etimologico in rima con pegno dei vv. 13 e 11). Ha il valore di " liberare da pegno ", " spegnare ". I vocabolari forniscono solo esempi più tardi del verbo. Il brano ...
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foi
Gianluigi Toja
Sostantivo femminile francese, " fede "; ricorre due volte nel discordo attribuito a D. (Rime dubbie V), al v. 19 dount je seroi mort, pour foi que je croi, e al v. 28 e tant d'aspresse [...] ma foi, est fors. Si noti l'uso particolare della locuzione pour foi que je croi, da confrontarsi con le italiane del tipo ‛ per mia fe ', e le vulgatissime dell'anticofrancese: " foi que je doi sainte Marie ", " foi que je doi la Madeleine ", ecc. ...
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Ganellone (Gano di Maganza)
Daniela Branca
Il traditore per eccellenza del ciclo carolingio, che, accordatosi con Marsilio re dei Mori, provocò la rotta di Roncisvalle e la morte del figliastro Rolando. [...] (If XXXII 122). Poco prima (XXXI 16-18) era stata ricordata la dolorosa rotta dovuta al suo tradimento. Viene usata qui la forma Ganellone, derivante dal caso obliquo (anticofrancese Guenelun, latino Ganelonis), mentre Gano deriva dal caso retto. ...
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demure agg. Di persona, elegante e riservato, sobrio e discreto nel modo di presentarsi e comportarsi; ma spesso, attraverso piattaforme di condivisione come TikTok, viene detto in senso antifrastico, per ridicolizzare atteggiamenti di affettata...
lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...