Lingua degli Ebrei ashkenaziti, nata intorno al 10° sec., quando Ebrei provenienti dalla Francia e dall’Italia settentrionale si stabilirono in Renania. Il termine deriva dal ted. jiddish, alterazione [...] . In seguito alla Shoah e poi all’assimilazione, sia volontaria (in Israele o negli USA), sia forzata (come è stata in URSS), lo y generalmente accettata, questa fase, detta dello y. antico, termina nel Cinquecento; la produzione di tale periodo ...
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Lingua ebraica postbiblica i cui inizi coincidono con quelli dell’era cristiana e il cui sviluppo si estende fino ai nostri giorni. In origine lingua d’uso, andò progressivamente restringendosi all’ambito [...] lingua parlata. Infine, con la fondazione dello Stato d’Israele nel 1948, ne è divenuta la lingua ufficiale. Nella plurale maschile; per il resto, tuttavia, i caratteri del più antico n. appaiono conservati, pur se integrati da nuovi vocaboli e da ...
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Ebraista ed esegeta (Brody, Leopoli, 1881 - Roma 1956). Mutò il cognome Zoller in Zolli nel 1934 e assunse il nome Eugenio all'atto della sua conversione al cattolicesimo nel 1945. Nel 1922 aveva assunto [...] al 1955, insegnò lingua e letteratura ebraica e aramaica postbiblica nel Pontificio istituto biblico. Tra le sue opere: Israele (1935); Il Nazareno (1938); L'educazione presso gli Ebrei (1952); Il Salterio, documento di vita vissuta (1953); Guida ...
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MOSCATI, Sabatino
Sandro Filippo Bondì
Semitista, storico del mondo antico e archeologo, nato a Roma il 24 novembre 1922. Professore ordinario (dal 1954) di Filologia semitica e poi di Ebraico e lingue [...] ricerca archeologica.
Tra le sue opere sul Vicino Oriente antico si segnalano: Antichi imperi d'Oriente (1953), Profilo dell'Oriente mediterraneo (1956), I predecessori d'Israele (1956), Le antiche civiltà semitiche (1958), L'alba della civiltà (3 ...
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Traduzione
Sergio Marroni
(App. V, v, p. 533)
La traduzione letteraria
Se si sottopone a un approfondito esame l'idea, per molto tempo assai diffusa, che il tradurre consista nel 'trasporto' del significato [...] stesso che parlare di sinonimia fra testi estesi.
Già nell'antichità, pur senza mettere in dubbio l'opinione generale che le compiute da studiosi soprattutto dei Paesi Bassi, del Belgio e d'Israele (tra gli altri A. Lefevere, J. Lambert, Th. Hermans ...
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WELLHAUSEN, Julius
Storico e filologo, nato a Hameln (Hannover) il 17 maggio 1844, morto a Gottinga il 7 gennaio 1918. Figlio di un pastore protestante, compì gli studî secondarî a Hannover, e nel 1862 [...] ambiente più vasto e la possibilità di tenere lezioni anche sull'Antico Testamento. Dal 1903 sofferse di una penosa malattia d'orecchi, dello svolgimento della storia politica e religiosa d'Israele, ebbero fortuna grandissima e vennero accolte da ...
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LEVI DELLA VIDA, Giorgio
Bruna Soravia
Nacque a Venezia il 22 ag. 1886, da Ettore e da Amelia Scandiani, entrambi di famiglia ebraica assimilata non osservante.
La professione del padre, dirigente di [...] e ad apprendere da autodidatta l'ebraico per leggere l'Antico Testamento, ma anche ad accostarsi al cristianesimo modernista, al società orientalistiche in Europa, in America e in Israele.
Dal 1952 egli si ritirò quasi completamente dagli incarichi ...
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israelita
(pop. isdraelita) s. m. e f. e agg. [dal lat. tardo Israelita] (pl. m. -i). – Appartenente al popolo d’Israele (gr. ᾿Ισραήλ, lat. Israel, dall’ebr. Yiśrā’ēl): è il nome degli antichi Ebrei in quanto discendenti di Giacobbe o Israele...
ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...