CD (sigla dell’ingl. Cluster of Differentiation)
Molecola di differenziamento situata sulla superficie dei linfociti, con la funzione di tradurre i segnali cellulari o riconoscere gli antigeni. Grazie [...] di identificazione. Un’applicazione pratica di uso comune nella diagnostica consente di studiare vari aspetti delle sottopopolazioni linfocitarie (antigeni di membrana) con CD noti. Per es., i linfociti T maturi possono essere distinti perché CD2 e ...
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Batteriologo e igienista belga (Ouffet 1875 - Bruxelles 1957), prof. d'igiene nell'univ. di Bruxelles (1913-45). Le ricerche più significative da lui eseguite sono state ultimate in collab. con J.-J. Bordet: [...] la dimostrazione che ogni reazione antigene-anticorpo fissa il complemento (v. Bordet, Jules-Jean); lo studio delle proprietà dei plasmi fluorati e ossalati in rapporto ai momenti essenziali della coagulazione sanguigna e delle proprietà sierologiche ...
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SESSO
Giovanni Chieffi
(XXXI, p. 481; App. II, II, p. 813; III, II, p. 719; IV, III, p. 314)
Biologia. - Determinazione genetica del sesso. - Negli ultimi anni i meccanismi genetici della determinazione [...] e collaboratori trovarono che i topi del ceppo Sxr (Sex-reversed) con genotipo XX ma fenotipicamente maschi, sono privi di antigene H-Y.
I maschi di questo ceppo posseggono all'estremità del braccio lungo del cromosoma Y una duplicazione del segmento ...
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Ortomixovirus (Orthomyxovirus)
Genere di virus, appartenenti alla famiglia dei Mixovirus, responsabili dell’influenza dell’uomo (tipo A, B, C) e di molti animali (influenza aviaria, suina, equina, ecc.). [...] N). L’involucro è costituito da un doppio film di lipidi, ricoperto internamente da una proteina, detta matrice (antigene M), che conferisce stabilità al virione, la particella virale matura. Sono presenti anche tre proteine che presiedono al ...
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linfociti B e cellule NK
Mauro Capocci
Cellule fondamentali della risposta immunitaria specifica derivate da una cellula staminale pluripotente del midollo osseo e maturate nel midollo osseo stesso. [...] receptor), è costituito in parte da una molecola di immunoglobuline della classe delle IgD o IgM, con cui viene riconosciuto l’antigene, e in parte da molecole, identiche in tutti i linfociti B di tutti gli individui, dette Igα e Igβ, che trasducono ...
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immunoterapia
Il termine indica tutti gli interventi (farmacologici, vaccinali, sierologici, di manipolazione cellulare) in grado di agire sul sistema immunitario per modularne le funzioni, agendo sui [...] il numero dei linfociti T con funzione helper circolanti nel sangue, deprimendo la capacità della risposta agli antigeni T-dipendenti e inibendo la produzione di alcuni mediatori chimici (citochine), in grado di attivare momenti funzionalmente ...
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SALMONELLA
Mirella Fantasia
(v. salmonelle e salmonellosi, App. III, II, p. 651)
I microrganismi appartenenti al genere Salmonella sono ubiquitari (anche se nelle diverse aree geografiche esistono notevoli [...] al fenolo e all'acetone. Nello schema di White-Kauffmann le s. sono suddivise in gruppi (54 nel 1993), in base al loro principale antigene somatico. I gruppi prima indicati con lettere da A a Z e con i numeri da 51 a 67, vengono ora indicati solo con ...
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immunostimolazione
Reazione biologica che può essere determinata sia in vitro che in vivo, attraverso la quale si ottiene una più efficace risposta immunitaria. In senso stretto si può considerare i. [...] con le quali si induce nell’organismo una risposta specifica verso l’antigene inoculato. Molte sostanze sono in grado di indurre i. in modo aspecifico, cioè senza riferimento all’antigene nei confronti del quale l’organismo attua la propria risposta ...
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immunofluorescenza
Tecnica impiegata in immunoistochimica per individuare, in un contesto tessutale o cellulare, la presenza di particolari antigeni, mediante impiego dei rispettivi anticorpi resi fluorescenti [...] con fluorocromo (colorante che sotto l’azione di raggi ultravioletti emette luce colorata). Laddove l’antigene è presente, avviene l’unione con l’anticorpo fluorescente, rilevato dalla luce ultravioletta tramite apparecchiature specifiche ( ...
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aptene
aptène [s.m. (pl. -ni) Dal ted. Hapten, der. del gr. ápto "attaccarsi, unirsi"] [BFS] Denomin., coniata da K. Landsteiner (1938), di sostanze non proteiche, e pertanto incapaci di formare anticorpi, [...] che acquistano tale proprietà copulandosi con sostanze proteiche: v. antigene: I 172 a. ...
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antigene
antìgene (meno com. antigène) s. m. e agg. [comp. di anti(corpo) e -gene]. – 1. s. m. In immunologia, ogni sostanza (di natura batterica, virale, enzimatica, terapeutica, ecc., a struttura proteica o comunque a molecola complessa)...
antigenico
antigènico agg. [der. di antigene s. m.] (pl. m. -ci). – In immunologia, di o dell’antigene, relativo ad antigene: proprietà antigeniche; determinante antigenico, il sito della superficie di un antigene responsabile della produzione...