Vedi BIBLIOTECA dell'anno: 1959 - 1994
BIBLIOTECA (βιβλιοϑήκη, bibliothēca)
H. Kähler
Il termine di b. (dal greco βιβλίων ϑήκη, secondo Isidor., Orig., VII, 3, I, librorum repositio) indicava in origine [...] b. di età ellenistica della cui esistenza siamo informati, né dei loro edifici: quella alla corte macedone di Pella, quella di Antiochia, quella di Mitridate re del Ponto; e tanto meno delle b. collegate a ginnasi greci e delle quali ci restano ...
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DITTICO
C. Jhm
D., in latino diptychum, deriva dalle parole greche δίς e πτύσσειν con le quali originariamente poteva essere indicato qualsiasi oggetto piegato in due parti. Soltanto nella tarda antichità [...] influssi dell'ambiente artistico orientale, e inoltre Arles. Si presume anche l'esistenza di laboratorî a Gerusalemme e ad Antiochia, ma ciò non è provato.
La seguente breve esposizione mira a dimostrare, con alcuni importanti esempî, quanto sia ...
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COSTANTINO I (C. Flavius Valerius Constantinus)
D. Faccenna*
Figlio di Costanzo I Cloro e di Elena, nato a Naisso (Mesia) il 27 febbraio del 280 circa, Augusto dal 306, morto nel 337. Detto anche C. [...] sive Anonymi Valesiani pars prior, J. A. Werterhuis, 1906, § 15). Un'altra statua in bronzo era dinanzi al pretorio in Antiochia, innalzata da Plutarco, primo prefetto cristiano della Siria (Malalas, xiii, p. 318, 19. Per il ritratto di C. su pittura ...
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Vedi CODICE dell'anno: 1959 - 1994
CODICE (Codex)
Red.
Come forma di libro, il c. si può definire una collezione di fogli piegati e riuniti insieme e protetti, generalmente, da una copertina. Il c. cominciò [...] abbiamo un esempio più antico in tre coperture di libro in argento, rinvenute, sembra, insieme al celebre calice di Antiochia e ora anch'essa nella Collezione Fahim Kouchakji.
Un altro aspetto interessante di queste coperture è il trasferimento di ...
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NAQSH-I RUSTAM
C. A. Pinelli
La gola di N.-i R., nei pressi di Persepoli, è nota principalmente per un complesso di opere monumentali appartenenti agli Achemènidi e ai Sassanidi. Essa conserva tuttavia [...] , Shapur ottenne una prima volta dal debole Filippo l'Arabo, l'Armenia e la Mesopotamia e, quindici anni dopo, conquistò Antiochia e gran parte della Siria, vincendo presso Edessa (260 d. C.) l'imperatore Valeriano. Nella rotta lo stesso Valeriano fu ...
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VENATIO
T. Dohrn
Diversamente da caccia (vol. ii, p. 241 ss.) sotto la definizione di v. i Romani comprendevano spettacoli nei quali si svolgevano cacce di selvaggina con i cani, lotte contro animali, [...] A. Alföldi, Kontorniaten, 1943, p. 12 "f 2", n. 176 s., tav. 3) Mosaici: Piazza Armerina: E. A. A., VI, p. 149; Antiochia: D. Levi, Antioch Mos. Pavements, I-II, 1947; Apamea: F. Mayence, in Ant. Class., V, 1936, p. 404 s., tav. 50 s. (Mos. des ...
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SOPRAVVIVENZA DELL'ANTICO
N. Dacos
I problemi concernenti le sopravvivenze e le riprese dell'arte antica nella civiltà occidentale sono molto numerosi e molto varî, sicchè le ricerche estremamente abbondanti [...] 'arte bizantina che, durante tutto il suo sviluppo, è nutrita soprattutto dalla cultura di Alessandria, e anche di Antiochia, di Efeso e di altri centri ellenistici. Tuttavia, dopo una fase transitoria, nella quale le tradizioni antiche sopravvivono ...
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La trasmissione nel rituale costantinopolitano
Béatrice Caseau
Costantino ha giocato un ruolo fondamentale in qualità di primo imperatore cristiano e di fondatore di Costantinopoli, città in cui è stato [...] all’era di Antiochia12. Nato intorno al 490 e morto verso il 578, Giovanni Malalas era, in effetti, originario di Antiochia, ma visse a Costantinopoli a partire dal 530. Egli poté, dunque, assistere più di una volta alla cerimonia della dedicazione ...
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L'archeologia delle pratiche cultuali. Periodo tardoantico e medievale e mondo bizantino
Francesca Romana Stasolla
I luoghi, gli oggetti del culto e i materiali votivi
La definizione di una disciplina [...] (Berlino, Edimburgo, Antalya, ecc.) e alla loro tipologia va probabilmente ricondotto anche il cosiddetto "calice di Antiochia", a testimonianza della diffusione di forme e di motivi decorativi, soprattutto nelle argenterie e più genericamente nei ...
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Agnello
F. Nikolasch
G. G. Pani
F. Panvini Rosati
SIMBOLOGIA E ICONOGRAFIA
di F. Nikolasch
L'a., al pari della pecora e dell'ariete, è tra i simboli principali dell'arte cristiana, soprattutto come [...] 557-612; Ep. XLI, PG, LXXVII, coll. 201-221); analoga interpretazione danno anche Esichio di Gerusalemme (In Lev., V), Severo di Antiochia (Ep. 65) e Teodoreto di Cirro (Eranistes III Dial., PG, LXXXIII, col. 251; In Lev. 16, PG, LXXX, col. 329).
Il ...
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antiocheno
antiochèno agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Antiochenus]. – Di una delle città denominate Antiochia, abitante di Antiochia; spec. con riferimento ad Antiochia di Siria e alle sue vicende nella storia cristiana: il cristianesimo a.;...
patriarca
patrïarca s. m. [dal lat. tardo patriarcha, gr. πατριάρχης, comp. di πατριά «stirpe, tribù, famiglia» e -άρχης «-arca»] (pl. -chi). – 1. In senso ampio e generico, e con riferimento al più antico ordinamento sociale, il capo di una...