Uomo politico ungherese (Košice 1897 - Budapest 1946), ufficiale fino al 1935, fondò in quell'anno un movimento radicale di destra, più tardi denominato delle croci frecciate. Il suo programma, non molto [...] dissimile da quello di C. Codreanu, univa forme di nazionalismo antisemita a un rivoluzionarismo populista che lo pose in contrasto con il reggente Horthy. Dall'ottobre 1944 all'aprile successivo fu a capo del governo ungherese che continuò la guerra ...
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Haider, Jorg
Haider, Jörg
Politico austriaco (Bad Goisern 1950-Köttmannsdorf 2008). Presidente, dal 1986, della Freiheitliche Partei Österreichs, sotto la sua guida il partito guadagnò consensi sempre [...] più ampi, coniugando il populismo con l’antieuropeismo, la xenofobia e una componente razzista e antisemita. L’ingresso del partito, sospetto di simpatie neonaziste, in un governo di coalizione (2000) provocò sanzioni contro l’Austria da parte dell’ ...
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Uomo politico e letterato romeno (Iaşi 1857 - Sibiu 1947). Professore di economia politica all'università di Iaşi, fondò nel 1910 con N. Iorga il partito nazionalista democratico. Staccatosi poi dal grande [...] storico, capeggiò, insieme al poeta O. Goga, il partito nazionale-cristiano, a carattere nazionalistico, autoritario e antisemita. In campo letterario è noto per il trattato di estetica Naţionalitatea în artă ("La nazionalità nell'arte", 1905) e ...
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Sociologo e uomo politico romeno, nato a Bilca (Cernăuţi) il 14 settembre 1882. È stato il teorico della Guardia di ferro, l'autore di una filosofia sociale fondata sulla disamina del sistema (inteso come [...] , complesso evolutivo). Professore di scienze politico-sociali all'università di Cernăuţi (1920-40), B. aderì al movimento antisemita di Cuza e poi a quello di Codreanu; passò poi all'università di Bucarest. Ministro della Pubblica Istruzione nel ...
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Nazionalsocialismo
Wolfgang Schieder
(XXIV, p. 466)
L'argomento, trattato nel XXIV vol. (1934) dell'Enciclopedia Italiana e nella voce germania: Storia, dell'App. I (p. 655) a firma di Carlo Antoni, [...] ), P. Hayes (1987) e A. Barkai (1988) hanno dimostrato - in un rapporto di reciproca dipendenza.
Lo stesso vale per la politica antisemita del n., che non fu promossa dai grandi gruppi industriali, ma che li indusse a partecipare in grande stile all ...
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L’antisemitismo
Stefano Levi Della Torre
1. Nel 19° sec. il termine «semita» riguardava la linguistica e distingueva il ceppo dell’ebraico, dell’arabo o del maltese da quello «indo-europeo». Ma «antisemitismo» [...] ma per il fatto stesso di percepire l’ebraismo in quanto tale come entità politica. Cosa che un tempo non era, se non nell’immaginario antisemita, e che ora in gran parte lo è di fatto per via di Israele in quanto entità politica. Ma se un tempo dall ...
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Termine ebraico («tempesta devastante», dalla Bibbia, per es. Isaia 47, 11) col quale si suole indicare lo sterminio del popolo ebraico durante il Secondo conflitto mondiale; è vocabolo preferito a olocausto [...] di creare un mondo più ‘puro’ e ‘pulito’ (v. fig.). Alla base dello sterminio vi fu un’ideologia razzista e specificamente antisemita che affondava le sue radici nel 19° sec. e che i nazisti, a partire dal libro Mein Kampf («La mia battaglia») di ...
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sionismo
Elena Loewenthal
Il risorgimento degli Ebrei
Il sionismo è un movimento di rinascita nazionale come ce ne sono stati molti altri nell’Europa moderna: dall’Italia alla Germania, alla Polonia. [...] per un quotidiano viennese: qui assistette al processo contro Alfred Dreyfus, ufficiale dell’esercito vittima di un complotto antisemita. Questa vicenda colpì Herzl al punto da convincerlo che per gli Ebrei non esisteva altra soluzione che quella di ...
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Hitler, Adolf
Massimo L. Salvadori
Il più tragico esempio di tirannide moderna
Adolf Hitler è stato tra le maggiori figure del Novecento. Fu al potere in Germania per soli dodici anni, dal 1933 al 1945, [...] alla crisi dell'Impero multinazionale degli Asburgo sognando l'unificazione dell'Austria con la Germania. Divenne un acceso antisemita e antimarxista. Quando scoppiò la Prima guerra mondiale nel 1914 si arruolò nell'esercito tedesco, divenne caporale ...
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Giornalista e uomo politico (Parigi 1830 - Aix-les-Bains 1913); romanziere, commediografo, conseguì molta notorietà con la sua attività giornalistica (su Nain Jaune, Evènement, Figaro); espulso dalla redazione [...] esilio (1889-95). Nel 1897-99 prese violentemente posizione contro A. Dreyfus, accentuando il carattere antiparlamentare e antisemita delle sue campagne di stampa. Negli ultimi anni collaborò al giornale nazionalista Patrie. Fra le numerose opere ...
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antisemita
agg. e s. m. e f. [comp. di anti-1 e semita, sul modello del ted. Antisemit (W. Marr, 1879)] (pl. m. -i). – Contrario, avverso agli Ebrei e alle loro istituzioni.
antisemitico
antisemìtico agg. [der. di antisemita] (pl. m. -ci). – Degli antisemiti e dell’antisemitismo; rivolto contro gli Ebrei: propaganda antisemitica.