MOSSE, George Lachmann
Vittorio Vidotto
Storico statunitense di origine tedesca, nato a Berlino il 20 settembre 1918. Nel 1933 si trasferì, per ragioni razziali e politiche, con la famiglia ebrea (proprietaria [...] ebraico-tedesco, 1988); Le guerre mondiali. Dalla tragedia al mito dei caduti (1990); Ebrei in Germania fra assimilazione e antisemitismo (1991).
Bibl.: Political symbolism in modern Europe. Essays in honor of George L. Mosse, a cura di S. Drescher ...
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La seconda rivoluzione scientifica: fisica e chimica. La Seconda guerra mondiale
Daniel J. Kevles
La Seconda guerra mondiale
La Seconda guerra mondiale vide un impiego senza precedenti della tecnologia. [...] Bretagna, bombardandone le città e attaccando con i sottomarini le sue linee di rifornimento sull'Atlantico. Sebbene l'antisemitismo nazista avesse spinto molti scienziati ebrei a lasciare il paese, la fisica e la chimica tedesche erano ancora molto ...
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Dreyfus, Alfred
Ufficiale francese (Mulhouse 1859-Parigi 1935). Di famiglia ebraica, addetto al comando del corpo di stato maggiore, nel 1894 fu degradato e condannato alla deportazione a vita per alto [...] ufficiale di stato maggiore di origine ebraica, il che valse a scatenare tra i nazionalisti un’ondata di violento antisemitismo, mentre le simpatie per il condannato si manifestarono fra gli elementi di sinistra. Le polemiche crebbero quando, essendo ...
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Agitatore politico romeno, nato a IaŞi il 13 settembre 1899. Il romanticismo politico gli venne dal padre Ion Zelinschi il quale, ammiratore dei famosi haiduci, antichi briganti cavalieri vendicatori delle [...] ) detta anche "Guardia di Ferro", che, basata su dogmatici principî di mistica obbedienza, con un programma di antisemitismo e, più tardi, di orientamento verso i regimi totalitarî, ebbe rapida e notevolissima affermazione. I legionari, che vestivano ...
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Gli ebrei nella diaspora
Anna Foa
Di origine greca, il termine «diaspora», «dispersione», è entrato nell’uso nel secolo scorso a definire la dispersione del popolo ebraico, in particolare quella avvenuta [...] metà del Novecento, è quello dei rapporti tra Chiesa ed ebrei, in precedenza visto soltanto nell’ottica degli studi sull’antisemitismo. L’immagine che ne è emersa è quella di due mondi percorsi da una sorta di circolarità culturale e di reciproca ...
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COPPOLA, Francesco
Vincenzo Clemente
Nacque a Napoli il 27 sett. 1878 da Filippo e da Matilde Pisacane. Laureatosi in giurisprudenza, iniziò l'attività di giornalista nel 1904 come redattore del Giornale [...] Davanzati.
Nelle polemiche del periodo di decantazione ideologica dei movimento nazionalista il C. si segnalò per una professione di antisemitismo del novembre 1911, che prese spunto da una lettera di Ch. Maurras (vedi L'Idea nazionale, 16 nov. 1911 ...
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Hitler, Adolf
Politico tedesco (Braunau, Austria Superiore, 1889-Berlino 1945). Fondatore e Führer del nazionalsocialismo, per dodici anni cancelliere del Terzo Reich, il suo nome e la sua politica hanno [...] savi anziani di Sion, il falso costruito dalla sezione francese dell’Ochrana zarista alla fine dell’Ottocento e simbolo dell’antisemitismo moderno, per colpire a largo raggio il mondo ebraico con l’accusa di avere ordito, insieme alla massoneria, una ...
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Terracina, Piero. – Dirigente d’azienda italiano di origine ebraica (Roma 1928 - ivi 2019), sopravvissuto alla Shoah. Arrestato a Roma con sette altri membri della sua famiglia nell’aprile 1944, dopo un [...] del Progetto Memoria, attraverso conferenze, incontri, seminari e attività didattiche nelle scuole ha fornito un imprescindibile contributo alla costruzione di una solida coscienza collettiva contro ogni forma di antisemitismo e di odio razziale. ...
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negazionismo Termine con cui viene indicata una corrente antistorica e antiscientifica del revisionismo la quale, attraverso l'uso spregiudicato e ideologizzato di uno scetticismo storiografico portato [...] storica' elaborata dagli alleati ai danni dei tedeschi, pose le basi su cui si sarebbe costruito il negazionismo. L'antisemitismo di fondo e il desiderio di riabilitare il regime hitleriano che risultavano da queste prese di posizione contribuirono a ...
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BELOCH, Karl Julius (Carlo Giulio), o più comunemente Julius (Giulio)
Arnaldo Momigliano
Tedesco di nascita, divenne cittadino italiano negli ultimi anni della sua vita, avendo insegnato storia antica [...] e poi direttore della Biblioteca Nazionale di Firenze, S. Morpurgo. Ma in Italia, dove non c'era problema ebraico, l'antisemitismo del B. appariva una di quelle sue peculiarità ultramontane, come l'eccessivo amore per il vino dei Castelli, di cui si ...
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antisemitismo
s. m. [dal ted. Antisemitismus (Ch. F. Rühs, 1816); cfr. antisemita, che è però voce posteriore]. – Avversione e lotta contro gli Ebrei, manifestatasi anticamente come ostilità di carattere religioso, divenuta in seguito, spec....
antisemitico
antisemìtico agg. [der. di antisemita] (pl. m. -ci). – Degli antisemiti e dell’antisemitismo; rivolto contro gli Ebrei: propaganda antisemitica.