Marino e i marinisti
Giuseppe Guido Ferrerò
Intellettualistica ricerca dello stupefacente, che si affida alla singolarità di argomenti non prima trattati nella lirica d'arte e all'inconsueto modo di [...] a Francesco Fulvio Frugoni, l'autore del Cane di Diogene, il merito di aver stabilito «un principio che i di un Doni.
Con elegante brevità il Panerazi, in un articolo su Anton Francesco Doni, scriveva: «Una volta di più è vero che il primo ...
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Motti e Facezie del Piovano Arlotto: Prefazione
Gianfranco Folena
Le cose che a fanciulli e ad ignoranti
vanno per man, soglion perder sua forma
e mutar spesse volte soi sembianti.
Vien poi chi per [...] (con qualche eccezione per quei due personaggi, messer Antonio e ser Ventura, che, per quanto genericamente disegnati episodio, ben più alto e significativo, della grande fortuna di Diogene Laerzio nel Rinascimento.
Va ricordato che anche G. C. Croce ...
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GUARINI, Guarino (Guarino Veronese, Varino)
Gino Pistilli
Nacque a Verona, in contrada S. Eufemia, nella prima metà del 1374, dal fabbro Bartolomeo e da Libera, figlia del notaio Zanini.
La famiglia [...] accettò. Si trasferì dunque a Firenze il mese seguente, ospitato da Antonio Corbinelli, e si legò d'amicizia con Palla Strozzi. Tradusse una Vita Platonis, adattamento dalle Vite dei filosofi di Diogene Laerzio e da Agostino, nella quale il G. mostra ...
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Luigi Pulci: Morgante – Introduzione
Franca Ageno
Matteo Franco in uno dei suoi velenosi sonetti contro Luigi Pulci dice che questi ha ereditato dalla sua famiglia «leggerezza, colore e piccin occhi» [...] 1471). Dedito anch'egli alle lettere come la moglie Antonia Giannotti, traduttore in cattive terzine delle Bucoliche virgiliane, almeno consultato, parecchie opere: le traduzioni latine di Diogene Laerzio, di Diodoro Siculo, di Filostrato Ateniese; ...
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CASSARINO, Antonio
Gianvito Resta
Nacque a Noto, una cittadina del Siracusano, verso la fine del Trecento.
Il C. fu, quindi, concittadino (oltre che contemporaneo) di una cerchia di letterati decisamente [...] Plutarco, due dialoghi pseudoplatonici, la Vita di Platone di Diogene Laerzio e la Repubblica. Non ci sono pervenuti alcuni La traduzione dell'Erixias fu dedicata, come abbiamo già detto, ad Antonio Fregoso, tra il 1439 e il 1440 (ma il compimento ...
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GRIFFOLINI, Francesco
Stefano Benedetti
LINI Nacque nel 1420 ad Arezzo da Mariotto, mercante in Ungheria, e dalla sua seconda moglie Bartolomea, figlia di Giovanni detto il Piccino. Alla tragica perdita [...] sempre per Han nel 1470-71, venne curata da Giovanni Antonio Campano). Nel dedicare il corpus delle 138 lettere al in versi elegiaci e in prosa, la traduzione delle epistole di Diogene Cinico, che riscosse gli elogi del Panormita (in una lettera a ...
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LIBURNIO, Niccolò
Simona Mammana
Nacque in Friuli negli anni Settanta del XV secolo, se si considera come punto di riferimento il 1502, anno della sua prima opera a stampa (Opere gentile et amorose…, [...] con Paolo Giovio, Matteo Bandello, Francesco Dovizi da Bibbiena e Antonio Tebaldeo.
Trascorse circa tre anni a Roma, nei primi tempi detti antichi in volgare, derivati soprattutto da Diogene Laerzio e Valerio Massimo, risultava notevolmente ...
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FREGOSO (Campofregoso, Fulgoso), Antonio (Antognotto, Antonietto) Fileremo (Filareno)
Valeria De Matteis
Antonio (che più tardi assunse l'appellativo di Fileremo) nacque probabilmente a Carrara, intorno [...] di un giardino e dopo l'incontro, in verità sbiadito, con Diogene e Platone, il protagonista si abbevera agli zampilli che sgorgano dal dei suoi tre dialoghi De amoris generibus (Trevisii 1498), Antonio Pelotto gli consegnò l'arte e l'ingegno in un ...
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BRUGNOLI (Brugnolo, Prunulus), Benedetto
Elpidio Mioni
Nacque da famiglia benestante nel 1427. I suoi discepoli sono concordi nell'affermare che il paese natale fu Legnago ("a Leniacensi Veronac civitatis [...] lettere che il B. inviò a diversi e precisamente tre ad Antonio Albertini ed una ciascuno a Filippo Buonaccorsi, a Giacomo Gallo, a fu certamente l'edizione delle Vite dei filosofi di Diogene Laerzio, nella traduzione latina di Ambrogio Traversari: ...
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CARACCIOLO, Pietro Antonio
Giovanni Parenti
Nacque da Giovan Francesco, l'illustre rappresentante del petrarchismo napoletano del Quattrocento, e da Carmosina, figlia di Pirro de Rao (B. Croce, Giovan [...] di Castello 1925, p. 339) che vuole sia Pietro Antonio quel Caracciolo che, presente alle nozze di Ferrante II d' (il mago evoca con le sue arti le ombre di Aristippo, di Diogene e di Catone che, giunti in scena sulla barca di Caronte, espongono ...
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