Celebre monastero del Casentino, posto sul versante occidentale dell'Appennino casentinese, nel territorio del comune di Poppi di cui Camaldoli forma una frazione di 190 ab. È costituito da due edifici [...] l'antica suppellettile. L'eremo ha una chiesa del sec. XVIII (sulla porta marmorea Madonna di T. Fiamberti, scolaro di Mino da Fiesole), e varie cappelle (in quella di S. Antonio ancona di terracotta invetriata di A. della Robbia e aiuti). La ...
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Scultore, nato a Bologna nel 1615, ivi morto nel 1682. Egli dimorò lungamente a Roma, e vi fu allievo dell'Algardi, ma le sue opere rimasero ben lontane dalle qualità del maestro, per quanto mosse negli [...] della Madonna di Galliera, uno dei due colossi di macigno sulla porta del palazzo Davia, e altre sculture. Nel 1656 il B Nel 1667 il B. era a Padova ove scolpiva una statua di S. Antonio per la chiesa di S. Agostino. Nel 1677, a Modena, terminava le ...
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Architetto, nato probabilmente a Bologna nel 1627, e ivi morto dopo il 1687. Anche suo padre, G. Battista, e suo fratello, Fra Pellegrino (1628-1706), si dilettarono di architettura: nessun'opera però [...] fronte (fu però rimaneggiata e ingrandita nel 1702 da G. Antonio Viscardi).
Tornato a Bologna dopo il 1675, l'artista vi compì varî lavori: primo fra tutti, forse, fu la porta delle Lame (1677), di semplice e corretto disegno, cui fanno seguito ...
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Pittore e architetto nato a Orzinuovi nel Bresciano intorno al 1545, operava ancora nel 1619. Fu lungamente ai servigi di Alfonso Gonzaga conte di Novellara, col quale fu a Roma, dove, forse, ebbe qualche [...] dai corpi dei Santi Faustino e Giovita sotto l'arco di porta Bruciata. L'opera di architetto del B., dopo che fu Nuovo di Pietà eretto nel 1595. Nel 1596 diede agli scultori Antonio Carra e Valentino Bonesin; i disegni per la grande fontana che sta ...
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. Famiglia di scultori padovani del sec. XVIII. Il capostipite Giovanni, che il Brandolese dice di famiglia veneziana, stabilitosi a Padova intorno al 1625, svolse quivi la sua attività fino al 1730. Sono [...] della chiesa dei Servi. Allievi e aiuti gli furono i figli Antonio, Francesco e Tommaso. Il primo, più abile del padre, compose firmate) in S. Francesco di Paola, ed altre due sulla porta della facciata della chiesa del Carmine (Padova).
Bibl.: P. ...
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GENOVESE, Gaetano
Alfonso De Romanis
Architetto, nato a Eboli (Salerno) nel 1795, morto a Napoli nel 1860 o poco dopo. Studiò a Napoli e a Roma con P. Santacroce e con l'architetto Antonio Niccolini, [...] facciata, le due ali estreme della fabbrica, il giardino pensile prospiciente il mare e la nuova decorazione marmorea della scalea che porta al primo piano. Fu anche sua la decorazione della sala del trono nel palazzo reale di Caserta (1844-45). Dopo ...
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Famiglia veneziana di fonditori, le cui notizie vanno dal sec. XIV al XVI. Si può menzionare come il più antico suo membro un Vincenzo (1362) nella cui officina collaborarono fratelli, figli e nipoti, [...] fra cui un Antonio, figlio di Vittore, che fornì (circa 1384) a S. Marco la campana per l'orologio all'angolo di , incaricato dal Sansovino della fusione dei rilievi nel Presbiterio e della porta della sacrestia di S. Marco (c. 1562); Alvise, alla ...
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Architetto spagnolo. Nato, si crede, a Santiago, morì nel 1751. Fu scolaro di Domingo Antonio e di Andrade, maestro della fabbrica della cattedrale a Santiago, autore del libro: Exellencias de la arqueología, [...] stile dell'epoca, quantunque in realtà il tutto non sia altro che uno scenario, poiché solamente il gran finestrone sopra la porta corrisponde a uno spazio interno.
Bibl.: O. Schubert, Geschichte des Barocks in Spanien, Esslingen 1908, pp. 224-27. ...
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Commediografo napoletano dei primi anni del sec. XVII, appartenente alla schiera degl'imitatori di G. B. Della Porta. Le sue cinque commedie, la Fortunia, l'Alvida, la Flaminia, la Ginevra e il Malmaritato, [...] videro la luce in Napoli rispettivamente negli anni 1612, 1616, 1621, 1622 e 1633. Attraverso l'imitazione è facile riconoscere la derivazione plautina col solito intrigo, a base del quale sta il rapimento ...
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GRIMANI, Domenico
Cardinale, diplomatico, umanista, nato a Venezia intorno al 1461, morto a Roma il 27 agosto 1523. Fu patriarca d'Aquileia dal 1497 al 1522. Amico di Giulio II, magnifico mecenate, protesse [...] raccolse una ricca biblioteca, che lasciò alla chiesa di S. Antonio di Castello (canonici del SS. Salvatore) e che andò distrutta in un incendio. La sua fama è legata specie al prezioso Breviario che porta il suo nome e che egli lasciò, morendo, alla ...
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portare
v. tr. [lat. pŏrtare, affine a porta «porta1» e a portŏs -us «porto3»] (io pòrto, ecc.). – 1. a. Reggere, sostenere su di sé un oggetto (o un peso qualsiasi), di solito mentre si compie un movimento, e quindi spostando o trasferendo...
santo
agg. e s. m. (f. -a) [lat. sanctus, propr. part. pass. di sancire «sancire, rendere sacro», in rapporto etimologico con sacer «sacro», essendo anche questo connesso con sancire]. – 1. agg. a. In origine, equivalente di sacro, riferito...