Pittore greco, nato in Egitto, allievo di Ctesidemo e contemporaneo di Alessandro Magno e di Tolomeo I. Secondo un racconto piuttosto romanzesco di Luciano, A., geloso di Apelle, lo avrebbe calunniato [...] presso Tolomeo. Quintiliano lo annovera fra i sette più eccellenti pittori del tempo di Alessandro e ne loda la facilità nel dipingere. Si ricordano molte opere, di cui alcune erano in Roma: Esione, Alessandro ...
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DOROTHEOS (Dorotheus)
L. Guerrini
3°. - Pittore greco, di origine ed epoca ignota, noto solamente da un passo di Plinio (Nat. hisr., xxxv, 91) come autore di un'Afrodite Anadiomene, copia dell'opera [...] che Plinio tace è il periodo in cui D. visse: non sappiamo quindi se fosse un pittore ellenistico, di poco posteriore ad Apelle e la sua opera esistesse già da tempo, o se fosse contemporaneo di Nerone che gli commissionò direttamente la copia del ...
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Vedi MELANTHIOS dell'anno: 1961 - 1995
MELANTHIOS (Μελάνϑιος, Melanthius)
L. Guerrini
Pittore della scuola sicionia, della seconda metà del IV sec. a. C., scolaro di Pamphilos, contemporaneo di Apelle; [...] Plinio (Nat. hist., xxxv, 50) lo pone tra i pittori che fecero uso di quattro colori. I suoi studî principali devono essersi volti alla simmetria (v.); famosa era la composizione (= dispositio) delle sue ...
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(gr. ᾿Αναδυομένη) Epiteto dato dai Greci ad Afrodite, con allusione alla sua nascita dalle onde del mare (da ἀναδύομαι «emergere»). Notissimo nell’antichità il quadro rappresentante Afrodite A. dipinto [...] da Apelle. Nella statuaria si riferiscono al tema dell’A. un tipo di Afrodite accovacciata, in atto di strizzarsi i capelli, e un altro di Afrodite stante, nello stesso gesto. ...
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Vedi PHTHONOS dell'anno: 1965 - 1973
PHTHONOS (Φϑόνος)
E. Paribeni
È la personificazione dell'invidia e del rancore. Ha caratteri vagamente demoniaci e in tempi più tardi viene onorato per scongiurare [...] nudo assalito tutt'intorno da belve azzannanti, come se il tormento, l'erosione interna della figura di Apelle vengano trasportati all'esterno e divengano fatti oggettivi. A questa figurazione sono state avvicinate quelle concernenti il malocchio ...
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EPHOROS (῎Εϕορος, Ephoros)
L. Forti
Pittore greco di Efeso, vissuto nella prima metà del IV sec. a. C. Di lui sappiamo soltanto che appartenne alla scuola ionica e che fu il primo maestro di Apelle (Suda, [...] s. v. ᾿Απελλῆς) prima che questi entrasse nella scuola sicionia.
Bibl.: H. Brunn, Gesch. d. gr. Künstl., Stoccarda 1889, II, p. 203; J. Overbeck, Schriftq., n. 1828; O. Rossbach, in Pauly-Wissowa, VI, ...
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SIMPLICITAS (in greco ἁπλότης)
S. Ferri
È termine tecnico della critica antica, tanto letteraria che artistica (sermo antiquae simplicitatis, Livio, 40, 47; securitas et aetatis simplicitas; non minoris [...] simplicitatis quam artis, Plin., Nat. hist., xxxv, 70; xxxv, 8o, di Zeusi e Apelle; ornatus verborum duplex, unus simplicium alter collocatorum, Cic., Orat., 24, cfr. Quintil., i, 5). Ha riferimento tanto al candore e alla ingenuità dell'arte severa ...
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TETRACROMATISMO
S. Ferri
È la lode che gli scrittori di arte greci e, per essi, Plinio (Nat. hist., xxxv, 5o), tributano ai grandi pittori arcaici e classici fino al IV sec., fino cioè ad Aetion, Apelle, [...] Melanthion, Nikomachos: la lode di avere adoperato soltanto quattro colori, rosso, giallo, bianco, nero.
Però già la tradizione greca non era concorde. La fonte di Cicerone (Brutus, 18, 70) sembra porre ...
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NIKOMACHOS (Νικόμαχος, o Nicomachus)
Red.
1°. - Pittore greco di Tebe, forse nipote di Aristeides, 1° e figlio di Ariston, 1° attivo durante la prima metà del IV sec. a. C., e perciò di quasi una generazione [...] ellenistica, i pittori non conobbero che i quattro colori fondamentali (bianco, giallo, rosso, nero), ricorda che artisti come Apelle, Aetion, Melanthios, N., fecero, tuttavia, opere immortali (ma sul valore da dare a tale affermazione, v. pittura ...
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PAMPHILOS (Πάμϕιλος, Pamphĭlus)
G. Pesce
1°. - Pittore greco di Amphipolis fiorito nel sec. IV a. C. allievo del caposcuola della pittura sicionia Eupompos. Dalle notizie relative al suo maestro ed ai [...] suoi discepoli Pausias ed Apelle si può desumere che abbia lavorato all'incirca fra il 390 e il 340.
Di P. son ricordate nelle fonti scritte le seguenti opere: a) un gruppo di famiglia: è probabile che questa composizione si avvicini a quella nota ...
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apella
apèlla s. f. [dal gr. ἀπέλλα]. – Assemblea popolare spartana cui partecipavano con pieni diritti i cittadini che avevano compiuto i trent’anni; deliberava intorno alla pace e alla guerra, alla scelta dei geronti e ad altre gravi questioni.
ne sutor ultra crepidam
‹... krèpidam›. – Frase latina (propriam. supra crepidam: «che il calzolaio non giudichi più in su della scarpa») che riproduce (sull’attestazione di Plinio Nat. Hist. XXXV, e di Valerio Massimo VIII, 12) la raccomandazione...