CHIARAMONTI, Giambattista
Paolo Preto
Nato a Brescia il 2 marzo 1731, ricevette un'ottima educazione classica nell'ambiente familiare e poi passò a studiare filosofia e giurisprudenza nell'università [...] e culturale.
In quest'"aria di tipica transizione, ove un conservatorismo critico, che non è ancora incrinato dall'aperto consenso per la dottrina dei 'filosofi', si fa sempre più consapevole dell'insufficienza della vecchia cultura a racchiudere in ...
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trovatori e trovieri
Luisa Curinga
Poeti-musicisti nella Francia dell’epoca cavalleresca
Con i termini trovatori e trovieri – dal francese troubadours e trouvères – si indicano dei poeti-musicisti attivi [...] codificarono diversi procedimenti poetici: il trobar clu, cioè «chiuso», di difficile comprensione; il trobar overt, ossia «aperto», «chiaro»; il trobar ric, «fiorito»; il trobar leu, «lieve», «semplice».
Della lirica trovadorica ci sono pervenuti ...
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Letterato (villa di Casatico, presso Mantova, 1478 - Toledo 1529). Di illustre famiglia (la madre era una Gonzaga), fu educato a Milano secondo le migliori tradizioni umanistiche. Fu alla corte di Ludovico [...] di natali e di sentimenti, elegante, cortese, prudente, coraggioso, fedele, esperto di lettere e d'arti come d'armi, aperto all'amore della bellezza spirituale adombrata nella bellezza corporea. Certo la sua opera rappresenta un solo aspetto, il ...
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Letteratura e arti visive
Giorgio Patrizi
Se il Novecento può dirsi il secolo delle avanguardie - nel senso che da esse derivano le sue espressioni meglio caratterizzanti il percorso della modernità [...] . Paper in and on art history, Garden City (N.Y.) 1955 (trad. it. Torino 1962).
U. Eco, L'opera aperta. Forma e indeterminazione nelle poetiche contemporanee, Milano 1962.
M. Bense, Rot, Stuttgart 1965.
M. Calvesi, Le due avanguardie. Dal futurismo ...
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ROUSSET, Jean
Massimo Colesanti
Critico letterario svizzero, nato a Ginevra il 20 febbraio 1910; ha studiato diritto e lettere all'università di Ginevra, poi è stato lettore di francese (1938-43) nelle [...] ma non vincolanti riferimenti a quadri storiografici, e a divisioni per generi o scuole. Saggio soprattutto come approccio aperto a un testo, e che ricava dal testo stesso, nella sua singolarità e complessità, regole di comportamento critico ...
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Il Rinascimento. Il metodo e l'ordine del sapere
Cesare Vasoli
Il metodo e l'ordine del sapere
Prodromi di un dibattito
La ricostruzione del lungo dibattito cinquecentesco sui criteri fondamentali [...] d'Étaples, di Calvino, di Bullinger e di Melantone, ma pure di Bembo e di Sadoleto), sia la sua vicinanza alle tendenze più aperte e 'liberali' della Riforma e la sua amicizia con Sébastien Castellion e i suoi seguaci di Basilea. Qui si dovrà, invece ...
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Eugenio Montale nacque a Genova nel 1896 da famiglia borghese e trascorse l’infanzia e l’adolescenza tra la città natale e Monterosso (nelle Cinque Terre). Non fece studi classici a scuola, ma fu sostanzialmente [...] dopo la pubblicazione de La bufera e altro fino al 1971, quando Satura, libro meno difficile dei precedenti e più aperto al linguaggio colloquiale, gli conferì una larga popolarità, confermata dalle raccolte successive: Diario del ’71 e del ’72 (1973 ...
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BRACCI, Pietro
Piero Treves
Nato a Roma, pronipote dell'omonimo scultore settecentesco, da Andrea e Faustina Righetti il 29 maggio 1864, benché si laureasse in giurisprudenza e nella pratica della vita [...] giornalistica, alla milanese Idea liberale del conte A. Sormani, non senza mostrare tuttavia, e nel contempo, anche un aperto e critico interesse per i problemi che veniva dibattendo, nell'ultimo decennio del secolo, la pubblicistica di Guglielmo ...
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ASTORI, Giuseppe Celestino
Antonella Dolci
Nacque a Bergamo nel maggio del 1728, da Domenico e da Anna Maria Rota.
A quattordici anni compose un epigramma latino Ad Deiparam Virginem,Bergamo 1742, stampato [...] studiando sotto la guida del concittadino Andrea Pasta. Come medico, l'A. si dimostrò studioso attento e coraggiosamente aperto alle più importanti scoperte, introducendo a Bergamo e praticando nell'Ospedale maggiore l'innesto del vaiolo (1769), per ...
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Decameròn (o Decàmeron, o Decameróne) Raccolta di cento novelle di G. Boccaccio, la cui stesura definitiva può essere attribuita agli anni tra il 1349 e il 1351. Consta d'un proemio, di un'introduzione [...] della realtà, improntato ad un decoro che si modella ancora sugli ideali cavallereschi della sfarzosa civiltà feudale, ma libero e aperto, indulgente verso le passioni e aspro contro ogni forma di ipocrisia e di corruzione. L'opera, che è passata ...
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aperto
apèrto agg. [part. pass. di aprire; lat. apĕrtus, part. pass. di aperire]. – 1. a. Non chiuso: uscio a., finestra a.; il negozio rimane a. fino all’una; sulla scrivania c’era un libro a.; restare, rimanere a bocca a., per stupore; stare...