Il termine complessità è oggi frequentemente usato, in campo scientifico, in contesti diversi. In quello dell'informatica, dell'analisi numerica e dell'ottimizzazione, corrisponde alla caratteristica quantitativa [...] pari a 3³⁰⁰⁰ (6³⁰⁰⁰ nel caso diploide). Questa è una cifra strabiliante, non solo assolutamente superiore al totale dei genotipi aploidi già prodotti e producibili in futuro, ma anche di gran lunga superiore al numero stimato di tutte le particelle ...
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Biologia dello sviluppo animale
di Giovanni Giudice
Le ricerche di quest'ultimo ventennio del sec. 20° hanno consentito di trovare risposte sempre più puntuali, in termini molecolari, a numerosi problemi [...] loro cellule diventerà il gamete.
L'embriogenesi zigotica inizia con la fecondazione dell'oosfera, una delle otto cellule aploidi del sacco embrionale, da parte di uno dei due nuclei germinativi del granulo pollinico, veicolati dal tubulo pollinico ...
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Gamete
Jacques Testart
Il termine gamete (dal greco γαμέτης, "marito, coniuge", derivato di γαμέω, "sposare") indica le cellule, dette anche sessuali, destinate a unirsi nel processo della fecondazione [...] cellule, gli spermatidi. Così, in linea teorica, da uno spermatocita primario diploide (2 n cromosomi) vengono originati 4 spermatidi aploidi (n cromosomi); in realtà soltanto 3 sono gli spermatidi che si formano in media da ogni meiosi, poiché il 25 ...
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Sviluppo embrionale
CConrad H. Waddington
Antonio García-Bellido
di Conrad H. Waddington, Antonio García-Bellido
SVILUPPO EMBRIONALE
Biologia dello sviluppo di Conrad H. Waddington
Sommario: 1. Introduzione. [...] (O. Hertwig, A. Weismann, Th. H. Boveri), e il processo di fecondazione che risulta dalla fusione dei due gameti aploidi dei genitori. I cromosomi divennero così i candidati più ovvii a sostenere il ruolo di trasportatori dei fattori ereditari, prima ...
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Sociobiologia
DDavid P. Barash
di David P. Barash
SOMMARIO: 1. Cenni storici: a) etologia; b) ecologia evoluzionistica; c) genetica evoluzionistica; d) genetica comportamentale; e) la nuova sintesi. [...] le femmine (sia le regine che le operaie) sono diploidi e nascono per un normale processo di fecondazione, mentre i maschi sono aploidi e nascono per partenogenesi da uova non fecondate. In questo sistema le operaie hanno in comune i 3/4 dei geni, in ...
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MUTAZIONE (XXIV, p. 165)
Giuseppe Montalenti
Nel 1880 H. de Vries (v., XII, p. 711) trovò presso Hilversum in Olanda una pianta, la Oenothera lamarckiana che, sfuggita da qualche giardino, si era rinselvatichita [...] di poliploidia, in cui si ha un numero di cromosomi che, invece di essere diploide, cioè eguale a due volte il numero aploide n, è pari a 3n, 4n, 5n, ecc. Ne risulta spesso una maggiore dimensione delle cellule, e conseguentemente di tutto il corpo ...
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Acidi nucleici
Franca Ascoli Marchetti
Gli acidi nucleici sono molecole complesse di grandi dimensioni attraverso le quali avviene la trasmissione dell'informazione genetica. Essi sono presenti nelle [...] peso molecolare molto grande in confronto a tutte le altre macromolecole biologiche, quali le proteine e i polisaccaridi. Nelle cellule aploidi umane il DNA nucleare, che è distribuito in 23 cromosomi distinti, contiene 2,9 x 109 coppie di basi, con ...
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I più notevoli progressi della citologia, in questi ultimi anni, si riferiscono al capitolo della cariologia, cioè allo studio della struttura e del comportamento del nucleo durante le varie fasi dell'attività [...] divisione dei cromosomi, cosicché il numero di questi viene dimezzato, cioè portato dalla condizione diploide (2n) a quella aploide (n). Alla profase meiotica i cromosomi compaiono come sottili filamenti unici, non duplicati (stadio leptotene) e in ...
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GRANATA, Leopoldo
Maurizia Alippi Cappelletti
Nacque a Lungro, nel Cosentino, il 10 ott. 1885, da Giuseppe e Antonietta De Diaco. Compì gli studi secondari e universitari a Cagliari e si laureò in scienze [...] delle ultime due divisioni nucleari interessa il nucleo mantenendo così nei maschi, che sono generati da partenogenesi, il numero aploide. Lo aveva osservato F. Meves nelle sue magistrali ricerche del 1903 sull'Apis mellifica e lo riscontrò anche il ...
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Biologia
Unità morfologica e fisiologica elementare di tutti gli organismi animali e vegetali; questi possono essere costituiti da una o più cellule. Il termine c. è stato introdotto in biologia nel 1665 [...] corrisponde alla mitosi, che assicura l’uguaglianza genetica delle cellule figlie, mentre nella produzione delle cellule germinali aploidi (spermatozoo, uovo) la fase M è la meiosi, che assicura la continuità genetica tra le generazioni negli ...
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aploide
aplòide agg. [dal gr. ἁπλοειδής «semplice», comp. di ἁπλο- «aplo-» e -ειδής «-oide»]. – In genetica, di organismo animale o vegetale che ha una sola serie di cromosomi; più genericam., relativo ad aploidia, che presenta aploidia: fase...
aploidia
aploidìa s. f. [der. di aploide]. – In genetica, presenza di una sola serie di n cromosomi, quale si trova nei gameti; si osserva anche normalmente in alcuni organismi (maschi dell’ape) ed è conseguenza dello sviluppo partenogenetico...