Si chiamano segni paragrafematici (espressione coniata da Arrigo Castellani: cfr. Castellani 1985) tutti i tratti e gli accorgimenti grafici che si combinano con una o più lettere dell’alfabeto, oppure [...] volta in un testo a caratteri latini, segni paragrafematici come la virgola di forma moderna, il punto e virgola, l’apostrofo e gli accenti (➔ accento; Castellani 1995: 3-4).
L’elenco dei segni paragrafematici comprende in primo luogo i segni di ...
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CODESTO
Codesto è usato oggi soltanto in Toscana o nella lingua burocratica per indicare vicinanza a chi ascolta (o legge)
Ti garba codesto libro?
Il sottoscritto chiede a codesta amministrazione la [...] ufficio richiede chiarimenti in proposito
Il presente documento ha valore ufficiale.
Usi
Sto, sta, sti, ste (anche con l’apostrofo ’sto, ’sta, ’sti, ’ste) sono forme tipiche del linguaggio parlato informale, da evitare nello scritto, se non per ...
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In italiano i ➔ nomi (e tutti gli elementi sostantivati: infiniti, aggettivi e participi) possono essere preceduti da articoli (➔ articolo), anche con l’interposizione di altre parole (aggettivi o avverbi): [...] le tane, le scelte, le anatre, le ostie.
I plurali, maschili e femminili, non si elidono in gl’ e l’ (➔ elisione; ► apostrofo): non sono quindi accettate (ma lo erano un tempo, anche se solo nel registro letterario) grafie come gl’empi, l’anime. È in ...
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C'ENTRA O CENTRA?
Nel significato di ‘ha attinenza, ha a che fare con qualcuno o qualcosa’, la grafia corretta è c’entra
Questo tavolo non c’entra niente con il resto dell’arredamento
Infatti, sia [...] voce verbale
Ha detto di non entrarci nulla
Non entrandoci affatto con il tema, quella frase andava tolta
Centra, senza apostrofo, è invece una forma del verbo centrare (‘colpire il bersaglio’, anche in senso figurato); quindi esiste nella nostra ...
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DI, DI¿ O DI?
Si tratta di tre ➔omonimi.
• Di è la preposizione semplice
Mario è di Genova.
• Di’ è la 2a persona singolare dell’imperativo del verbo dire, ➔troncamento di dici
Di’ pure quel che [...] dell’➔omografo dì ‘giorno’, che riduce obiettivamente il rischio di confusione.
Tuttavia, anche per omogeneità con gli altri imperativi monosillabici (da’, fa’, va’), sarebbe bene usare per l’imperativo del verbo dire solo la forma con l’➔apostrofo. ...
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sillaba La minima unità fonica (autonoma e distinta sotto l’aspetto dell’articolazione) in cui si possono considerare divise le parole.
La s. è costituita da un punto vocalico o centro o apice, formato [...] , tutte le consonanti che potrebbero trovarsi riunite in principio di parola (per es., co-strin-ge-re, ap-pre-sta-re); b) le consonanti finali apostrofate fanno s. con la parola seguente (per es., nes-sun’a-mi-ca), mentre le consonanti finali non ...
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Sono omografi tutti i foni, i fonemi o le parole diversi rappresentati nella scrittura da uno stesso segno grafico. L’omografia (dal gr. omós «uguale» e gráphō «scrivo») è una sorta di omonimia tra due [...] storia della definizione normativa dell’italiano si è fatto in genere ricorso a segni cosiddetti paragrafematici, come l’➔ apostrofo, la dieresi e soprattutto l’accento (➔ accento grafico).
Bardo Segni, nei Sonetti e canzoni di diversi antichi autori ...
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PUNTEGGIATURA
La punteggiatura (o interpunzione) è l’insieme dei segni convenzionali che serve a scandire il testo scritto e, in secondo luogo, a riprodurre le intonazioni espressive del parlato.
Più [...] Le cose stanno così (o almeno ci pare di aver capito)
In italiano i principali segni d’interpunzione sono:
– l’➔apostrofo
– l’➔asterisco
– i ➔due punti
– la lineetta
– le ➔parentesi quadre
– le ➔parentesi tonde
– i ➔puntini di sospensione
– il ...
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I nomi dei secoli possono essere indicati da un numerale cardinale oppure da un numerale ordinale (➔ numerali). Oltre che con la normale trascrizione alfabetica, i nomi di secoli indicati da un numerale [...] 1939, ecc.). La trascrizione in cifre arabe, come quella in lettere, omette l’indicazione del migliaio, segnalato però da un ➔ apostrofo: ’200, ’300, ’400, ’500, ’600, ’700, ’800 e ’900. Il numerale con il migliaio, infatti, indicherebbe non l’intero ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] dei monosillabi (come sà, fù e pò, sempre più raramente scritto correttamente po’, in forma apocopata) e l’incertezza nell’uso dell’apostrofo (un’altro, che non lo vuole, lo riceve per analogia con un’altra; qual è, che non lo vuole perché qual è ...
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apostrofo
apòstrofo s. m. [dal lat. tardo apostrŏphus, gr. ἀπόστροϕος, propr. «vòlto indietro», der. di ἀποστρέϕω «volgere altrove»]. – Segno grafico in forma di virgoletta (’), che nell’ortografia italiana si adopera normalmente per indicare...
apostrofare1
apostrofare1 v. intr. e tr. [dal lat. tardo apostrophare, der. di apostrŏphe «apostrofe»] (io apòstrofo, ecc.). – 1. intr. (aus. avere), letter. Fare un’apostrofe, rivolgere un’apostrofe a qualcuno. 2. tr. Rivolgere animatamente...