Con la locuzione correzione di bozze si indicano complessivamente i diversi tipi di intervento eseguiti sulle prove (o bozze) di stampa per preparare un testo in vista della sua pubblicazione. Si tratta [...] maiuscole), alla segnalazione dell’accento secondo gli standard ortografici correnti (anche nelle maiuscole), all’apposizione dell’apostrofo (evitato di norma nei troncamenti e a fine riga, ma utilizzato più frequentemente che nell’italiano dell ...
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di Christoph Schwarze
I clitici (dal gr. klíno «flettersi») costituiscono una categorie di parole variegata, caratterizzate essenzialmente dal fatto di essere brevi o brevissime (monosillabe o bisillabe); [...] l’accusativo più del dativo, il singolare più del plurale (Garrapa 2009). Ortograficamente l’elisione si esprime, normalmente tramite l’apostrofo: [ˈlaiˈvisto] l’hai visto, [ˈnɛ konˈtɛnta] n’è contenta (altri fenomeni fonologici, tipici dei cumuli di ...
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I numerali sono considerati l’espressione simbolica dei numeri (ovvero delle entità che si usano per contare, classificare, accumulare, raggruppare) nel linguaggio (Pannain 2000; Gvozdanović 20062: 736). [...] di nascita – sia celebri in modo antonomastico – per date storiche), possono essere soppresse le prime due cifre, sostituite da un segno di ➔ apostrofo:
(35) Io sono del ’72, e mia sorella del ’75
(36) I ragazzi del ’99
(37) La rivoluzione del ’17
In ...
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L’impiego e la crescente diffusione della rete telematica Internet ha portato effetti importanti anche sugli usi linguistici dei suoi utilizzatori (detti talvolta, scherzosamente, internauti).
Nel trattare [...] soprattutto nella distinzione sempre meno rispettata tra accenti acuti e gravi (o tra forme accentate e no) e nell’uso dell’apostrofo: forme come si (affermazione, in luogo di sì), ne (negazione, per né), se (in luogo di sé), pò (anziché po’; tra ...
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L’area umbro-marchigiana, anche a causa della sua conformazione geografica, è stata interessata da vicende storiche piuttosto complesse, sebbene la geografia non le abbia assegnato confini naturali rigidamente [...] maggiori, sono, com’è evidente, nella grafia di scevà, che a volte viene segnata con una e sbarrata, altre ancora con un apostrofo o con una e (vin’, vine). Quest’ultima è la soluzione oggi più diffusa (come nell’Abruzzo contiguo e in diversi punti ...
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Le semivocali sono suoni di tipo vocalico che, nei dittonghi (➔ dittongo) e nei trittonghi (➔ trittongo), si combinano alle ➔ vocali propriamente dette. Una suddivisione più fine oppone le semivocali alle [...] , per i prestiti lo yacht è preferito rispetto a l’yacht o il yacht (cfr. Marotta 1993; Mioni 2001: 176-177; ➔ elisione; ➔ apostrofo).
L’approssimante velare mantiene invece il suo valore vocalico (l’uomo e non *il uomo o lo uomo), anche se la scelta ...
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Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia articolatoria superiore rispetto al grado tenue delle consonanti semplici. In lingua italiana quindici consonanti possono essere pronunciate sia tenui sia intense: otto occlusive (/p/, /b/, /m/, ...
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L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] , ma una Università accanto a un’Università).
Questo quadro può contribuire a spiegare, per analogia, l’indebita estensione dell’apostrofo sia dopo qual in qual è, sia dopo il maschile un, dove è relativamente estesa, come pure la sua saltuaria ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] di creare, in certi casi, un cumulo di consonanti (come in femmn «donna»); sporadicamente si segna un semplice apostrofo (cundent’ «contento»).
Alcuni dialetti mediani di transizione verso il tipo meridionale (ad es., quelli di Ceccano, Ferentino ...
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L’area linguisticamente meridionale d’Italia comprende in realtà anche zone che, dal punto di vista geografico, sono ancora centrali, come una parte della provincia di Ascoli Piceno, a sud del fiume Aso, [...] la cancellazione di schwa, cioè la sua interpretazione come zero (srnat per [sərəˈnatə/] «serenata»), oppure l’uso di un apostrofo o apice.
Nel resto del territorio, l’Abruzzo spicca per la sua tendenza a rappresentare graficamente lo schwa con -e ...
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apostrofo
apòstrofo s. m. [dal lat. tardo apostrŏphus, gr. ἀπόστροϕος, propr. «vòlto indietro», der. di ἀποστρέϕω «volgere altrove»]. – Segno grafico in forma di virgoletta (’), che nell’ortografia italiana si adopera normalmente per indicare...
apostrofare1
apostrofare1 v. intr. e tr. [dal lat. tardo apostrophare, der. di apostrŏphe «apostrofe»] (io apòstrofo, ecc.). – 1. intr. (aus. avere), letter. Fare un’apostrofe, rivolgere un’apostrofe a qualcuno. 2. tr. Rivolgere animatamente...