udito Funzione sensoriale specifica degli animali, che permette di percepire variazioni dell’ambiente esterno, costituite da vibrazioni sonore di un corpo propagate fino all’organo uditivo (orecchio nel [...] valore minimo che deve avere l’intensità energetica di un suono perché questo riesca udibile. Il campo di udibilità (o uditivo) è, con riferimento all’audiogramma normale, il campo delle frequenze acustiche delimitato dalle due frequenze per le quali ...
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Scienza che ha per oggetto lo studio delle malattie, la loro cura e la loro prevenzione.
Generalità
La m. si distingue in: m. interna, la scienza medica in senso stretto, ossia la clinica medica, che [...] ; la dimostrazione dell’esatto meccanismo della circolazione sanguigna; la descrizione dell’anatomia e della fisiologia dell’apparatouditivo; in ostetricia si ebbe l’invenzione del forcipe, in terapia l’impiego dell’ipecacuana, della corteccia ...
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Fisiologo, matematico e fisico (Potsdam 1821 - Berlino 1894). Figura di eccezionale complessità e profondità, contribuì in modo sostanziale all'evoluzione del pensiero scientifico del XIX secolo, compiendo [...] Lehre von den Tonempfindungen als physiologische Grundlage für die Theorie der Musik (1863), compendio dei suoi pionieristici studi sull'apparatouditivo.
Vita e attività
Si laureò in medicina a Berlino nel 1842 con J. Müller. Pochi anni dopo (1847 ...
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Negli ultimi dieci anni l'a. ha compiuto spiccati progressi, e nell'ambito fisiologico e in quello clinico. Da segnalare nel primo l'adeguata importanza che hanno assunto le ricerche concernenti il fattore [...] all'ERA, l'ECoG analizza aeree più circoscritte, giacché se l'audiometria elettroencefalografica interroga tutto l'apparatouditivo, dalle strutture più periferiche fino alla corteccia, l'elettrococleografia interroga solo la parte periferica dell ...
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Botanica
Elemento con funzione di chiusura che si trova nell’urna dei Muschi o in certi frutti secchi deiscenti, per es. nella pisside dell’anagallide o della portulaca, e che si stacca quando le spore [...] stretto, che è l’elemento più dorsale, articolato con l’osso iomandibolare)
La membrana che riveste le branchie interne dei girini degli Anfibi.
Ossicino situato alla base della columella nell’apparatouditivo degli Anfibi, ed esclusivo di questi. ...
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Medico (Vlotho, Renania, 1819 - Hildesheim 1868). Si dedicò allo studio dell'otorinolaringologia, poi della neuropsichiatria. A lui si deve l'ideazione di una prova semiologica (prova di R.) rivolta a [...] stabilire la sede di una lesione a carico dell'apparatouditivo: ponendo alternativamente, prima in vicinanza del meato uditivo esterno, poi direttamente a contatto della mastoide, un diapason vibrante, la risonanza di questo viene percepita meglio ...
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Otorinolaringoiatra (Alberti, Ungheria, 1835 - Vienna 1920), prof. di otoiatria a Vienna; per i suoi studî sull'anatomia, fisiologia e patologia dell'apparatouditivo è fra gli autori moderni più importanti [...] della scuola viennese. Gli si devono anche un classico trattato, Lehrbuch der Ohrenheilkunde (1878, con numerose edizioni successive) e una storia della sua disciplina, Geschichte der Ohrenheilkunde (1907-13) ...
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sordità Riduzione o mancanza della capacità mono- o bilaterale di percepire i suoni. I deficit uditivi (ipoacusie) possono essere distinti, a seconda della loro origine, in tre forme principali: di trasmissione [...] .
Tipologie
La s. trasmissiva è dovuta a lesioni dell’apparato di conduzione dei suoni e principalmente a malformazioni, stenosi o altre lesioni ostruttive del condotto uditivo esterno, otiti medie e loro esiti, otosclerosi, tumori, colesteatomi ...
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Chirurgia
James V. Bono e Eduardo A. Salvati
Renato Frezzotti e Aldo Caporossi
Carlo Zini
Ignacio Ginebreda Martí e José María Vilarrubias Guillamet
Nicolò Scuderi
Raphael Cherchève
Italo Serafini
Artroprotesi [...] e curata precocemente, in quanto può evolvere verso altre forme di otite cronica e portare a esiti permanenti nell'apparatouditivo. Negli stadi precoci l'alterazione più importante è il versamento sieromucoso più o meno denso nella tuba, nella cassa ...
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protesi
pròteṡi s. f. [dal lat. tardo prothĕsis, gr. πρόϑεσις, der. di προτίϑημι «porre avanti»; già in lat. si confusero prothĕsis e prosthĕsis]. – 1. Nelle basiliche cristiane dei primi secoli, piccolo ambiente, per lo più di pianta quadrata,...
poro
'pòro s. m. [dal lat. tardo porus, gr. πορός, propr. «passaggio», affine a πείρω «passare attraverso»]. – 1. In genere, piccola cavità che dall’interno si apre verso l’esterno in un corpo poroso: i p. della carta, dei mattoni, del legno,...