L'Italia romana delle Regiones. Regio I Latium et Campania: Roma
Francesca de Caprariis
Roma
I caratteri naturali e le fasi più antiche
Che il fato di R. fosse evidente già nella sua posizione geografica [...] diramavano assi stradali di grande antichità e di notevole importanza. Tra questi fondamentale era quell’asse est-ovest, dall’Appenninocentrale alla costa, compreso in età storica dalla via Salaria fino a R. e dalla via Campana (da campus Salinarum ...
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Geografia dei prodotti tipici locali e tradizionali
Graziella Picchi
Gli argomenti affrontati in questo saggio sono frutto di un’indagine sociologica e tecnologica condotta per conto dell’Istituto nazionale [...] cui derivano tutti i bovini a pelo grigio d’Italia e alla quale, con il marchio collettivo di Vitellone bianco dell’Appenninocentrale, è stato riconosciuto il marchio IGP dalla UE (1988). In zona sicurezza sono anche le bovine toscane Garfagnina e ...
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Regioni come reti di sistemi urbani
Giuseppe Dematteis
Partizioni regionali e dinamiche urbane: regioni istituzionali e regioni funzionali
I risultati della ricerca su amministrazioni pubbliche e territorio [...] Pesaro e Pescara, quella pugliese e quella della Sicilia sud-orientale. Solo in parte continua è la trama dell’Appenninocentrale umbro e abruzzese. Esistono poi le premesse per la formazione di trame di questo tipo nell’area alpina veneto-atesina ...
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Il dissesto idrogeologico
Salvatore Milli
Alberto Prestininzi
Gli eventi naturali che si registrano senza soluzione di continuità sulla superficie terrestre, come le frane, le alluvioni, ma anche i [...] costituiti da questo tipo di rocce. Si differenziano sensibilmente da tale composizione alcuni settori come l’Appenninocentrale e le Alpi meridionali dove, invece, prevalgono le rocce carbonatiche.
Durante il Messiniano (Miocene superiore), lungo ...
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FUNICIELLO, Renato
Alessio Argentieri
Infanzia e formazione
Nacque a Tripoli (in Libia) il 3 luglio 1939 da famiglia di origine campana, ultimo di tre figli di Luigi, ingegnere forestale, e di Carmela [...] Letters, 1988, vol. 15, pp. 681-684. L’analisi poi si estese ai bacini sedimentari del versante tirrenico dell’Appenninocentrale e si sviluppò negli anni a seguire, in sinergia tra Roma Tre e Istituto nazionale di geofisica, portando alla ...
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DE STEFANI, Carlo
Pietro Corsi
Nacque a Padova il 9 maggio 1851, da Luigi e da Caterina Rigon.
Poco dopo la sua nascita, il padre, avvocato e patriota già militante nelle truppe di Pier Fortunato Calvi [...] . 2, IV [1870], pp. 390-400). Deprecando la carenza dell'approccio puramente litologico allo studio dell'Appenninocentrale, iniziava una indagine sistematica dei fossili della regione, particolarmente ricca di reperti malacologici.
Contro le tesi di ...
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classificazione e sistematica
Giuseppe M. Carpaneto
Ordinare la natura
Il mondo dei viventi può apparire come un insieme caotico dove le forme e i colori degli animali e delle piante sono stati decisi [...] e Ursus arctos marsicanus indicano rispettivamente l'orso bruno europeo e l'orso bruno marsicano, razza esclusiva dell'Appenninocentrale. Anche nell'uomo, fino ad alcune migliaia di anni fa, esistevano razze abbastanza ben definite, per cui alcuni ...
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Regione fisica e storica dell’Italia centrale, estesa sulla sinistra del basso corso del Tevere a monte di Roma. In epoca romana, almeno fino al 3°-4° sec. d.C., corrispondeva al territorio abitato dagli [...] , Monte Navegna, nei Monti Carseolani, 1508 m). Il gruppo centrale è costituito dai Monti Sabini, formati essenzialmente da calcari marnosi, parte della fascia più occidentale dell’Appennino Abruzzese: si estende tra le valli del Turano e del Velino ...
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OVINI (dal lat. ovis)
Cesare GUGNONI
Albino MESSIERI
Denominazione con la quale comunemente si indicano la Capra e la Pecora.
I. La capra.
La capra (lat. Capra hircus L.; Ovis capra Sanson; fr. chèvre; [...] poi come razze, a seconda delle località, la siciliana, lattifera, talora acorne, la sarda, la romana, ecc. Nell'Appenninocentrale (umbro-marchigiano) si distinguono dai pastori due varietà: una, bianca, di grande taglia (75-88 cm. nei maschi ...
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PARONA, Carlo Fabrizio
Geologo e paleontologo, nato l'8 maggio 1855 a Melegnano (Milano); si laureò a Padova in scienze naturali. Dal 1889 al 1930 fu professore di geologia nell'università di Torino. [...] di lavori sui terreni mesozoici della serie prealpina (Triassico e Liassico) e delle faune a Rudiste dell'Appenninocentrale e meridionale conseguì nel 1904 il premio reale dell'Accademia dei Lincei.
Presidente della commissione agrogeologica per la ...
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stella alpina
stélla alpina locuz. usata come s. f. – Erba perenne delle composite tubuliflore (Leontopodium alpinum), detta anche stella delle Alpi e in ted. Edelweiss, che vive nei pascoli e dirupi calcarei delle Alpi, dei Pirenei e dei...
senoniano
agg. e s. m. [dal fr. sénonien, der. del nome dell’antica popolazione celtica dei Senoni (lat. Senŏnes), che avevano la loro capitale nell’attuale cittadina di Sens]. – In geologia, il piano più elevato del periodo cretaceo, il cui...