Passo dell’Appenninocentro-settentrionale (730 m), tra la Val Tiberina e l’alta valle del Metauro. Segna il limite fra la sezione appenninica tosco-emiliana e quella umbro-marchigiana. ...
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FOGGIA (XV, p. 581; App. I, p. 605; II, 1, p. 956)
Luigi RANIERI
Dopo le ingenti distruzioni della seconda guerra mondiale e gli ostacoli frapposti dall'occupazione alleata, la ricostruzione edilizia [...] Rotondo) e le Tremiti. D'istituzione recente è la fiera di Foggia.
Bibl.: L. Franciosa, La transumanza nell'AppenninoCentro-Meridionale, Napoli 1951; A. Merendi, Bonifica e trasformazione fondiaria nel Tavoliere di Puglia, Bari 1952; D. Prinzi, La ...
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(o Appennini) Catena montuosa che, riallacciandosi alle Alpi a nord del Golfo di Genova, forma, per 1350 km, la spina dorsale della penisola italiana fino allo Stretto di Messina, oltre il quale continua [...] di specie endemiche e da specie di origine settentrionale che hanno il loro limite di distribuzione nei massicci centro-appenninici. Tra i Mammiferi sono protette soprattutto nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (➔ Abruzzo) molte specie ...
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Ecologia
Domenico Siniscalco
Umberto Colombo e Giuseppe Lanzavecchia
Economia e ambiente, di Domenico Siniscalco
Sviluppo sostenibile, di Umberto Colombo e Giuseppe Lanzavecchia
Economia e ambiente
SOMMARIO: [...] un ambiente forte, privo di erosione dove si è ben costruito, salvo dove l'uomo non opera più (Valtellina, Castiglia, Appenninocentro-meridionale), ed è addirittura ottimo dove l'uomo opera ancora con muretti, canali di scolo, coltivazioni, e anche ...
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Flusso energetico e produzione primaria
Riccardo Valentini
(Dipartimento di Scienze dell'Ambiente Forestale e delle sue Risorse, Università della Tuscia, Viterbo, Italia)
In questo saggio analizzeremo [...] 100 ha.
In figura (fig. 7) è presentato un esempio di dati giornalieri per una foresta di faggio dell'Appenninocentro-meridionale (Valentini et al., 1996). Si può notare come il flusso netto di carbonio abbia un caratteristico andamento giornaliero ...
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Centro della prov. di Forlì-Cesena (191 ab. nel 2008) a 598 m s.l.m. nell’Appennino Romagnolo. Forma un unico comune con Portico di Romagna (a 11 km), con il nome di Portico e San Benedetto (➔).
Ebbe [...] origine nell’11° sec. come mercato di fondovalle del vicino monastero benedettino detto l’Eremo ...
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Centro sul versante orientale dell’Appennino Tosco-Emiliano, nel comune di Poppi (Arezzo). Vi sorge un monastero, che fu la prima sede dell’ordine camaldolese, ramo dei benedettini, fondato da s. Romualdo [...] intorno al 1012 ...
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Come l'area alpina, la fascia appenninica si può definire, ormai, una vera regione-problema per lo sviluppo sociale ed economico: nella penisola italiana, infatti, il divario fra le zone interne e quelle [...] collegamenti trasversali fra le aree metropolitane (Firenze, Ancona, Roma, Pescara, Napoli, Bari, Taranto) e le zone appenniniche: le prime centri di emissione dei flussi turistici, le seconde in grado di migliorare la propria dotazione ricettiva e ...
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Centro della prov. di Forlì-Cesena (3003 ab. nel 2001), sede del comune di Bagno di Romagna posto nell’Appennino Romagnolo, a 462 m s.l.m. A E si trovano la località turistica di Alfero e le sorgenti del [...] Tevere.
Il paese è dominato a SO da un rilievo (676 m.) su cui sorgono le rovine del castello di Corzano che fu dal 1220 al 1404 dei conti Guidi di Bagno, e poi di Firenze, e venne distrutto nel 1527 ...
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Regione dell’Italia settentrionale (5416 km2 con 1.524.826 ab. nel 2020, ripartiti in 234 Comuni; densità 282 ab./km2); il capoluogo di regione è Genova.
Caratteri fisici
La Liguria è regione per eccellenza [...] , Gorzente. A E dei Giovi iniziano le caratteristiche proprie dell’Appennino: i calcari e poi le arenarie divengono prevalenti; e, soprattutto pur avendo conferito una tipica fisionomia a molti centri liguri, solo a Genova presenta una certa ...
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pino
s. m. [lat. pīnus]. – 1. a. Nome comune alle varie specie di piante pinacee del genere Pinus, il più importante e il più ricco genere di conifere dell’emisfero settentr., dove vivono distribuite soprattutto nelle regioni temperate o temperato-calde,...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...