CALCAGNINI, Celio
Valerio Marchetti
Nato a Ferrara il 17 sett. 1479 da una facoltosa famiglia dell'aristocrazia di servizio presso la corte estense, era figlio naturale del protonotario apostolico Calcagnino [...] gloriosus per il teatro di corte di Ferrara; collaborò probabilmente ai programmi critici del Beroaldo nel cui commento ad Apuleio (Venetiis 1510) figurano due poesie del C., e fu buon conoscitore del greco, circolando ancora nel pieno secolo XVIII ...
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GIOVANNI Fiorentino (da Firenze)
Franco Pignatti
A un ser Giovanni è ascritta una raccolta di novelle, conservata adespota e anepigrafa dai manoscritti, e attribuita sulla base di un sonetto, forse apocrifo [...] , 2; XXV, 2 sono sostituite con narrazioni tratte per la prima dal Villani, per le altre due dalle Metamorfosi di Apuleio nella versione di Agnolo Firenzuola, di cui il Domenichi aveva curato la stampa postuma, Venezia 1550; l'ordine delle ultime due ...
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DONÀ (Donati, Donato), Girolamo
Paola Rigo
Appartenente al ramo "dalle Rose" della nobile famiglia veneziana, nacque da Antonio di Andrea e da Lucia di Bernardo Balbi prima del 1457: aveva infatti diciotto [...] , attende come allievo un figlio del D., Filippo, e che invia ad Agostino Donà alcune osservazioni sui Florida di Apuleio (Epistolicae quaestiones, xcvi-c), pregando inoltre il nuovo podestà di portare i suoi saluti ad un certo "Trypho", "celeber ...
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CELLINI, Benvenuto
Ettore Camesasca
Figlio di Giovanni d'Andrea di Cristofano e di Elisabetta Granacci, nacque a Firenze il 3 nov. 1500. Il C. stesso cm la sua celebre Vita, i trattati e numerose lettere [...] struttura narrativa nuova: trasforma l'autobiografia da itinerarium spirituale, metamorfosi morale e religiosa (forma rimasta tipica da Apuleio a s. Agostino e a Petrarca) in rappresentazione di se stessi, mimesi della propria azione. La coincidenza ...
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GAZA, Teodoro
Concetta Bianca
Figlio di Antonio, nacque a Salonicco probabilmente intorno al 1408-10. Suoi fratelli furono Andronico, Giorgio e Demetrio.
Se il luogo di nascita del G. è confermato dal [...] soprattutto di questioni filologiche: in primo luogo emerge la stretta collaborazione con il Bussi il quale nella prefazione dell'Apuleio (stampato da C. Sweynheym e A. Pannartz il 28 febbr. 1469; IGI, 769) annunciava che il G. stava collaborando ...
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BONTEMPELLI, Massimo
Alberto Asor Rosa
Nacque a Como il 12 maggio 1878, da Alfonso e da Maria Cislaghi. Rimase nella città natale solo pochi mesi. Infatti il padre, ingegnere costruttore nelle ferrovie, [...] il 21 luglio 1960.
Il B. svolse anche un'intensa attività di curatore e traduttore di testi di vari autori: Apuleio, Dumas, Molière, Stendhal, Aretino, Poliziano, Pulci, ecc.
Alla musica il B. si era interessato fin dalla giovinezza, studiandola, di ...
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FILANGIERI, Gaetano
Eugenio Lo Sardo
Nacque a Cercola (Napoli) il 18 ag. 1752, terzogenito di Cesare, principe di Arianiello, e di Marianna Montalto, figlia del duca di Fragnito. Un'ipotesi fondata [...] dal politeismo al monoteismo sono colme di citazioni di autori classici: Plutarco, Platone, Cicerone, Luciano, Diodoro, Giamblico, Apuleio. La verità che emerge, con l'autorità degli antichi, è che accanto alla religione popolare, sempre politeista ...
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Cristina Acidini
La formazione
Quando Michelangelo Buonarroti morì a Roma il 18 febbraio 1564, alla prodigiosa età di ottantanove anni, i protagonisti della politica, della religione, della cultura e [...] per il suo San Giuseppe d’Arimatea fra le rocce di Albione. Nei due anziani ammantati di blu, si identificherebbero Apuleio e Marcello, che deposero Pietro morto di croce e lo seppellirono53.
Nelle quattro donne velate in primo piano, che mettono ...
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BOEZIO, Anicio Manlio Torquato Severino
Claudio Leonardi
Nacque a Roma verso il 480. Suo padre, Flavio Narsete Manlio Boezio, console nel 487, morì quando il figlio non aveva ancora compiuto la sua [...] , l'Introduzione aritmetica di Nicomaco di Gerasa, pure in due libri, che, fra l'altro, era già stata tradotta da Apuleio. È B. stesso ad informarci sul metodo seguito in questa nuova opera di adattamento: pur professando la massima fedeltà al suo ...
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romanzo2
romanżo2 s. m. [dal fr. ant. romanz, uso sostantivato dell’agg. precedente]. – 1. a. Nel periodo delle origini delle letterature moderne, ampio scritto in lingua volgare, in prosa e in versi, diretto a dilettare il lettore col racconto...
-astro
– Suffisso già presente nel latino classico e tardo, nelle forme -aster o -astra o -astrum per i sost. e -aster per gli agg., di incerta origine ma prob. mediterranea (cfr. anche gr. κήλαστρος o κήλαστρον o κηλάστρα «celastro, agrifoglio»),...