Attivista e donna politica yemenita (n. Taizz 1979). Protagonista della cosiddetta “primavera araba”, ormai da anni K. si batte attivamente per il riconoscimento dei diritti umani in Yemen; nel 2005 ha [...] fondato l’associazione Giornaliste senza catene (in difesa della libertà di stampa) e a partire dal 2007 è stata leader di numerose manifestazioni di protesta contro il governo di A. A. Saleh. Nonostante ...
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hawwara
(anche huwwara) Gruppo di tribù berbere, che all’epoca della conquista araba formava uno dei principali elementi della popolazione indigena della Tripolitania bizantina. Convertitisi all’islam, [...] aderirono al kharijismo e si disseminarono in tutto il Nord Africa e in al-Andalus, giungendo fino all’Egitto e al Sudan. Nel sec. 8°, gli h. parteciparono alla grande rivolta berbera antiaraba ...
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Jawhar al-Siqilli
Generale fatimide (m. 991). Probabilmente liberto di origine non araba, J. conquistò, per conto del califfo al-Mu’izz, il Nord Africa e, nel 969, l’Egitto, divenendone governatore. [...] Nel corso della guerra mossa ai , nel 976, annesse all’impero lo Hijaz, a seguito di ciò la khutba della Mecca fu letta nel nome del califfo fatimide ...
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È il più antico scrittore arabo cristiano di storia. Della sua vita si sa soltanto ch'era d'origine greco-bizantina (rūmī), figlio d'un Costantino, e che divenne vescovo di Manbiǵ (Hierapolis o Bambyke [...] chiesa melchita, fedele al concilio di Calcedonia. Visse alla fine del sec. IX e nella prima metà del X. Compose in arabo una storia universale intitolata Kitāb al-‛Unwān (Libro del titolo), divisa in due parti: la prima dall'inizio del mondo alla ...
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Arabista svizzero, cultore insigne dell'epigrafia araba musulmana, nato il 16 marzo 1863 a Ginevra da famiglia d'origine fiamminga ugonotta, morto il 7 marzo 1921 a Vaumarcus nel cantone di Neuchâtel. [...] foncier sous les premiers califes, Ginevra 1886; fece poi molti viaggi nell'Oriente arabo e nel 1892 espose un progetto di Corpus delle iscrizioni arabe, che trovò appoggio morale e finanziario nell'Académie des inscriptions di Parigi. Così negli ...
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suq
Mercato, zona dove si svolge il mercato. Nell’area di lingua araba e di religione musulmana, il s. era considerato il terzo polo funzionale della città, dopo la moschea e il palazzo del governo; [...] il corretto andamento delle transazioni commerciali.
Il termine s. è usato spesso come primo elemento in alcuni toponimi arabi che indicano dove si tenevano in passato o si tengono attualmente mercati o fiere di importanza locale o regionale ...
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Abu al-'Abbas
Abu al-‛Abbas
Fondatore e primo califfo della dinastia araba degli Abbasidi (m. al-Anbar 754). Noto anche come al-Saffar («il sanguinario» o «il generoso») contribuì all’uccisione dell’ultimo [...] califfo omayyade, Marwan II, e ne prese il potere nel 750. Uomo di grande energia e privo di scrupoli, eccelse nelle azioni militari contro la dinastia rivale e contro gli oppositori politici, mentre nell’azione ...
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VISIR (o Vizir; fr. vézir)
Carlo Alfonso Nallino
Voce usata dagli scrittori europei, per lo più sotto la forma "gran visir", per indicare il primo ministro dell'impero ottomano. È la parola turca e persiana [...] fu soppressa e il presidente del consiglio dei ministri fu chiamato bash-vekīl (primo ministro). In seguito al movimento d'epurazione del turco dai vocaboli arabi e persiani, voluto da Kamal Ataturk (già Muṣṭafà Kemāl) la parola vekīl, derivata dall ...
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ZĀWIYAH (fr. zaouïa; it. nella Libia, záuia, zavia)
Carlo Alfonso Nallino
Parola araba il cui primo significato è quello di angolo, dal quale, verosimilmente sotto l'influsso del greco cristiano γωνία [...] (angolo, indi cella monastica), si svilupparono, almeno già dallo scorcio del secolo III eg. (IX d. C.), anche altri sensi attinenti alla vita religiosa soprattutto ascetica: cella per clausura di ṣūfī ...
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La civilta islamica: osservazioni, calcolo e modelli in astronomia. Il primo periodo dell'astronomia islamica
Régis Morelon
Il primo periodo dell'astronomia islamica
Le fonti dell'astronomia araba
La [...] l-ṣinā῾a al-῾uẓmā (Libro sulla grande arte) di Ya῾qūb ibn Isḥāq al-Kindī (m. 873 ca.). Tuttavia la traduzione araba dell'opera di Teone non ci è pervenuta.
Nei prossimi paragrafi presenteremo i lavori dei primi astronomi risalenti al periodo in cui l ...
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arabano
s. m. [der. di arab(inosio), col suff. -ano]. – Composto organico, poliosio del tipo delle emicellulose, costituente della parete cellulare di molte piante; si presenta come una massa bianca gommosa che, per idrolisi, dà arabinosio.
arabico
aràbico agg. e s. m. [dal lat. Arabĭcus, gr. ᾿Αραβικός] (pl. m. -ci). – 1. agg. Dell’Arabia, proveniente dall’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; nell’uso viene spesso sostituito da arabo (lingua araba, numeri arabi, ecc.), ma è...