Medico ebreo (Egitto 850 circa - Tunisi 932 o 941), considerato uno dei capiscuola della medicina araba; ebbe fama di insigne oculista. Visse alla corte degli Aghlabiti di Qairawān, e poi del primo califfo [...] fatimida ῾Ubaidallāh al-Mahdī (909-34). Scrisse in arabo numerose opere di medicina generale, che furono molto diffuse fino alla fine del Rinascimento. Notevoli anche i suoi interessi filosofici testimoniati da varie opere nelle quali sostenne una ...
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Massaggio
Maurizio Ceccarelli
Il massaggio (dal francese massage, derivato di masser, "massaggiare", voce di origine araba) è un procedimento terapeutico e igienico. Già utilizzato presso i popoli antichi, [...] il massaggio consiste nel praticare sul corpo frizioni e pressioni manuali, con effetto di miglioramento funzionale di organi e apparati muscolari e articolari, cui può associarsi un'azione sedativa di ...
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La civilta islamica: scienze della vita. Tradizioni regionali e sviluppi nella medicina
Fernando Girón Irueste
Danielle Jacquart
Mauro Zonta
Tradizioni regionali e sviluppi nella medicina
La tradizione [...] tradotto da Qâlônîmôs ben Qâlônîmôs nel 1307; Šarḥ al-ṣinā῾a al-ṣaġīra li-Ǧālīnūs (Commento all'Ars parva di Galeno), tradotto dall'arabo da Šemû᾽ēl ibn Tibbōn a Béziers nel 1199 e dal latino da Hillēl ben Šemû᾽ēl da Verona (1220-1294 ca.); e infine ...
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Medico arabo-siro (m. 857 d. C.), di origine cristiana, poi convertito all'islamismo; per primo scrisse opere di medicina in lingua araba. Noto nella letteratura italiana del primo Rinascimento col nome [...] di Mesuè il Vecchio o di Giovanni di Damasco, lasciò opere di dietetica e ginecologia, tra le quali gli Aforismi, pubblicati (Bologna 1489) nella raccolta di aforismi curata da Mosè Maimonide ...
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La civilta islamica: scienze della vita. Contributi teorici ed empirici della medicina araba
Ursula Weisser
Contributi teorici ed empirici della medicina araba
Non è ancora possibile formulare un giudizio [...] per la presentazione didattica dei testi antichi da lui tradotti, sia per le opere che egli stesso compose in siriaco o in arabo, come per esempio il celebre Mudḫal fī 'l-ṭibb (Introduzione alla medicina o Isagoge), noto anche con il titolo di Kitāb ...
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Medico (Firenze tra il 1215 e il 1223 - Bologna 1295). Insegnò medicina teorica a Bologna (dal 1260 circa), dove acquistò vasta fama come interprete dei testi classici della medicina greca e araba (quasi [...] certamente a lui allude Dante in Par., XII, 83) e come medico pratico, sì da esser chiamato a Roma per curare papa Onorio IV nella sua ultima malattia. Si hanno di lui a stampa varî commenti (Super Tegni ...
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La scienza bizantina e latina prima dell'influsso della scienza araba. Scienze della vita e medicina
Berenice Cavarra
Scienze della vita e medicina
Scienze della vita e medicina nell'Europa latina
Gli [...] nel territorio dell'Impero, e si fornisce una descrizione delle loro proprietà; sono inserite, nella lista, anche sostanze di provenienza araba e indiana (per es., il muschio e l'ambra). Set si distinse, fra i medici bizantini, per le sue posizioni ...
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Medico siro cristiano (sec. 9º), citato dagli autori italiani del Rinascimento sotto il nome di Serafione o Serapione. La sua opera siriaca sui semplici (Aggregator) fu assai diffusa nel Medioevo anche [...] attraverso le versioni araba e latina (quest'ultima a cura di Simone di Genova). ...
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arabano
s. m. [der. di arab(inosio), col suff. -ano]. – Composto organico, poliosio del tipo delle emicellulose, costituente della parete cellulare di molte piante; si presenta come una massa bianca gommosa che, per idrolisi, dà arabinosio.
arabico
aràbico agg. e s. m. [dal lat. Arabĭcus, gr. ᾿Αραβικός] (pl. m. -ci). – 1. agg. Dell’Arabia, proveniente dall’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; nell’uso viene spesso sostituito da arabo (lingua araba, numeri arabi, ecc.), ma è...